Nella puntata di sabato scorso abbiamo presentato il nuovo progetto di quello che non esitiamo a definire il gruppo reggae italiano per eccellenza, gli Africa Unite, che fra due anni festeggeranno i 40 anni di carriera.
Li abbiamo ospitati ormai quattro anni fa (qui il podcast) per presentare quello che fino a qualche settimana fa era il loro ultimo disco, Il punto di partenza, che hanno pubblicato in free download dal loro sito, con ottimi riscontri: già nella prima settimana erano più di 20.000 i download. Lo scorso 10 maggio ci hanno sorpresi con la pubblicazione di un nuovo lavoro, scritto e registrato con gli Architorti, quintetto d'archi di estrazione classica con cui avevano collaborato in passato, già al lavoro anche con Subsonica, Meg, Fabrizio Bosso, Teho Teardo, Blixa Bargeld, Peter Greenaway..
"La visione di Africa Unite allarga e scompone il suo suono attraverso gli Architorti; quintetto e orchestra diventano l’occhio musicale che tesse le trame armoniche e melodiche dell’album. La vocalità di Bunna e i recitativi di Madaski assumono contorni assolutamente inediti e particolari, come tutto il suono che caratterizza l’album, sicuramente un tentativo inedito di trasformare il reggae in un’altra forma musicale. Il focus musicale si sposta in continuazione comprendendo il barocco e gli echi del dub, l’inconfondibile vocalità di Bunna e il suono del quintetto d’archi che, a volte, si moltiplica in una grande orchestra. Con questo cd gli Africa Unite e gli Architorti costruiscono ponti: ponti tra generi, suoni e concetti; ponti che creano condivisione e allargano conoscenza e comprensione. I ponti portano pace ed infatti le guerre li abbattono e costruiscono muri. I ponti che hanno costruito gli Africa Unite insieme ad Architorti soprattutto non mortificano la natura di chi sta sulle rispettive sponde."
Come loro abitudine, il disco è molto significativo anche dal punto di vista testuale, "un concept album sul rapporto uomo rete social che sta creando grandi mutamenti politici e culturali nel nostro paese e nel mondo." È composto da sette brani completamente inediti più una nuova versione di Rughe Indelebili (da Mentre Fuori Piove del 2003), e come il precedente è disponibile in free download sul loro sito. Il formato fisico include anche due bonus track: una versione inedita di L’attacco al tasto (da Il Punto di Partenza, 2015) e la versione con archi di Mentre Fuori Piove (dall’album omonimo).
Sabato scorso abbiamo presentato in trasmissione (qui il podcast) il primo singolo, NIN (Nuove Intrusioni Notevoli), ed oggi vogliamo proporvene il video, per la regia di Gabriele Ottino e Paolo Bertino: enjoy!!
Friday, May 31, 2019
Thursday, May 30, 2019
In onda sabato mattina, ospiti Federico Guglielmi e Il Turco
Giovedì festivo a Lussemburgo, in molti faranno il ponte, ma ad ogni modo sabato non vi faremo mancare il vostro abituale appuntamento con Sentieri Sonori!!
Questa settimana vi proporremo una puntata speciale, interamente dedicata ad una città cui sono molto legato, con la partecipazione di due graditi ospiti.
Questa settimana vi proporremo una puntata speciale, interamente dedicata ad una città cui sono molto legato, con la partecipazione di due graditi ospiti.
Il primo è un ritorno, ma per una volta non è un musicista, bensì un grande giornalista e scrittore, nonché conduttore radiofonico, produttore..
Parliamo di Federico Guglielmi, da quarant'anni fra le più belle firme del giornalismo musicale italiano: "fondatore e direttore di Velvet e Mucchio Extra, è stato caporedattore e redattore de Il Mucchio Selvaggio, ha scritto per Rockerilla, Rumore, Rockstar e altre riviste. Da un paio di decenni è responsabile delle pagine musicali di AudioReview; inoltre, collabora stabilmente con Blow Up, Classic Rock, Vinile e Rai Isoradio. Ha pubblicato oltre venti libri, è stato conduttore e autore di varie trasmissioni radio della RAI tra le quali Stereonotte e Stereodrome, ha firmato la produzione artistica di ventidue dischi e tanto altro ancora. Il suo L’ultima Thule ha vinto l’Indie Blog Award per il miglior blog musicale nel 2014 e nel 2017."
Saremo lieti di dargli il bentornato in trasmissione per parlare della sua nuova opera, Roma Brucia – Quarant’anni di musica capitale: "il primo libro dedicato al panorama rock (e dintorni) romano del passato e del presente: oltre duecento artisti trattati, centinaia di recensioni di dischi e concerti, interviste e fotografie esclusive. Federico Guglielmi è stato testimone oculare e puntuale cronista di quanto accadeva nell'ambito della nuova musica nazionale, con migliaia di recensioni e centinaia tra approfondimenti e interviste. Un'ampia selezione di quanto da lui scritto a proposito delle tante scene che si sono avvicendate e sovrapposte a Roma è stato ora raccolto in questo libro prezioso per la quantità e la varietà del materiale, ma soprattutto perché costituito da testimonianze in massima parte contemporanee agli eventi e non ricostruite con il senno di poi."
Percorreremo parte di questa storia con lui, con ascolti che andranno dai Bloody Riot agli Assalti Frontali, dagli Elettrojoyce al Muro del Canto.
Percorreremo parte di questa storia con lui, con ascolti che andranno dai Bloody Riot agli Assalti Frontali, dagli Elettrojoyce al Muro del Canto.
Parlando della storia della musica della capitale, gli ultimi due decenni abbondanti hanno visto fra i protagonisti della scena rap il nostro secondo ospite della settimana.
Parliamo de Il Turco, classe 1977, aka Sparo Manero, che si era fatto conoscere nella seconda metà degli anni '90 nella prima formazione dei Flaminio Maphia. A seguire, ha collaborato con una lunga lista di artisti e girato l'Italia con la crew Rome Zoo All Stars, pubblicando quattro album da solista e fondando Gente de Borgata, autori di sette dischi fra il 2006 ed il 2015.
A tre anni dall’uscita del suo precedente album, Rap’Autore, lo scorso 3 maggio ha dato alle stampe Lontano.
Un ottimo lavoro, in cui il suo splendido flow si unisce a basi che esplorano sentieri sonori variegati ma sempre di grande impatto, con la collaborazione di produttori come Mr. Phil, Dj FastCut (nostro ospite ad inizio anno, qui il podcast) e Squarta (dei Cor Veleno, intervistati a fine 2018, qui il podcast), quest'ultimo anche responsabile di mix e mastering.
Da segnalare la presenza di un solo featuring, quello di Egreen, in un'epoca in cui pare obbligatorio averne il più possibile, ed anche la bella copertina, opera di Scarful.
A tre anni dall’uscita del suo precedente album, Rap’Autore, lo scorso 3 maggio ha dato alle stampe Lontano.
Un ottimo lavoro, in cui il suo splendido flow si unisce a basi che esplorano sentieri sonori variegati ma sempre di grande impatto, con la collaborazione di produttori come Mr. Phil, Dj FastCut (nostro ospite ad inizio anno, qui il podcast) e Squarta (dei Cor Veleno, intervistati a fine 2018, qui il podcast), quest'ultimo anche responsabile di mix e mastering.
Da segnalare la presenza di un solo featuring, quello di Egreen, in un'epoca in cui pare obbligatorio averne il più possibile, ed anche la bella copertina, opera di Scarful.
La raccomandazione è la solita: READY TO TUNE IN?!!
Wednesday, May 29, 2019
Julie's Haircut, prima anticipazione dal prossimo disco: Dress rehersals
Quest'oggi siamo lieti di annunciare le ultime, buone news di una band che amiamo molto e che abbiamo più volte ospitato, sia in collegamento in trasmissione che fisicamente, portandoli a suonare a Lussemburgo.
Parliamo dei Julie's Haircut, che abbiamo fatto passare dalle nostra parti l'ultima volta nel gennaio 2015, per presentarci dal vivo il loro affascinante Ashram Equinox, che avevamo incluso nelle Sentieri Sonori Picks 2013. Il loro ultimo disco, Invocation And Ritual Dance Of My Demon Twin, è uscito nel febbraio 2017 per la celebre etichetta inglese Rocket Recordings. Un altro splendido lavoro per una band sempre capace di sorprenderci, che siamo stati felici ed onorati di presentarvi in anteprima con una nuova bella intervista (qui il podcast) ed abbiamo ovviamente incluso nelle Picks 2017.
Torniamo a parlare di loro per annunciare l'uscita di un loro nuovo lavoro, seconda uscita di 35mm, la nuova collana di 42 Records dedicata al mondo del cinema. Si tratta della "sonorizzazione di The Last Command (1928, regia di Josef Von Sternberg) composta dai Julie's Haircut su commissione del Museo del Cinema di Torino e Transiti Trento. Noto in Italia con il titolo Crepuscolo di Gloria, The Last Command è considerato uno dei capolavori assoluti del cinema. Tratto da un'idea di Ernst Lubitsch, il film racconta la vicenda di un ex generale della Russia Imperiale, cugino dello Zar, che, decaduto, finisce a lavorare come comparsa a Hollywood in un film sulla rivoluzione bolscevica diretto da un ex rivoluzionario con cui aveva avuto a che fare dieci anni prima, durante gli scontri. Nel 2006 è stato selezionato dalla Libreria del Congresso degli Stati Uniti per il National Film Registry. Il protagonista Emil Jannings vinse per questa interpretazione il primo Oscar della storia per attori protagonisti."
Parliamo dei Julie's Haircut, che abbiamo fatto passare dalle nostra parti l'ultima volta nel gennaio 2015, per presentarci dal vivo il loro affascinante Ashram Equinox, che avevamo incluso nelle Sentieri Sonori Picks 2013. Il loro ultimo disco, Invocation And Ritual Dance Of My Demon Twin, è uscito nel febbraio 2017 per la celebre etichetta inglese Rocket Recordings. Un altro splendido lavoro per una band sempre capace di sorprenderci, che siamo stati felici ed onorati di presentarvi in anteprima con una nuova bella intervista (qui il podcast) ed abbiamo ovviamente incluso nelle Picks 2017.
Torniamo a parlare di loro per annunciare l'uscita di un loro nuovo lavoro, seconda uscita di 35mm, la nuova collana di 42 Records dedicata al mondo del cinema. Si tratta della "sonorizzazione di The Last Command (1928, regia di Josef Von Sternberg) composta dai Julie's Haircut su commissione del Museo del Cinema di Torino e Transiti Trento. Noto in Italia con il titolo Crepuscolo di Gloria, The Last Command è considerato uno dei capolavori assoluti del cinema. Tratto da un'idea di Ernst Lubitsch, il film racconta la vicenda di un ex generale della Russia Imperiale, cugino dello Zar, che, decaduto, finisce a lavorare come comparsa a Hollywood in un film sulla rivoluzione bolscevica diretto da un ex rivoluzionario con cui aveva avuto a che fare dieci anni prima, durante gli scontri. Nel 2006 è stato selezionato dalla Libreria del Congresso degli Stati Uniti per il National Film Registry. Il protagonista Emil Jannings vinse per questa interpretazione il primo Oscar della storia per attori protagonisti."
Music from The Last Command uscirà questo venerdì, 31 maggio, in digitale o in doppio vinile blu o nero (qui il pre-order), ed oggi siamo lieti di presentarvene la prima anticipazione, intitolata Dress rehersals: enjoy!!
Tuesday, May 28, 2019
Train To Roots, primo singolo e video dal prossimo album: Denaro
Si chiamano Train to Roots, vengono dalla Sardegna, e si sono formati nel 2004. In questi anni si sono fatti conoscere non solo in Italia, ma in tutta Europa, soprattutto grazie ad un'intensa attività live. "Caratterizzati da una maturazione costante e dai live esplosivi, nei loro dischi hanno mantenuto un mix particolare di stili e lingue, in cui trovano spazio le varie sfumature della musica giamaicana e della black music con testi impegnati e divertenti in italiano, sardo e inglese."
Ne avevamo parlato per l'ultima volta due anni fa, per la pubblicazione di quello che ad oggi è il loro ultimo album, Declaration N° 6, distribuito globalmente dalla storica etichetta giamaicana VPAL, come già il precedente. Un ottimo lavoro, impreziosito dalla partecipazione di Bunna (Africa Unite) ed Eugenio Finardi, e che confermava il valore della band: "dal roots di matrice britannica che contraddistingue le produzioni iniziali, i Train To Roots hanno incorporato alla loro musica numerosi elementi contemporanei in una crescita continua, nutrendo le loro solide radici con la forte passione per la musica senza limiti che li caratterizza."
Ne avevamo parlato per l'ultima volta due anni fa, per la pubblicazione di quello che ad oggi è il loro ultimo album, Declaration N° 6, distribuito globalmente dalla storica etichetta giamaicana VPAL, come già il precedente. Un ottimo lavoro, impreziosito dalla partecipazione di Bunna (Africa Unite) ed Eugenio Finardi, e che confermava il valore della band: "dal roots di matrice britannica che contraddistingue le produzioni iniziali, i Train To Roots hanno incorporato alla loro musica numerosi elementi contemporanei in una crescita continua, nutrendo le loro solide radici con la forte passione per la musica senza limiti che li caratterizza."
Torniamo ad occuparci di loro perché nelle ultime settimane sono stati pubblicati due nuovi singoli, che anticipano il loro nuovo disco, il settimo della loro storia. Sabato abbiamo aperto la trasmissione con il primo, intitolato Denaro, che mostra chiaramente una svolta nel loro sound, con il ritorno al roots reggae, con un testo significativo: "Le liriche non mettono in scena la classica retorica sul capitalismo moderno ma affrontano la deriva psicologica a cui sono sottoposti tutti quelli che identificano nelle ricchezze e nel potere il loro scopo di vita. Deriva che porta all’egoismo, all’intolleranza e alla paura del povero e della povertà in sé." Oggi ve ne presentiamo il video, per la regia di Emanuele Bardi: enjoy!!
Monday, May 27, 2019
Andrea Laszlo De Simone, prima anticipazione dal prossimo "mediometraggio musicale": Conchiglie
Apriamo la settimana con una delle più belle novità degli ultimi giorni, il primo seguito di un disco assolutamente sorprendente e molto convincente, cui avevamo dedicato l’ultima intervista prima dell'estate 2017 (qui il podcast).
Si trattava dell’esordio "ufficiale" di Andrea Laszlo De Simone, cantautore che aveva realizzato nel 2012 Ecce Homo, disco interamente autoprodotto. Intorno a lui si è formata in seguito una vera e propria band di sei elementi, che aveva pubblicato un primo interessante singolo, Uomo Donna. Così si intitola anche l’album, che è uscito il 9 giugno 2017 per 42 Records: "un disco complesso, articolato e vitale che vive in un tempo tutto suo dove convivono passato, presente e futuro. È stato registrato in presa diretta, e successivamente post-prodotto e mixato utilizzando tecniche sperimentali a cavallo tra l’analogico e il digitale fino a creare una sorta di paradosso sonoro che parte dalla canzone italiana anni ’70 per arrivare a oggi. Il mondo sonoro di Andrea Laszlo De Simone nasce dallo scontro di classico e moderno. La canzone d’autore italiana e la psichedelia. Battisti e i Radiohead. Modugno e i Verdena. I Beatles e i Tame Impala. Il volo magico di Claudio Rocchi e quello terreno di IOSONOUNCANE."
Un lavoro di grande spessore, che potremmo definire vintage e moderno allo stesso tempo, che come dicevamo nei giorni scorsi ha trovato un primo seguito, con uno splendido nuovo brano che anticipa un nuovo progetto. Si intitolerà Immensità, uscirà a settembre, e sarà un "mediometraggio musicale", un "vero e proprio concept in cui la musica e le immagini (la regia è firmata dallo stesso Andrea Laszlo De Simone che scrive, produce, arrangia, suona, canta e registra le sue canzoni) si fondono insieme a creare un unicum che avvolge e cattura l’ascoltatore/spettatore dalla prima all’ultima nota." Ve lo presenteremo sicuramente all'uscita con una nuova intervista, nell'attesa oggi vi proponiamo la prima anticipazione, Conchiglie, un viaggio di oltre sette minuti nella poesia in musica ed immagini di questo grande artista: enjoy!!
Sunday, May 26, 2019
Bad Religion live in France (2018)
Come ogni domenica, arriva puntuale l'appuntamento con il concerto del nostro blog, e la scelta è stata in questo caso influenzata da un recente acquisto ed ascolto.
Dopo averne letto una recensione molto positiva su Rumore, ho infatti acquistato Age of Unreason, il disco che segna il ritorno dei Bad Religion, a sei anni dal precedente True North. Un gran bel ritorno, per quella che è senza dubbio una delle band più importanti del punk americano, in attività dal 1980, ed ancora condotta dalla chitarra di Brett Gurewitz (anche proprietario della Epitaph Records) e dalla voce di Greg Graffin (insegnante di scienze naturali ad UCLA).
L'entusiasmo per questo nuovo lavoro mi ha fatto cercare sul web qualche video dal vivo, finendo per trovarne uno dello scorso anno. Li vede sul palco di un festival francese, Hellfest, per un'ora abbondante di grande show, che vi proponiamo in questa ultima domenica di maggio: enjoy!!
Dopo averne letto una recensione molto positiva su Rumore, ho infatti acquistato Age of Unreason, il disco che segna il ritorno dei Bad Religion, a sei anni dal precedente True North. Un gran bel ritorno, per quella che è senza dubbio una delle band più importanti del punk americano, in attività dal 1980, ed ancora condotta dalla chitarra di Brett Gurewitz (anche proprietario della Epitaph Records) e dalla voce di Greg Graffin (insegnante di scienze naturali ad UCLA).
L'entusiasmo per questo nuovo lavoro mi ha fatto cercare sul web qualche video dal vivo, finendo per trovarne uno dello scorso anno. Li vede sul palco di un festival francese, Hellfest, per un'ora abbondante di grande show, che vi proponiamo in questa ultima domenica di maggio: enjoy!!
Saturday, May 25, 2019
/handlogic e Steven Forti, più tante altre novità, nel podcast della settimana, già online
Non avete potuto ascoltare in diretta la trasmissione di oggi, ospiti /handlogic e Steven Forti, o forse volete riascoltarla?
La trovate a questo link, in streaming o download: enjoy!!
Tracklist:
La trovate a questo link, in streaming o download: enjoy!!
Tracklist:
1
| Eurocrime! | Calibro 35 |
2
| Denaro | Train to Roots |
3
| NIN (nuove intrusioni notevoli) | Africa Unite & Architorti |
4
| Step Lively (feat. Yah Supreme) | Em4ncipation |
5
| Molto easy | Kaso |
6
| Love Anthem no. 1 | Venerus |
7
| Non dormo più | Giancane |
8
| Radio Radio | Fast Animals and Slow Kids |
9
| Vallegrande (feat. Max Manfredi) | Nicola Rollando e i Nuovi Disertori |
10
| Leaf in a hurricane | Roberta Finocchiaro |
11
| Waste my time | Sunday Morning |
12
| I pray | Old Fashioned Lover Boy |
13
| Nocturnal interlude | f o l l o w t h e r i v e r |
14
| Communicate | /handlogic |
15
| Scribbles | /handlogic |
In onda stamattina, ospiti /handlogic e Steven Forti
È arrivato il sabato, pronti come ogni settimana a seguirci su nuovi Sentieri Sonori?!
Questa mattina accoglieremo due graditi ospiti, ma troveremo comunque il tempo di presentarvi molte novità interessanti. Ascolteremo e parleremo dei nuovi singoli di Fast Animals and Slow Kids, Giancane, Train to Roots, Kaso, Em4ncipation e Venerus, dell'EP di f o l l o w t h e r i v e r, degli album di Africa Unite & Architorti e Old Fashioned Lover Boy, e nuovamente di quello di Sunday Morning.
Venendo agli ospiti, avremo in primo luogo il ritorno di uno dei nostri periodici collegamenti con Steven Forti (Zibaldone, Radio Contrabanda) da Barcelona, che ci parlerà di Nicola Rollando e i Nuovi Disertori e Roberta Finocchiaro.
L'intervista della settimana sarà dedicata ad uno degli esordi più sorprendenti e convincenti che ci sia capitato di ascoltare negli ultimi tempi.
Esordio sulla lunga distanza, perché gli /handlogic esistono dal 2016 ed avevano già fatto parlare di sé per un primo EP, mentre noi li abbiamo scoperti e presentati (qui il podcast) l'anno scorso per una raccolta di loro remix a cura di artisti come Alberto Ferrari (Verdena), Andrea Appino (Zen Circus) e Giulio Ragno Favero (Teatro degli Orrori).
Questa mattina accoglieremo due graditi ospiti, ma troveremo comunque il tempo di presentarvi molte novità interessanti. Ascolteremo e parleremo dei nuovi singoli di Fast Animals and Slow Kids, Giancane, Train to Roots, Kaso, Em4ncipation e Venerus, dell'EP di f o l l o w t h e r i v e r, degli album di Africa Unite & Architorti e Old Fashioned Lover Boy, e nuovamente di quello di Sunday Morning.
Venendo agli ospiti, avremo in primo luogo il ritorno di uno dei nostri periodici collegamenti con Steven Forti (Zibaldone, Radio Contrabanda) da Barcelona, che ci parlerà di Nicola Rollando e i Nuovi Disertori e Roberta Finocchiaro.
L'intervista della settimana sarà dedicata ad uno degli esordi più sorprendenti e convincenti che ci sia capitato di ascoltare negli ultimi tempi.
Esordio sulla lunga distanza, perché gli /handlogic esistono dal 2016 ed avevano già fatto parlare di sé per un primo EP, mentre noi li abbiamo scoperti e presentati (qui il podcast) l'anno scorso per una raccolta di loro remix a cura di artisti come Alberto Ferrari (Verdena), Andrea Appino (Zen Circus) e Giulio Ragno Favero (Teatro degli Orrori).
Il loro primo album si intitola Nobodypanic ed è uscito lo scorso 3 maggio per un'etichetta che apprezziamo molto, la Woodworm: "un collage eclettico di canzoni agrodolci in cui lottano pulsioni opposte: un’anima melodica pop immersa nella black music, l’urgenza del rock espressa con gli strumenti del jazz, ritmi downtempo e schizofrenia elettronica. Nobodypanic è uno sguardo malinconico sul conflitto tra il lato oscuro e quello luminoso della personalità. I racconti di un corpo assente, guidato da una mente iper-razionale e da un ego oppressivo. Ma è anche uno sguardo dolce, che sa cogliere la bellezza che le piccole cose della vita sono in grado di regalare. E allora, tutti insieme, niente panico."
Un disco che stupisce, coinvolge e convince pienamente, in primo luogo per la capacità di unire multiformi influenze in un'identità musicale dalla grande personalità. Il tutto con indubbio gusto, senza sovraccaricare gli arrangiamenti, e sempre al servizio di composizioni mai banali.
Friday, May 24, 2019
Questo pomeriggio Sentieri Sonori goes to Spain, feat. Smuggler Brothers & /handlogic
Domani, come ogni mese o quasi, avremo il piacere di ospitare in trasmissione l'amico Steven Forti di Zibaldone (Radio Contrabanda, Barcelona) con le sue interessanti proposte.
Mi pare giusto informarvi che questo pomeriggio ci sarà anche il collegamento nell'altro senso.
Sarò infatti lieto di partecipare a Zibaldone, per presentare due delle più belle novità degli ultimi tempi: gli album dei nostri ospiti di due settimane fa, Smuggler Brothers (qui il podcast), e di quelli di domani, /handlogic!!
Vi invito quindi a sintonizzarvi dalle 18 alle 20, sui 91.4 in FM se ci leggete da Barcelona, altrimenti in live streaming a questo link.
Virginiana Miller live at the Warehouse
Questa mattina siamo felici di tornare a parlare del tanto atteso nuovo lavoro di una band che amiamo molto, da più di vent'anni.
Tanto atteso perché risale ormai a sei anni fa il precedente album dei Virginiana Miller, band livornese che seguiamo fin dal loro esordio del 1997, lo splendido Gelaterie sconsacrate. Una storia ventennale, la loro, fatta di sei album ed un live che non hanno mai tradito le attese, che li ha portati sei anni fa a grandi riconoscimenti, dalla Targa Tenco al David di Donatello. Venga il Regno sancì anche un legame particolare della band livornese con il Lussemburgo, come testimoniato da due tweet dell'epoca del cantante, Simone Lenzi: lo presentammo con un'intervista e finì ovviamente anche nelle nostre Picks 2013, ma soprattutto debuttò ai vertici della classifica iTunes del Granducato!
Già nel 2017 avevano scritto su Facebook che erano "immersi in pieno nelle nuove canzoni", e ci avevano aggiunto che potevamo attendere il disco entro l'anno. Ci è voluta ancora molta pazienza, ma finalmente lo scorso 29 marzo Santeria Records ha pubblicato The Unreal McCoy. Nelle loro parole, sono "storie americane", e la grande sorpresa è proprio la svolta linguistica e tematica di questo nuovo lavoro, che però ci offre l'abituale ricchezza lirica, e ci riporta nel loro ormai inconfondibile mondo sonoro, fra il rock e la canzone d'autore.
Siamo stati particolarmente felici di presentarlo dando il bentornato in trasmissione a Simone (qui il podcast), ed oggi vi proponiamo uno splendido video che li vede eseguire la title-track del disco nei magazzini di Audioglobe, a Firenze: enjoy!!Thursday, May 23, 2019
In onda sabato mattina, ospiti /handlogic e Steven Forti
La settimana sta volando via, si avvicina il weekend, e con esso il vostro abituale appuntamento con Sentieri Sonori!!
Questo sabato accoglieremo due graditi ospiti, ma troveremo comunque il tempo di presentarvi molte novità interessanti. Ascolteremo e parleremo dei nuovi singoli di Fast Animals and Slow Kids, Giancane, Train to Roots, Kaso, Em4ncipation e Venerus, dell'EP di f o l l o w t h e r i v e r, degli album di Africa Unite & Architorti e Old Fashioned Lover Boy, e nuovamente di quello di Sunday Morning.
Venendo agli ospiti, avremo in primo luogo il ritorno di uno dei nostri periodici collegamenti con Steven Forti (Zibaldone, Radio Contrabanda) da Barcelona, che ci parlerà di Nicola Rollando e i Nuovi Disertori e Roberta Finocchiaro.
L'intervista della settimana sarà dedicata ad uno degli esordi più sorprendenti e convincenti che ci sia capitato di ascoltare negli ultimi tempi.
Esordio sulla lunga distanza, perché gli /handlogic esistono dal 2016 ed avevano già fatto parlare di sé per un primo EP, mentre noi li abbiamo scoperti e presentati (qui il podcast) l'anno scorso per una raccolta di loro remix a cura di artisti come Alberto Ferrari (Verdena), Andrea Appino (Zen Circus) e Giulio Ragno Favero (Teatro degli Orrori).
Questo sabato accoglieremo due graditi ospiti, ma troveremo comunque il tempo di presentarvi molte novità interessanti. Ascolteremo e parleremo dei nuovi singoli di Fast Animals and Slow Kids, Giancane, Train to Roots, Kaso, Em4ncipation e Venerus, dell'EP di f o l l o w t h e r i v e r, degli album di Africa Unite & Architorti e Old Fashioned Lover Boy, e nuovamente di quello di Sunday Morning.
Venendo agli ospiti, avremo in primo luogo il ritorno di uno dei nostri periodici collegamenti con Steven Forti (Zibaldone, Radio Contrabanda) da Barcelona, che ci parlerà di Nicola Rollando e i Nuovi Disertori e Roberta Finocchiaro.
L'intervista della settimana sarà dedicata ad uno degli esordi più sorprendenti e convincenti che ci sia capitato di ascoltare negli ultimi tempi.
Esordio sulla lunga distanza, perché gli /handlogic esistono dal 2016 ed avevano già fatto parlare di sé per un primo EP, mentre noi li abbiamo scoperti e presentati (qui il podcast) l'anno scorso per una raccolta di loro remix a cura di artisti come Alberto Ferrari (Verdena), Andrea Appino (Zen Circus) e Giulio Ragno Favero (Teatro degli Orrori).
Il loro primo album si intitola Nobodypanic ed è uscito lo scorso 3 maggio per un'etichetta che apprezziamo molto, la Woodworm: "un collage eclettico di canzoni agrodolci in cui lottano pulsioni opposte: un’anima melodica pop immersa nella black music, l’urgenza del rock espressa con gli strumenti del jazz, ritmi downtempo e schizofrenia elettronica. Nobodypanic è uno sguardo malinconico sul conflitto tra il lato oscuro e quello luminoso della personalità. I racconti di un corpo assente, guidato da una mente iper-razionale e da un ego oppressivo. Ma è anche uno sguardo dolce, che sa cogliere la bellezza che le piccole cose della vita sono in grado di regalare. E allora, tutti insieme, niente panico."
Un disco che stupisce, coinvolge e convince pienamente, in primo luogo per la capacità di unire multiformi influenze in un'identità musicale dalla grande personalità. Il tutto con indubbio gusto, senza sovraccaricare gli arrangiamenti, e sempre al servizio di composizioni mai banali.
Wednesday, May 22, 2019
Gold Mass, nuova anticipazione dal prossimo album: Sentimentally performed
Negli ultimi mesi vi abbiamo presentato i primi singoli che anticipavano l'uscita di un esordio molto interessante, che dopo tanta attesa sta finalmente per vedere la luce.
Si fa chiamare Gold Mass, all'anagrafe Emanuela Ligarò, ed il 14 giugno pubblicherà il suo primo album, Transitions. Un esordio che affascina, conquista e sorprende per maturità e profondità, e che non a caso ha attirato l'attenzione di grandi produttori internazionali, come Howie B, Marc Urselli o Luke Smith. La scelta è alla fine caduta su Paul Savage, già al lavoro con nomi come Mogwai, Franz Ferdinand o Arab Strap.
Siamo stati felici e fieri di poter presentare i primi singoli in anteprima radiofonica, e non mancheremo di lanciare l'uscita del disco con una bella intervista. Nel frattempo, stamattina vi proponiamo la nuova anticipazione, pubblicata nei giorni scorsi: si intitola Sentimentally performed, ed esplora "the clumsy side of sex". Enjoy!!
Si fa chiamare Gold Mass, all'anagrafe Emanuela Ligarò, ed il 14 giugno pubblicherà il suo primo album, Transitions. Un esordio che affascina, conquista e sorprende per maturità e profondità, e che non a caso ha attirato l'attenzione di grandi produttori internazionali, come Howie B, Marc Urselli o Luke Smith. La scelta è alla fine caduta su Paul Savage, già al lavoro con nomi come Mogwai, Franz Ferdinand o Arab Strap.
Siamo in territori elettronici, ma caldi e ricchi di mille sapori, frutto di "anni e anni di ascolto di musica, classica, lirica, rock anglosassone, latina tradizionale. Ho passato inverni in compagnia di Dylan, del progressive inglese, ho apprezzato i cantautori italiani e sono stata travolta dell'elettronica."
Siamo stati felici e fieri di poter presentare i primi singoli in anteprima radiofonica, e non mancheremo di lanciare l'uscita del disco con una bella intervista. Nel frattempo, stamattina vi proponiamo la nuova anticipazione, pubblicata nei giorni scorsi: si intitola Sentimentally performed, ed esplora "the clumsy side of sex". Enjoy!!
Tuesday, May 21, 2019
Makai, nuovo singolo e video: Missed
Questa mattina torniamo parlare di un bell'album di esordio che abbiamo presentato circa un anno fa con un'intervista (qui il podcast).
Makai è il moniker dietro cui si nasconde Dario Tatoli, producer, sound designer e polistrumentista pugliese, già nei Flowers or Razorwire. Un "processo in divenire iniziato nel 2010 e in costante evoluzione. Un vortice di dicotomie irrisolte e irrisolvibili, alla ricerca di una perfezione che è un sogno dentro le palette dei suoni e nella stretta griglia della forma canzone. Un labor limae continuo volto a vestire le canzoni di abiti nuovi, fatto di tagli e revisioni, riscritture e sovraincisioni, che si concretizza nel 2016 nell’EP Hands."
Dopo un tour che lo ha portato su numerosi palchi italiani fino a quello dello Sziget Festival di Budapest, il 20 aprile 2018 ha pubblicato con INRI/Metatron The Comfort Zone, il suo primo lavoro sulla lunga distanza: "un album che fa delle contraddizioni e contaminazioni il suo tratto distintivo, che crea una dialettica tra momenti contrari in una sintesi di geometrie techno e strumentali onirici, di spensieratezza e malinconia."
Un progetto ed un disco molto interessanti ed affascinanti, che riescono a definire un universo sonoro ricco e variegato: "fitte trame di suoni, parole e stati d'animo, un sapiente e ricercato equilibrio tra elettronica di stampo nordico e cantautorato intimista dal sapore più morbido e mediterraneo."
Non è del resto casuale il titolo, come spiega lo stesso artista: "detesto il concetto di comfort zone e detesto l’idea di non rischiare, di non spingersi oltre, di non provare. Volevo scappare, giocare con i suoni e sentirmi profondamente libero di interpretare dei brani in maniera differente." Operazione del tutto riuscita, come dimostra anche il bel video del nuovo singolo, intitolato Missed: enjoy!!
Non è del resto casuale il titolo, come spiega lo stesso artista: "detesto il concetto di comfort zone e detesto l’idea di non rischiare, di non spingersi oltre, di non provare. Volevo scappare, giocare con i suoni e sentirmi profondamente libero di interpretare dei brani in maniera differente." Operazione del tutto riuscita, come dimostra anche il bel video del nuovo singolo, intitolato Missed: enjoy!!
Monday, May 20, 2019
Kaso, nuovo singolo e video: Molto easy
Apriamo la settimana con il nuovo singolo e video di un rapper di cui abbiamo parlato un mese fa in trasmissione (qui il podcast) e sul blog.
Si fa chiamare Kaso, è attivo dagli anni ’90, non firma un disco rap solista dal 2005 ma, dopo varie collaborazioni e qualche progetto parallelo, si è rifatto vivo recentemente con Niente da dire, altro brano che sarà contenuto nel suo secondo album solista di prossima uscita. Molto easy è un invito ad andare oltre le difficoltà di tutti i giorni, a cercare dei modi per farsi scivolare tutto addosso: partendo da questo spunto, Kaso nel testo spiega la sua attitudine in una sorta di inno alla vita. "Nel pezzo – racconta l’artista di Varese - dico ‘da quando sono nato c’è una crisi' e nel video rappo sotto la prima pagina del quotidiano La Stampa del 9 maggio 1978, giorno del ritrovamento del cadavere di Aldo Moro. In sostanza il concetto è: so bene da dove arrivo, dove mi trovo e cosa accade ogni giorno ma ci sono momenti in cui voglio comunque vivere easy e liberare la mente. ‘Free Your Mind... and Your Ass Will Follow’, come dicevano i Funkadelic".
Nel video, un improbabile boss di strada anni ‘70 catapultato ai giorni d’oggi, si aggira in un quartiere di una media città di provincia italiana con l’obbiettivo di recuperare qualcosa di prezioso da spacciare, che aiuti a stare bene. Nella scena della rapina c’è un cameo di Massimo Pericolo, rapper portavoce della nuova generazione e che ha conosciuto Kaso perché, come lui, è cresciuto nel varesotto. Come nel video di Niente da dire, inoltre, il rapper già noto per aver formato un duo con Maxi B, assume il ruolo di un narratore esterno circondato da persone impegnate nella loro quotidianità: "Considero la mia vera crew – continua Kaso – proprio la gente di cui mi circondo ogni giorno". Il suono della canzone si rifà un po’ alla West Coast statunitense degli anni ’90, un po’ al funk degli anni ’70. La produzione musicale è dello stesso Kaso in collaborazione con il musicista Mauro Banfi per Rhythm and Muse Records LLP.
Enjoy!!
Nel video, un improbabile boss di strada anni ‘70 catapultato ai giorni d’oggi, si aggira in un quartiere di una media città di provincia italiana con l’obbiettivo di recuperare qualcosa di prezioso da spacciare, che aiuti a stare bene. Nella scena della rapina c’è un cameo di Massimo Pericolo, rapper portavoce della nuova generazione e che ha conosciuto Kaso perché, come lui, è cresciuto nel varesotto. Come nel video di Niente da dire, inoltre, il rapper già noto per aver formato un duo con Maxi B, assume il ruolo di un narratore esterno circondato da persone impegnate nella loro quotidianità: "Considero la mia vera crew – continua Kaso – proprio la gente di cui mi circondo ogni giorno". Il suono della canzone si rifà un po’ alla West Coast statunitense degli anni ’90, un po’ al funk degli anni ’70. La produzione musicale è dello stesso Kaso in collaborazione con il musicista Mauro Banfi per Rhythm and Muse Records LLP.
Enjoy!!
Sunday, May 19, 2019
Tre Allegri Ragazzi Morti @ Radio2 Live
L'abituale spazio del concerto della domenica è dedicato questa settimana ad una grande band italiana, che in 25 anni di storia ha saputo evolvere notevolmente, senza per questo perdere l'inconfondibile marchio di fabbrica.
Parliamo dei Tre Allegri Ragazzi Morti, che avevano pubblicato il loro ultimo disco, Inumani, nel marzo 2016, ad un anno da Quando eravamo swing, il particolare lavoro realizzato con l'Abbey Town Jazz Orchesta, ed a tre da Nel giardino dei fantasmi, il loro precedente LP di inediti. È quindi con grande gioia che abbiamo accolto l'uscita del loro nuovo album: Sindacato dei sogni è stato pubblicato il 25 gennaio dalla loro etichetta, La Tempesta, ed è stato anticipato da tre singoli che abbiamo presentato sia in trasmissione che qui sul blog, Caramella, Bengala e Calamita, che sono poi i nomi dei tre gatti in copertina. Il titolo è un chiaro omaggio al rock psichedelico (traduzione di The Dream Syndicate, storica band cui abbiamo già parlato qui sul blog) e questo nuovo album, che sembra a primo ascolto un ritorno al sound originale del gruppo, presenta parecchie novità: "batterie essenziali, chitarre elettriche sognanti e liriche poetiche ed ironiche portano questo lavoro in un territorio classico, e la vena psichedelica, filo conduttore del lavoro, ha trovato nel musicista e produttore Matt Bordin, già Mojomatics e Squadra Omega, l’interlocutore perfetto per la ricerca del nuovo sound."
Li abbiamo ospitati in trasmissione ad inizio febbraio per presentarlo (qui il podcast), ed oggi siamo lieti di proporvi la loro recente esibizione a Radio2 Live: enjoy!!