Sunday, March 31, 2024

Buona Pasqua con Tuck and Patti

Buona Pasqua a tutti!!

Un post veloce perché anche oggi vogliamo accompagnarvi con un po' di bella musica, ed abbiamo pensato di riproporvi qualcosa di particolarmente caldo e morbido per questo giorno di festa.
Un grande duo di musicisti, ma anche una coppia di persone splendide, che ho avuto il piacere di conoscere ormai tanti anni fa a Roma, dopo un indimenticabile concerto al Palladium.

Parliamo di Tuck and Patti, ovvero Tuck Andress, incredibile chitarrista, virtuoso quanto sensibile, e sua moglie Patti Cathcart, fantastica cantante, versatile ed emozionante.
Qui li potete vedere nella loro migliore dimensione, quella live, per uno splendido e lungo spettacolo: enjoy!!

 

Saturday, March 30, 2024

... A Toys Orchestra e tante altre novità nel podcast della settimana!!

Non avete ascoltato in diretta la trasmissione di oggi, ospiti ... A Toys Orchestra, o forse volete riascoltarla?
Come annunciato, il sito di Radio ARA è parzialmente in manutenzione dopo un cyber-attacco, quindi per il momento non possiamo ancora caricare i podcast, nell'attesa lo trovate qui sotto: enjoy!!


Tracklist:

1

Eurocrime!

Calibro 35

02:56

2

Mangia dormi lavora ripeti

La Crus

03:00

3

Incendio

Vasco Brondi

03:11

4

La sola concreta realtà

Tre Allegri

Ragazzi Morti

03:05

5

Il Testamento di Tito

Perturbazione

07:25

6

Nice and Easy (feat. Kabaka Pyramid &  Mellow Mood)

Paolo Baldini Dubfiles

03:29

7

Nah Sell Out

(Feat. Kabaka Pyramid)

Alborosie

03:08

8

Paxi (LKJ)

Train to Roots

03:46

9

Il profumo delle rose

(feat. Danno & DJ Craim)

Stabber

02:48

10

Bodhisatva

Romanderground

03:10

11

Ognuno Con Un Sé 

(feat. Primo Brown)

Piotta

04:03

12

Tardi

Coca Puma

03:03

13

Copricolori

Marco Castello

03:47

14

Life Starts Tomorrow

... A Toys Orchestra

05:56

15

Take Me Home

... A Toys Orchestra

04:17



In onda stamattina, ospiti ... A Toys Orchestra!!

È arrivato il sabato, e con esso il vostro appuntamento con Sentieri Sonori!!

La ventesima puntata della ventisettesima stagione sarà la prima dallo scorso giugno con un solo ospite, cosa che ci permetterà di dare ancora più spazio a tante altre uscite, fra le mille novità di queste settimane ed un paio di dischi di qualche mese fa che ci erano sfuggiti. Ascolteremo e parleremo di La CrusTre Allegri Ragazzi MortiPiottaPerturbazioneVasco BrondiAlborosiePaolo Baldini DubfilesTrain to RootsStabberRomandergroundMarco Castello e Coca Puma.
Venendo all'ospite, daremo il bentornato dopo ben sei anni ad un gruppo che apprezziamo molto ed abbiamo ospitato più volte, l'ultima appunto nel maggio 2018.

…A Toys Orchestra è una band campana attiva dal 1996, che ha pubblicato nel 2001 l'esordio Job, cui sono seguiti sei ottimi lavori fra il 2004 ed il 2018. Anche grazie all'intensa attività live in quegli anni si sono guadagnati un crescente fedele pubblico, sia in patria che all'estero. Sono senza dubbio fra gli artisti italiani indipendenti più noti oltre confine, aiutati dalla scelta di utilizzare l'inglese ma anche dalle indubbie doti autorali di Enzo Moretto, il frontman della band. Il loro penultimo disco, Lub Dub, è stato pubblicato il 27 aprile 2018 ed ha segnato il ritorno della band di Agropoli a sonorità più organiche, mettendo da parte l'elettronica in primo piano nel precedente, per uno dei loro dischi più intensi ed emozionali.

A fine gennaio hanno finalmente pubblicato un nuovo brano, Life Starts Tomorrow, prima anticipazione del settimo album, Midnight Again, uscito il 22 marzo. Uno splendido ritorno, che valeva la pena di attendere, frutto di un lungo lavoro in analogico, come raccontano: "è un disco registrato alla vecchia maniera, con strumenti e macchine che ronzano, cigolano, respirano. Niente led, niente pixel rassicuranti, zero plug-in. È tutto terribilmente vero. Scotta, punge, taglia e dà la scossa. Mesi e mesi rinchiusi dietro la porta di un vecchio casolare di campagna, tra i campi di grano dorati, alle spalle delle mura grigie del carcere della Dozza. Sembra il Texas ma è Bologna. E qui succede di tutto. Trombe e tromboni sporchi di fango, violoncelli e viole che profumano di resina, un piccolo coro gospel che si struscia e dondola, tamburi d'africa e legni dei caraibi. Le valvole roventi degli amplificatori si gonfiano di chitarre piene di rughe, l'immancabile pianoforte che guida la marcia come un vecchio cocchiere. La voce a tenere insieme il corteo. Una voce fatta di fumo e vino rosso che racconta storie che non vorrebbe mai raccontare o che muore dalla voglia di farlo. La voce di chi di mezzanotte non se n'è mai persa una."
Un lavoro molto ricco, dal punto di vista musicale come da quello lirico, intenso e sentito, emozionante ed emozionato, che saremo felici di presentare dando il bentornato ad Enzo.


La raccomandazione è la solita: READY TO TUNE IN?!
Stamattina, 11.30/13, su Radio ARA, 87.8, 102.9 & 105.2 in FM a Lussemburgo, live streaming a questo link, podcast a seguire qui.

Friday, March 29, 2024

Paolo Baldini DubFiles, uscito il nuovo disco: In The Shell

Fra le innumerevoli uscite interessanti di queste settimane, mercoledì è stato il turno del nuovo album di un artista che abbiamo ospitato due volte, l'ultima nell'aprile del 2016 per presentare non solo un disco, ma anche il documentario ad esso legato.

Paolo Baldini era già stato il nostro primo ospite del 2015 per Dubfiles, debutto a suo nome dopo molti anni di attività, sia come musicista (B.R. Stylers, Africa Unite) che come produttore (Dub Sync, Mellow Mood, Tre Allegri Ragazzi Morti). Poche settimane dopo, nel mese di febbraio, è ritornato nuovamente a Kingston, in Jamaica, accompagnato non solo dai fidi Mellow Mood e Forelock, nonché da Davide Toffolo dei Tre Allegri Ragazzi Morti, ma anche dall'antropologa Mimina Di Muro, in veste di videomaker. Ha installato uno studio di registrazione al Song Embassy Yard, Papine, Kingston 6, ed in una settimana di session è stato raggiunto da più di 30 cantanti che si sono esibiti sui suoi riddim. Le registrazioni, audio e video, delle session e le interviste agli artisti sono state riunite in un disco ed un documentario, a testimoniare l'incredibile ricchezza di talenti, anche sconosciuti, di quella che è la patria del reggae.
Da allora, è stato impegnato in ua lunga tournée in Europa, Stati Uniti e America Latina, ed ha lavorato come produttore per artisti come Mellow Mood, Forelock, Tre Allegri Ragazzi Morti, Jovanotti, Vasco Brondi e storiche etichette reggae come Pressure Sounds ed Echo Beach. Nel 2020, Baldini ha pubblicato Dolomites Rockers, album in collaborazione con Dan I e Imperial Sound Army, e due anni fa lo abbiamo anche ritrovato come musicista e produttore per Senghe degli Almamegretta.

Questo mercoledì, 27 marzo, ha pubblicato il suo terzo album da solista, In The Shell, che unisce basi strumentali originali costruite in studio alle voci di numerosi artisti internazionali. "Il punto di partenza del beat-making, a differenza degli album precedenti in cui il focus era legato alla post-produzione figlia dalla tradizione giamaicana della scuola del dub, è un lavoro compositivo originale, un foglio bianco su cui scrivere e sviluppare ogni traccia. Il nucleo centrale di produzione e scrittura è radicato quindi nella costruzione delle basi strumentali in studio e solo in un secondo momento Baldini si è spinto verso l’esterno per creare collaborazioni con artisti internazionali come Kabaka Pyramid, Anthony B, Queen Omega, Mellow Mood, Jules I, Supahfly, Lasai, Andrew I, Forelock, KG Man, Minori e Zacky Man." Tutto il lavoro si basa su "suoni e campionamenti di matrice etnica, registrati e archiviati dallo stesso Paolo Baldini nel corso dei suoi numerosi viaggi in Africa e sui quali ha svolto un lavoro di produzione e post-produzione elettronica, capisaldi della sua estetica. Il legame personale ed affettivo che lo ha portato a visitare l'Africa subsahariana, ed in particolare il Senegal, ha dato a Baldini una posizione privilegiata rispetto ai contesti quotidiani di cui ha beneficiato al fine della registrazione di campionamenti originali."
Un disco molto ricco e vario, che presenteremo ben presto dando il bentornato in trasmissione a Paolo, ma che vi invitiamo da subito a scoprire: enjoy!!


Thursday, March 28, 2024

In onda sabato mattina, ospiti ... A Toys Orchestra!!

Si avvicina il sabato, e con esso il vostro appuntamento con Sentieri Sonori!!

La ventesima puntata della ventisettesima stagione sarà la prima dallo scorso giugno con un solo ospite, cosa che ci permetterà di dare ancora più spazio a tante altre uscite, fra le mille novità di queste settimane ed un paio di dischi di qualche mese fa che ci erano sfuggiti. Ascolteremo e parleremo di La Crus, Tre Allegri Ragazzi Morti, Piotta, Perturbazione, Vasco Brondi, Alborosie, Paolo Baldini Dubfiles, Train to Roots, Stabber, Romanderground, Marco Castello e Coca Puma.
Venendo all'ospite, daremo il bentornato dopo ben sei anni ad un gruppo che apprezziamo molto ed abbiamo ospitato più volte, l'ultima appunto nel maggio 2018.

…A Toys Orchestra è una band campana attiva dal 1996, che ha pubblicato nel 2001 l'esordio Job, cui sono seguiti sei ottimi lavori fra il 2004 ed il 2018. Anche grazie all'intensa attività live in quegli anni si sono guadagnati un crescente fedele pubblico, sia in patria che all'estero. Sono senza dubbio fra gli artisti italiani indipendenti più noti oltre confine, aiutati dalla scelta di utilizzare l'inglese ma anche dalle indubbie doti autorali di Enzo Moretto, il frontman della band. Il loro penultimo disco, Lub Dub, è stato pubblicato il 27 aprile 2018 ed ha segnato il ritorno della band di Agropoli a sonorità più organiche, mettendo da parte l'elettronica in primo piano nel precedente, per uno dei loro dischi più intensi ed emozionali.

A fine gennaio hanno finalmente pubblicato un nuovo brano, Life Starts Tomorrow, prima anticipazione del settimo album, Midnight Again, uscito il 22 marzo. Uno splendido ritorno, che valeva la pena di attendere, frutto di un lungo lavoro in analogico, come raccontano: "è un disco registrato alla vecchia maniera, con strumenti e macchine che ronzano, cigolano, respirano. Niente led, niente pixel rassicuranti, zero plug-in. È tutto terribilmente vero. Scotta, punge, taglia e dà la scossa. Mesi e mesi rinchiusi dietro la porta di un vecchio casolare di campagna, tra i campi di grano dorati, alle spalle delle mura grigie del carcere della Dozza. Sembra il Texas ma è Bologna. E qui succede di tutto. Trombe e tromboni sporchi di fango, violoncelli e viole che profumano di resina, un piccolo coro gospel che si struscia e dondola, tamburi d'africa e legni dei caraibi. Le valvole roventi degli amplificatori si gonfiano di chitarre piene di rughe, l'immancabile pianoforte che guida la marcia come un vecchio cocchiere. La voce a tenere insieme il corteo. Una voce fatta di fumo e vino rosso che racconta storie che non vorrebbe mai raccontare o che muore dalla voglia di farlo. La voce di chi di mezzanotte non se n'è mai persa una."
Un lavoro molto ricco, dal punto di vista musicale come da quello lirico, intenso e sentito, emozionante ed emozionato, che saremo felici di presentare dando il bentornato ad Enzo.


La raccomandazione è la solita: READY TO TUNE IN?!
Sabato 30 marzo, 11.30/13, su Radio ARA
, 87.8, 102.9 & 105.2 in FM a Lussemburgo, live streaming a questo link, podcast a seguire qui.

Wednesday, March 27, 2024

I Hate My Village, nuovo singolo e video: Water Tanks

La prima intervista del 2019 di Sentieri Sonori era stata dedicata all'anteprima del debutto di un nuovo progetto, formato però da musicisti molto ben noti dalle nostre parti, di cui torniamo ad occuparci oggi.

Si chiama I hate my village, ed è il risultato dell'unione fra la batteria di Fabio Rondanini (Calibro 35) e la chitarra di Adriano Viterbini (Bud Spencer Blues Explosion), cui si sono aggiunti Alberto Ferrari (Verdena) e Marco Fasolo (Jennifer Gentle). Una collaborazione nata dalla loro comune passione per la musica africana, nata sui palchi accompagnando maestri quali Bombino e Rokia Traoré. Il primo frutto era stato il singolo che aveva lanciato l'uscita del secondo disco da solista del chitarrista romano, che ci aveva anche parlato di queste loro affinità elettiva nell'intervista che ci aveva concesso all'uscita del disco. A partire da là, "jam dopo jam prendono forma 9 incredibili tracce in cui melodie e ritmi dalla Madre Africa si fondono con timbriche occidentali, ottenendo una miscela di straordinario effetto." Uno splendido progetto, ed un disco molto bello e coinvolgente, pubblicato il 18 gennaio 2019 da La Tempesta International, che come detto siamo stati fieri di potervi presentare in anteprima.

Dopo un EP uscito nell'agosto del 2021, Gibbone, lo scorso 21 marzo hanno pubblicato con Locomotiv Records Water Tanks, la prima anticipazione del loro nuovo album, in arrivo in primavera. L'highlife, genere musicale ghanese dal sapore jazzato, ha dato lo spunto iniziale per questo brano che, racconta Adriano, "ci è arrivato addosso, un po’ come piace fare al futuro. Durante una jam pseudoafrobeat squinternata e insolita, tra una data e l’altra del nostro primo tour, abbiamo registrato la composizione su nastro e nel tempo l’abbiamo conclusa in digitale. È una musica leggermente ottimista e allucinata, in degrado inarrestabile."
Oggi ve ne presentiamo il video, "ideato e girato da Donato Sansone, regista e animatore riconosciuto e apprezzato a livello nazionale e internazionale. Lavorato in un unico piano sequenza, senza narrazione né intenti concettuali, il video è un viaggio visivo psichedelico in cui la camera attraversa la band in un gioco di compenetrazioni, attraversamenti spaziali e forme surreali, in un loop macchinoso che ben rappresenta l’incontenibile disordine della band che, come un formicaio, non è la somma di più persone ma è essa stessa l’unico essere vivente, che non muore mai." Enjoy!!


Tuesday, March 26, 2024

Tre Allegri Ragazzi Morti, seconda anticipazione dal prossimo disco: La sola concreta realtà

Fra le tante belle novità di queste settimane c'è il ritorno di una grande band, che in 30 anni di storia (con oltre 1.500 concerti, 9 album, vari fumetti e la fondazione di un’etichetta) ha saputo evolvere notevolmente, senza per questo perdere il suo inconfondibile marchio di fabbrica.

Parliamo dei Tre Allegri Ragazzi Morti, che hanno pubblicato nel gennaio del 2019 quello che ad oggi è il loro ultimo album, Sindacato dei sogni, uscito a tre anni dal precedente Inumani. Il titolo è un chiaro omaggio al rock psichedelico (traduzione di The Dream Syndicate, storica band cui abbiamo già parlato qui sul blog) e l'album, che poteva sembra a primo ascolto un ritorno al sound originale del gruppo, presentava parecchie novità: "batterie essenziali, chitarre elettriche sognanti e liriche poetiche ed ironiche portano questo lavoro in un territorio classico, e la vena psichedelica, filo conduttore del lavoro, ha trovato nel musicista e produttore Matt Bordin l’interlocutore perfetto per la ricerca del nuovo sound". Li abbiamo ospitati in trasmissione per presentarlo, per poi ritrovare il frontman Davide Toffolo a Sanremo 2021, ospite degli Extraliscio, e due anni fa è seguita la collaborazione con i Cor Veleno, per il disco Meme K Ultra ed il successivo tour in tutta Italia.

Come dicevamo, questo sarà un anno importante, in cui festeggeranno il trentennale della band con un fitto calendario di concerti che a fine maggio li porterà fra l'altro ad essere primi artisti a esibirsi in tutti e tre i giorni del Mi Ami Festival di Milano. I tre concerti, ognuno dedicato a una decade della loro carriera, includeranno un tuffo negli anni '90 il 24 maggio, un tributo agli anni zero il 25 maggio e una sorpresa il 26 maggio.
Prima di allora, il prossimo 12 aprile, pubblicheranno il loro nuovo disco, intitolato Garage Pordenone, che non mancheremo di presentarvi dando loro il bentornato. Vi abbiamo già proposto il primo singolo, Ho’oponopono, e venerdì scorso è seguito il secondo, prodotto da Paolo Baldini, che sta fra l'altro per pubblicare il nuovo disco dei suoi Dubfiles. La sola concreta realtà è una ballata ispirata alla poesia La verità, vi prego, sull'amore di W.H. Auden: "non una canzone d’amore, ma sull’amore, linfa vitale e sentimento di incrollabile forza, che tiene insieme la band da trent’anni". Oggi ve ne presentiamo il video di animazione, realizzato da Carlo Fusani: enjoy!!


Monday, March 25, 2024

La Crus, uscito il nuovo disco: Proteggimi da ciò che voglio

Apriamo la settimana tornando a parlare di una delle più belle notizie degli ultimi mesi, ovvero il ritorno di un gruppo cui siamo fortemente legati.

Chi ci segue sa bene quanto profondamente amiamo i La Crus, band seminale di quell'epoca d'oro della "nuova" musica italiana che sono stati gli anni '90. Autori di sei album i studio fra il '95 ed il 2005, più un live nel 2008, erano apparsi insieme per l'ultima volta sul palco del Festival di Sanremo del 2011.
Da allora, abbiamo continuato a seguire con grande interesse i tanti nuovi progetti dei membri della band, avendo il piacere di ospitare a più riprese Cesare Malfatti, Mauro Ermanno Giovanardi ed Alex Cremonesi per i loro nuovi lavori, sempre di grande valore.

Alla fine dello scorso anno è arrivato come dicevamo l'annuncio che erano tornati a lavorare insieme, e fra ottobre e gennaio hanno pubblicato le rivisitazioni di due loro storiche canzoni: Io confesso, con la partecipazione di Carmen Consoli, e Come ogni volta, impreziosita dal featuring di altri due artisti a noi cari, ovvero Colapesce e Dimartino. Entrambi i brani sono stati prodotti dalla band con Matteo Cantaluppi, come tutto l'album, uscito venerdì scorso ed intitolato Proteggimi da ciò che voglio, ispirandosi ad un’opera dell’artista statunitense Jenny Holzer. Otto brani inediti completano un'opera molto varia e di grande spessore, che sfugge a qualsiasi rischio di "operazione nostalgia" e si giova anche di altri due ospiti: Slavoj Zizek, illuminato filosofo, sociologo e politologo sloveno, e Vasco Brondi, che ha pure lui pubblicato venerdì scorso il suo nuovo disco, di cui parleremo presto.

Un album di grande spessore anche dal punto di vista lirico, che raccontano così:
"Nel disco ci sono alcune tematiche ricorrenti come quella del tempo, quella del lavoro, quello dell'angoscia e dello smarrimento sempre più diffusi. Il tutto è permeato dalla percezione di una libertà che è illusoria perché è il modo in cui il dominio neoliberista ci assegna lo status di imprenditori di noi stessi, che ci rende di fatto degli schiavi isolati dagli altri, senza nemmeno più un padrone contro cui poterci ribellare. Un dominio che ci spinge a desiderare cose da cui invece dovremmo proteggerci. La sfida ambiziosa nella stesura dei testi è stata quella di far convivere due elementi che possono sembrare in contraddizione. Avere uno sguardo politico e al tempo stesso poetico. Pericoloso ma intrigante, cercando di sfuggire dalla retorica populista con un approccio interiore e profondo. Cercando di evitare sempre e comunque la declamazione dritta per dritta, urlata dentro ad un megafono. Usando sempre e comunque la parola sussurrata, in punta di penna. Coi doppi sensi e le metafore. Ed è per questo che fra di noi, abbiamo ironicamente coniato un nuovo termine che descrive questo lavoro: Canzoni "Polietiche". Politiche, poetiche e soprattutto etiche. Sperando che chi ci ha seguiti fin dai primi lavori, e in questi lunghi anni di assenza ci ha continuato ad ascoltare, insieme ad un nuovo e ipotetico pubblico, possa condividere questa visione, questa crescita e consapevolezza, che possa apprezzare e continuare ad emozionarsi, perché queste nuove canzoni, sono il frutto di lunghe riflessioni e di un sincero amore per la musica. Non sappiamo fare altrimenti. Entrate a guardarvi dentro e intorno insieme a noi."

Possiamo già dirvi che non mancheremo di presentare questo bellissimo lavoro dando il bentornato in trasmissione a Joe, Cesare ed Alex, ma per una volta cercheremo di incontrarli di persona, in uno dei miei prossimi passaggi a Milano. Nell'attesa, vi invitiamo a tuffarvi in questa nuovo magnifico capitolo di una delle più belle storie degli ultimi decenni di musica italiana: enjoy!!


Sunday, March 24, 2024

Pink Floyd live a Venezia (1989)

Il tradizionale appuntamento con il concerto della domenica del nostro blog questa settimana vi propone uno spettacolo passato alla storia, legato al nostro Mixtape di ieri (qui il podcast).

È il 15 luglio del 1989 quando i Pink Floyd, nel corso del secondo tour europeo di A momentary lapse of reason, si esibiscono a Venezia. Una data non casuale per la città, quella della festa del Redentore, per un concerto gratuito e veramente unico: il palco si trova infatti su un barcone davanti a San Marco, ed il pubblico riempie la piazza e le rive, ma anche un gran numero di imbarcazioni nel bacino.

Il concerto viene trasmesso dalla RAI in mondovisione, con un pubblico di circa 100 milioni di spettatori! Un evento straordinario, che ha suscitato anche molte polemiche per il suo impatto ambientale nella laguna, ma che è restato nella memoria collettiva, ispirando fra l'altro la divertente Pin Floi dei Pitura Freska, in scaletta nei Mixtape di ieri: enjoy!!

 

Saturday, March 23, 2024

Online il podcast di stamattina, settimo Sentieri Sonori Mixtape!!

Non avete potuto ascoltare in diretta la trasmissione di oggi, settima puntata dei Sentieri Sonori Mixtape, o forse volete riascoltarla?
La ricostruzione del sito di Radio ARA dopo un cyber-attacco è quasi completata, abbiamo iniziato a caricare i podcast, lo trovate a questo link: enjoy!!


Tracklist:

1

Big burger

Massimo Martellotta

02:44

2

Sei la mia città

Cosmo

03:20

3

Down the west side

M+A

03:56

4

Me And The Washing Machine

My Awesome Mixtape

03:44

5

Canzone truce

Ottavo Padiglione

07:34

6

Pin Floi

Pitura Freska

05:40

7

Il partigiano John

Africa Unite

03:42

8

Suono

Reggae National Tickets

03:54

9

Caribbean town

Boxerin Club

03:57

10

Ovosodo

Snaporaz

03:53

11

She ain’t gonna come

Jarred, the Caveman

02:30

12

Moving to the city

Green Like July

03:40

13

Le tue paure

Mezzala

04:04

14

Buongiorno Buonafortuna

Perturbazione

03:01

15

Sunny Side of the Streets

Momo Said

03:46

16

Tonight

Fitness Forever

05:40

17

Rooms

News for Lulu

03:54

18

Tutti mi vogliono quando mi va bene

Filippo Gatti

03:12

19

Pezzali

unòrsominòre.

03:23

20

Proiettili buoni

Proiettili buoni

03:40

21

Baby it’s fine

A Classic Education

02:21

22

Food for the Ants

Yuppie Flu

03:24

23

Benedetto davvero

Valentina Dormi

03:35

24

Dymo

Verdena

05:46

25

Carbonara

Massimo Martellotta

03:59