È arrivato il sabato, e con esso il vostro appuntamento con Sentieri Sonori!!
Sarà la decima puntata della ventottesima stagione, e l'ultima dell'anno dedicata alle nuove uscite, prima delle due trasmissioni a cavallo del Capodanno, in cui vi presenteremo per la quindicesima volta le Sentieri Sonori Picks, l'ormai tradizionale rassegna dei nostri dischi preferiti dell'anno, rigorosamente senza classifiche. Questa settimana avremo il ritorno dopo molti anni di due graditi ospiti, e vi proporremo come sempre una scaletta densa di novità interessanti: ascolteremo e parleremo di Vinicio Capossela, Fitness Forever, Michele Bitossi, Emma Nolde con Niccolô Fabi, Giungla, Whitemary, Tutto Piange e Micah P Hinson con Alessandro "Asso" Stefana. Venendo agli ospiti, avremo in primo luogo il piacere di dare il bentornato ad un artista che era stato con noi più di dieci anni fa, per poi sparire dai nostri radar.
Alla fine del 2013 abbiamo infatti presentato These days, splendido secondo album di M+A, giovane duo italiano che ci aveva conquistati con il suo pop elettronico, fresco ed accattivante quanto ricco e curato. Un lavoro che gli era valso fra l'altro l'ingresso nella lista delle "best new bands of 2014" del Guardian e, con la vittoria del Glastonbury Emerging Talent Competition, l'occasione di esibirsi al Festival, per poi inanellare concerti ed apparizioni radiofoniche e televisive in tutta Europa, inclusa la Biennale di Venezia.
Confessiamo che li avevamo poi persi di vista, salvo programmarli ancora nel nostro Mixtape # 7 (qui il podcast), e che non sapevamo che avessero in seguito formato un nuovo progetto, Santii, che includeva vari artisti hip hop, come Rejjie Snow e Mick Jenkins ed il produttore Supah Mario (Drake, Young Thug), pubblicando due EPs con Sugar Records.
Qualche settimana fa ho scoperto con colpevole ritardo che lo scorso 7 giugno la M del duo, Michele Ducci, ha pubblicato il suo primo disco da solista. Un lavoro nato, dopo una breve militanza in un'altra band, dalla decisione di allontanarsi dalle pressioni commerciali o professionali esterne: "Sono tornato alla casa dove sono nato e dove ho iniziato a suonare. Dopo la pandemia non avevo praticamente più strumenti, tranne una chitarra a tre corde e una pianola. Avevo bisogno di fare un disco che non ero mai stato in grado di fare e che avevo sempre sognato di fare. Qualcosa di essenziale: con il pianoforte e la voce." L'album si intitola SIVE ed è stato registrato negli studi L'amor Mio Non Muore, a Forlì, come racconta Michele: "mi sono forzato a non usare il computer: l'intero album è registrato in analogico, senza editing, suonato e cantato tutti insieme. In questi tempi di iper montaggio avevo bisogno di tornare a qualcosa che era proprio come si suona." Al suo fianco, unicamente la compagna Letizia ai cori, che ha anche realizzato con lui l'acquerello della copertina.
Un disco scarno quanto vario, che affascina ed emoziona, nel quale ritroviamo il suo grande talento e gusto di autore ed interprete, pur portato su sentieri sonori molto distanti dai precedenti. Ne parleremo con lui, anticipando anche il suo prossimo EP, Nuba Live Tape, in uscita a febbraio.
Anche la seconda intervista sarà un gradito ritorno, in questo caso di un artista che abbiamo ospitato quasi dieci anni fa, continuando poi a seguire il suo percorso.
Si fa chiamare Go Dugong, all'anagrafe Giulio Fonseca, ed è un produttore, dj e musicista "amante del suono globale, le cui produzioni sono un intricato patchwork di ritmi, linguaggi, strumenti, registrazioni sul campo e campioni provenienti da tutto il mondo che sventola con la passione di un collezionista e la meticolosità di un artigiano. Il risultato è animato da un’energia globale in continua evoluzione." Era stato con noi nel 2015 per il suo primo LP, Novanta, che era stato preceduto da 3 EP ed è stato seguito da altri due ottimi album e vari altri singoli ed EP.
A tre anni dall'ultimo Meridies, lo scorso 8 novembre 42 Records e La Tempesta hanno pubblicato il suo quarto album, Madre, risultato dell'incontro con Washé, progetto musicale diretto dal ricercatore Carlos Conde, che propone "una raffinata combinazione di strumentazione indigena venezuelana, batteria afro-venezuelana e strumenti a percussione con la musica elettronica". Incontratisi due anni fa grazie a Hape Collective, hanno iniziato a lavorare in uno studio a Caracas, per poi lanciarsi in un viaggio nella Foresta Amazzonica, miscelando strumenti tradizionali di diversi gruppi etnici del Venezuela, per la maggior parte costituiti da un unico pezzo di legno, teschio o conchiglia, e plug-ins figli delle workstation audio digitali. Il risultato è un lavoro molto particolare ed affascinante, che si giova anche di alcuni ospiti, italiani e venezuelani: Gerry Weil, leggendario jazzista venezuelano, Miguel Noya, pioniere della musica elettronica latinoamericana, Khalab, il progetto afrofuturistico di Raffaele Costantino, e Clap! Clap!, uno dei produttori italiani più riconosciuti nel panorama internazionale.
La raccomandazione è la solita: READY TO TUNE IN?!
Stamattina, 11.30/13, su Radio ARA, 87.8, 102.9 & 105.2 in FM a Lussemburgo, live streaming a questo link, a seguire podcast qui.