Apriamo la settimana uscendo per una volta dai nostri abituali sentieri sonori italiani, come facciamo a volte per uscite internazionali di particolare importanza: come non definire tale un grande ritorno, dopo ben sedici anni?
Immaginiamo che non ci sia bisogno di presentare The Cure, band seminale degli ultimi decenni di musica internazionale, entrata nella Rock & Roll Hall of Fame, a quarant'anni dal primo album, Three Imaginary Boys. Un giusto riconoscimento a chi ha lasciato un segno indelebile nella musica degli ultimi decenni, nella storia artistica di tanti altri musicisti, ma anche in quella personale di più generazioni di ascoltatori, come il sottoscritto.
Il loro ultimo album, 4:13 Dream, è uscito ormai nel 2008, ed a più riprese da allora pareva prossimo l'arrivo del successivo.
L'annuncio ufficiale è finalmente arrivato, Songs of a lost world sarà pubblicato il prossimo 1° novembre, e la scorsa settimana ne è uscita la prima anticipazione, Alone, che vogliamo proporvi oggi. Difficile definire singolo un brano che dura quasi 7 minuti, di cui più di 3 prima che entri la voce, confermando che Robert Smith e soci continuano a seguire la propria strada, incuranti di mode o necessità commerciali.
Non voglio espormi in giudizi essendo onestamente di parte, mi limito ad invitarvi a perdervi in questo brano, di cui tengo anche pubblicare le toccanti liriche: enjoy!!
This is the end of every song that we sing The fire burned out to ash and The stars grown dim with tears Cold and afraid The ghosts of all that we’ve been We toast, with bitter dregs, to our emptiness And the birds falling out of our skies And the words falling out of our minds And here is to love, so much love Falling out of our lives Hopes and dreams are gone The end of every song And it all stops we were always sure that We would never change and it all stops Wе were always sure that wе Would stay the same but it all stops And we close our eyes to sleep To dream a boy and girl Who dream the world is nothing but a dream Where did it go? Where did it go? Broken voiced lament to call us home This is this end of every song we sing Where did it go? Where did it go? Where did it go? Where did it go? Broken voiced lament to call us home This is the end of every song we sing alone
L'abituale appuntamento con il concerto della domenica del nostro blog è legato come spesso capita alla trasmissione di ieri (qui il podcast) e vede protagonista un'artista che amo molto, ed ho rivisto in concerto ad agosto.
Seguo Carmen Consoli dai suoi esordi, che hanno poi coinciso con le mie prime esperienze da dj. È stata molto spesso nelle mie prime scalette a Radiorock, poi in quelle de Il Locale, ed in quegli anni romani mi è capitato di incontrarla più volte, apprezzando molto la ragazza semplice, simpatica ed intelligente, dietro l'artista sempre più nota ed apprezzata. Anche quando mi sono trasferito a Lussemburgo ho continuato a seguirla e programmarla in radio, ed ho anche avuto l'occasione di rivederla dal vivo, quando nel 2006 Robert la portò a suonare alla Rockhal per uno dei primi eventi Panoplie.
Questa domenica torniamo al luglio del 2001, quando si esibì nell'antico teatro greco di Taormina, nella sua Sicilia, affiancata non solo dalla band, ma anche dall'orchestra del Teatro Vittorio Emanuele di Messina, diretta dal Maestro Paolo Buonvino. Uno splendido concerto che fu immortalato in un album ed un dvd, L'anfiteatro e la bambina impertinente, dal quale abbiamo estratto ieri una splendida versione de L'ultimo bacio, e che vi proponiamo di (ri)vedere in questa ultima domenica di settembre: enjoy!!
Non avete ascoltato in diretta la trasmissione di oggi, prima puntata della 28a stagione ed undicesimo Sentieri Sonori Mixtape, o forse volete riascoltarla? La trovate a questo link, con tutti gli altri podcast dalla scorsa stagione: enjoy!!
È arrivato il sabato, e con esso il vostro appuntamento con Sentieri Sonori!! Prima puntata della ventottesima stagione, e undicesimo episodio del nuovo appuntamento mensile, che abbiamo lanciato un anno fa, i Sentieri Sonori Mixtapes.
Lo spunto nasce dalla constatazione che l'inarrestabile fiume delle nuove uscite ci permetteva sempre di meno di scostarci dal presente, salvo trasmissioni monografiche o simili, ed era un peccato non poter (ri)ascoltare con voi tanta bella musica del passato, più o meno recente. Un po' come nei primi anni, quando arrivavamo in studio con le nostre borse piene di cd, e ci lasciavamo trasportare dalla musica, in tutta libertà. A quel punto ci voleva uno spunto per rendere il tutto più interessante, e ci ci è venuta l'idea di ispirarci alle battles fra DJ, scegliendo un brano a testa, cosa che rende stuzzicanti le scalette ed i mix, per un flusso di musica senza soluzione di continuità, in cui ci limitiamo ad annunciare i brani senza troppe chiacchiere. Nascono così i Sentieri Sonori Mixtapes, in onda ogni quarto sabato del mese, lasciando alle puntate dedicate alle novità il primo, terzo ed eventuale quinto sabato, con l'appuntamento con i Radioracconti di Raf che continua ad accompagnarvi il secondo.
Questo vuole ovviamente dire, e ripetiamo il messaggio lanciato agli amici artisti, uffici stampa e dintorni, che lo spazio per le novità è fatalmente ridotto. Ad ogni modo, già da un po' il flusso dei promo è tale che non riusciamo a presentare tutte le uscite che superano la già laboriosa prima selezione.. per le due o tre puntate mensili dedicate alle novità la soglia di tale selezione è ora ancora più alta.
Tornando a questo undicesimo Mixtape, ci limitiamo come sempre ad annunciare l'apertura della scaletta, che questa volta sarà la "stagionale", L'estate sta finendo dei Righeira, il resto lo scoprirete sabato mattina!!
Nello scorso mese di marzo siamo stati felici di dare il bentornato in trasmissione ad un artista che amiamo molto, cui avevamo dedicato nel dicembre 2016 un'intera trasmissione, con la partecipazione dell'amica Barbara Santi di Rumore, per poi accoglierlo nuovamente nel 2021.
Parliamo di Amerigo Verardi, cantautore, musicista e produttore attivo da circa trent’anni, nel corso dei quali si è distinto per talento e versatilità, da solista come in una lunga serie di progetti, come Allison Run, Lula, Lotus.. A quattro anni dal suo precedente lavoro, Hippie Dixit, nel febbraio 2021 ha pubblicato il suo nuovo disco, Un sogno di Maila, anche in questo caso componendo e registrando tutto nel suo studio casalingo, in quasi totale solitudine, suonando tutti gli strumenti a parte pochi ospiti. Questa volta è invece stato con noi in compagnia di Matteo D’Astore (aka Deje), giovanissimo talento emergente della nuova musica elettronica e sperimentale, brindisino come lui. Il loro incontro ha dato vita ad un progetto ben definito dal nome scelto, Maverick Persona, traducibile letteralmente in "personalità non etichettabile".
Lo scorso 8 marzo l'ottima Nos Records, di cui Amerigo è anche direttore artistico, ha pubblicato What tomorrow?, "un’opera brillante e a tratti spiazzante nella sua obliqua bellezza, che con stile ed estrema disinvoltura si muove attraverso svariati generi (elettronica, psichedelia, jazz, pop, rock, ambient, experimental, hip hop, world), e mescolandoli apre a nuove alternative di senso per il termine crossover." Un disco che non cessa di sorprendere ed affascinare, un viaggio libero ed emozionante in equilibrio fra sonorità elettroniche ed analogiche, fra sperimentazione ed aperture pop, con liriche in inglese che vanno dal sociale al personale fino al surreale.
Nel corso dell'intervista ci avevano anticipato di aver già registrato molto altro materiale, ed infatti il 1° novembre uscirà il loro secondo lavoro, intitolato In the name of. Un altro caleidoscopio musicale e lirico che ci sta conquistando, per il quale non mancheremo di dar loro il bentornato in trasmissione. Nell'attesa, oggi ve ne proponiamo la prima anticipazione, Bite for freedom, che presentano così: "nella fuga continua e nel vagare confusamente senza una meta, c'è l’incontro con un cane randagio e affamato. Il ragazzo e il cane. Insieme, percorrono strade. Insieme, mordono per la libertà." Enjoy!!
Si avvicina il sabato, e con esso il vostro appuntamento con Sentieri Sonori!! Prima puntata della ventottesima stagione, e undicesimo episodio del nuovo appuntamento mensile, che abbiamo lanciato un anno fa, i Sentieri Sonori Mixtapes.
Lo spunto nasce dalla constatazione che l'inarrestabile fiume delle nuove uscite ci permetteva sempre di meno di scostarci dal presente, salvo trasmissioni monografiche o simili, ed era un peccato non poter (ri)ascoltare con voi tanta bella musica del passato, più o meno recente. Un po' come nei primi anni, quando arrivavamo in studio con le nostre borse piene di cd, e ci lasciavamo trasportare dalla musica, in tutta libertà. A quel punto ci voleva uno spunto per rendere il tutto più interessante, e ci ci è venuta l'idea di ispirarci alle battles fra DJ, scegliendo un brano a testa, cosa che rende stuzzicanti le scalette ed i mix, per un flusso di musica senza soluzione di continuità, in cui ci limitiamo ad annunciare i brani senza troppe chiacchiere. Nascono così i Sentieri Sonori Mixtapes, in onda ogni quarto sabato del mese, lasciando alle puntate dedicate alle novità il primo, terzo ed eventuale quinto sabato, con l'appuntamento con i Radioracconti di Raf che continua ad accompagnarvi il secondo.
Questo vuole ovviamente dire, e ripetiamo il messaggio lanciato agli amici artisti, uffici stampa e dintorni, che lo spazio per le novità è fatalmente ridotto. Ad ogni modo, già da un po' il flusso dei promo è tale che non riusciamo a presentare tutte le uscite che superano la già laboriosa prima selezione.. per le due o tre puntate mensili dedicate alle novità la soglia di tale selezione è ora ancora più alta.
Tornando a questo undicesimo Mixtape, ci limitiamo come sempre ad annunciare l'apertura della scaletta, che questa volta sarà la "stagionale", L'estate sta finendo dei Righeira, il resto lo scoprirete sabato mattina!!
Tre anni fa abbiamo dedicato una bella intervista ad un disco molto interessante, che segnava il ritorno di un artista già in precedenza nelle nostre scalette.
Nel 2017 avevamo infatti presentato Ninnenanne, secondo album di Roberto Datti, in arte VonDatty, che chiudeva la "Trilogia della notte" iniziata con l’EP Diavolerie nel 2012 e proseguita con l'LP Madrigali due anni dopo. Il 15 gennaio 2021 Vrec Music Label ha pubblicato il suo terzo disco, Nemico pubblico, co-prodotto con Pierfrancesco Aliotta, con la partecipazione di ospiti come Roberto Dell’Era (Afterhours, The Winstons), Giorgio Baldi (chitarrista e produttore di Max Gazzè), Lucio Leoni, Lara Martelli e Dj Myke. Un ottimo lavoro, che ci ha riportato il suo indubbio talento di autore ed interprete, messo ancor più in risalto da una veste sonora ricca e curata, e che pare troverà presto un seguito.
Fra aprile e l'estate ha infatti pubblicato tre nuovi singoli, Grimilde, Canzone allucinata e BabaYoga, che sono stati seguiti lo scorso 13 settembre dal brano che vi presentiamo oggi, con i visual di Cla Il Fumettaro. Lo ha intitolato Monos, ispirato da un film di guerra ed attratto da una parola che in spagnolo vuol dire scimmie mentre in greco ha a che fare con il concetto di solitudine, di unicità. Nelle sue parole, "è una vera e propria fuga anche se non in senso strettamente musicale, una fuga dalla mia personalissima e blindatissima comfort zone, in direzione di suoni che non avrei mai pensato potessero comparire su un mio disco, soprattutto su questo disco, soprattutto in questa canzone nel momento in cui la mettevo su carta e sui tasti del pianoforte. Monos è il frutto di un lavoro minuzioso realizzato con (ma soprattutto da) i fidi amici e musicisti Giorgio Baldi e Pierfrancesco Aliotta, un brano che all’apparenza può sembrare distante dal mio stile." Enjoy!!
Ad inizio agosto abbiamo presentato come CD-tipp, disco della settimana di Radio ARA, il ritorno di una band che ci aveva conquistati fin dal suo esordio, ormai più di dieci anni fa.
Si chiamano OU, vengono in parte da Roma ed in parte dalla Sardegna, e propongono una quanto mai variegata miscela di jazz, funk, folk, world music.. e potremmo continuare l'elenco. Si sono formati intorno alla compositrice e multistrumentista (tromba, flicorno, conch shell horn, ukulele e voce) Ersilia Prosperi, cui si sono uniti altri musicisti che ben conosciamo: Claudio Mosconi, basso e cori, Cristiano De Fabritiis, batteria, percussioni e cori, Andrea Pesce, piano, tastiere e cori e Valeria Sturba, violino, theremin e voce. Con loro, la jazzista di Seattle Amy Denio, anche in veste di produttore artistico. Hanno esordito nel 2013 con Pisces Crisis, che avevamo presentato un po' in ritardo all'inizio dell'anno seguente con un bella intervista, per poi dar loro il bentornato a metà del 2015 per il secondo Scrambled.
Il loro nuovo disco è stato registrato fra agosto 2020 e dicembre 2022 dallo stesso Claudio, che lo ha anche masterizzato, e missato a Seattle da Steve Turnidge. Si intitola Uranio, è uscito lo scorso 9 giugno per Folderol Records, e lo presentano così: "Ou. L’Uovo è maturo. Nel primo disco l’Uovo era in osservazione di rane allucinogene saltate nel wok, nel secondo era decisamente strapazzato e in cerca del Dio Pigmeo Jengy nella settima dimensione. Ora l’Uovo è ben maturo/sodo, è stabile e profondamente indignato. Esorta a prendere posizione, a essere lucidi, fermi e empatici. Con i popoli attraversati da basi N.A.T.O. e le loro esercitazioni annuali in Sardegna; con gli esseri del mare che in una corrente magica e imperfetta ma continua non smettono di accompagnare; con i nidi/nazioni che dovrebbero accogliere e lasciar andare invece che essere ragnatele appiccicose e violente gabbie; con il canto di un colombaccio che tiene in bocca un cucciolo d’uomo. In fondo siamo tutti anatre con un neonato umano dentro becchi appuntiti." Uno splendido lavoro, come loro abitudine dai mille colori, che unisce generi, culture e lingue anche molto distanti fra loro in un melting pot esplosivo quanto originale, di cui torniamo a parlare per presentare il primo video, Polpo: enjoy!!
Sabato scorso è andata in onda l'ultima puntata estiva di quest'anno, ed oggi apriamo con una splendida novità la nuova stagione di Sentieri Sonori, la VENTOTTESIMA, ed i nostri post quotidiani qui sul blog. Ci pare logico farlo con quella che sarà, la prossima settimana, la prima ospite della stagione, per quello che è un gradito ritorno ma anche un bell'esordio.
Francesca Bono è stata infatti con noi nell'aprile del 2017 come frontwoman degli Ofeliadorme, in occasione dell'uscita del loro terzo LP, Secret Fires, che aveva confermato una forte evoluzione nel sound della band, decisamente virato verso l’elettronica, anche per l’incontro con un grande produttore e musicista come Howie B (Bjork, Tricky, U2), con cui lo avevano registrato, prodotto e pubblicato. Nel febbraio dell'anno scorso le abbiamo dato il bentornato, questa volta in compagnia di Vittoria Burattini, nota in primo luogo come batterista di una delle band del nostro cuore, che abbiamo già ospitato più volte, ed anche portato in concerto a Lussemburgo, ovvero i Massimo Volume. Ci hanno presentato Suono in un tempo trasfigurato, un disco molto bello ed affascinante che "presenta una sintesi perfetta tra wave sperimentale, groove alieni, elettronica contemporanea e soundtracks sci-f, composto quasi esclusivamente con un vecchio synth Juno 60 e una batteria organica."
Questo venerdì, 27 settembre, We Were Never Being Boring Collective pubblicherà il suo primo album da solista, Crumpled Canvas, che lasciamo presentare dalle parole di Francesca: "Nel 2017, dopo qualche scambio di email, ho incontrato Mick Harvey a un concerto di PJ Harvey a Torino. Conosceva e apprezzava già il lavoro degli Ofeliadorme, tanto che nel suo nuovo disco solista, uscito per Mute Records, ha inserito una cover di Alone With The Stars, traccia che apriva l'ultimo album degli Ofelia, Secret Fires. Nel frattempo, sono stati anni intensi: sono nati i miei due figli, il mondo ha attraversato il Covid, mio padre è morto all’improvviso, la mia band ha deciso di fermarsi. Io continuavo a scrivere e registrare in casa, senza un piano preciso ma sentendomi libera come non mi succedeva da tempo. Nel 2020 ho chiesto a Mick di ascoltare questi demo in apparenza classici, ma in realtà inusuali (molti brani non hanno ritornello), in cui si insinua sempre un elemento imprevisto, diventando quella tela stropicciata da cui prende il titolo l’album. Una suggestione che mi arrivava da un quadro di Frida Kahlo che avevo visto anni fa, ad una mostra a Genova. Mick è rimasto colpito: la prima parola che ha usato è stata idiosyncratic, e si è offerto di aiutarmi. Lavorare con lui e la band che ho radunato è stata un’esperienza straordinaria. L'album è quasi per intero suonato dal vivo, volevamo mantenesse un sapore raw, di lavoro artigianale, non troppo pensato o rifinito."
La band in questione, oltre allo stesso Harvey, la vede affiancata da Vittoria Burattini alla batteria ed Egle Sommacal (anche lui nei Massimo Volume) alla chitarra, per un lavoro affascinante quanto vario, che come detto vi presenteremo la prossima settimana con una bella intervista. Nell'attesa, oggi vogliamo proporvi il video del secondo singolo, Black Horse, diretto e editato da Susana Ljuljanovic: enjoy!!