Saturday, December 21, 2024

Michele Ducci, Go Dugong e tante altre novità nel podcast della settimana

Non avete ascoltato in diretta la trasmissione di oggi, ospiti Michele Ducci e Go  Dugong, o forse volete riascoltarla?
La trovate a questo link, con tutti i podcast dalla scorsa stagione: enjoy!!


Tracklist:

1

Eurocrime!

Calibro 35

02:56

2

Bianco Natale (White Christmas)

Vinicio Capossela

03:37

3

A Vele Spiegate (feat. Calcutta)

Fitness Forever

03:19

4

Sono non sono

Michele Bitossi

03:12

5

Bagno

Tutto Piange

04:37

6

Punto di vista (feat. Niccolò Fabi)

Emma Nolde

03:24

7

River

Michele Ducci

03:49

8

It's Hard To Be Easily Loved

Michele Ducci

03:04

9

L'Amore E' Tutto Qui

Micah P. Hinson

03:24

10

Distance

Giungla

02:38

11

Oggi va così

Whitemary

04:08

12

Selva

Go Dugong feat. Washé

04:46

13

Oda a la Madre (feat. Gerry Weil)

Go Dugong feat. Washé

05:28


In onda stamattina, ospiti Michele Ducci e Go Dugong

È arrivato il sabato, e con esso il vostro appuntamento con Sentieri Sonori!!

Sarà la decima puntata della ventottesima stagione, e l'ultima dell'anno dedicata alle nuove uscite, prima delle due trasmissioni a cavallo del Capodanno, in cui vi presenteremo per la quindicesima volta le Sentieri Sonori Picks, l'ormai tradizionale rassegna dei nostri dischi preferiti dell'anno, rigorosamente senza classifiche. Questa settimana avremo il ritorno dopo molti anni di due graditi ospiti, e vi proporremo come sempre una scaletta densa di novità interessanti: ascolteremo e parleremo di Vinicio CaposselaFitness ForeverMichele BitossiEmma Nolde con Niccolô FabiGiunglaWhitemaryTutto Piange e Micah P Hinson con Alessandro "Asso" Stefana.
Venendo agli ospiti, avremo in primo luogo il piacere di dare il bentornato ad un artista che era stato con noi più di dieci anni fa, per poi sparire dai nostri radar.

Alla fine del 2013 abbiamo infatti presentato These days, splendido secondo album di M+A, giovane duo italiano che ci aveva conquistati con il suo pop elettronico, fresco ed accattivante quanto ricco e curato. Un lavoro che gli era valso fra l'altro l'ingresso nella lista delle "best new bands of 2014" del Guardian e, con la vittoria del Glastonbury Emerging Talent Competition, l'occasione di esibirsi al Festival, per poi inanellare concerti ed apparizioni radiofoniche e televisive in tutta Europa, inclusa la Biennale di Venezia.
Confessiamo che li avevamo poi persi di vista, salvo programmarli ancora nel nostro Mixtape # 7 (qui il podcast), e che non sapevamo che avessero in seguito formato un nuovo progetto, Santii, che includeva vari artisti hip hop, come Rejjie Snow e Mick Jenkins ed il produttore Supah Mario (Drake, Young Thug), pubblicando due EPs con Sugar Records.

Qualche settimana fa ho scoperto con colpevole ritardo che lo scorso 7 giugno la M del duo, Michele Ducci, ha pubblicato il suo primo disco da solista. Un lavoro nato, dopo una breve militanza in un'altra band, dalla decisione di allontanarsi dalle pressioni commerciali o professionali esterne: "Sono tornato alla casa dove sono nato e dove ho iniziato a suonare. Dopo la pandemia non avevo praticamente più strumenti, tranne una chitarra a tre corde e una pianola. Avevo bisogno di fare un disco che non ero mai stato in grado di fare e che avevo sempre sognato di fare. Qualcosa di essenziale: con il pianoforte e la voce." L'album si intitola SIVE ed è stato registrato negli studi L'amor Mio Non Muore, a Forlì, come racconta Michele: "mi sono forzato a non usare il computer: l'intero album è registrato in analogico, senza editing, suonato e cantato tutti insieme. In questi tempi di iper montaggio avevo bisogno di tornare a qualcosa che era proprio come si suona." Al suo fianco, unicamente la compagna Letizia ai cori, che ha anche realizzato con lui l'acquerello della copertina.
Un disco scarno quanto vario, che affascina ed emoziona, nel quale ritroviamo il suo grande talento e gusto di autore ed interprete, pur portato su sentieri sonori molto distanti dai precedenti. Ne parleremo con lui, anticipando anche il suo prossimo EP, Nuba Live Tape, in uscita a febbraio.


Anche la seconda intervista sarà un gradito ritorno, in questo caso di un artista che abbiamo ospitato quasi dieci anni fa, continuando poi a seguire il suo percorso.

Si fa chiamare Go Dugong, all'anagrafe Giulio Fonseca, ed è un produttore, dj e musicista "amante del suono globale, le cui produzioni sono un intricato patchwork di ritmi, linguaggi, strumenti, registrazioni sul campo e campioni provenienti da tutto il mondo che sventola con la passione di un collezionista e la meticolosità di un artigiano. Il risultato è animato da un’energia globale in continua evoluzione." Era stato con noi nel 2015 per il suo primo LP, Novanta, che era stato preceduto da 3 EP ed è stato seguito da altri due ottimi album e vari altri singoli ed EP.

A tre anni dall'ultimo Meridies, lo scorso 8 novembre 42 Records e La Tempesta hanno pubblicato il suo quarto album, Madre, risultato dell'incontro con Washé, progetto musicale diretto dal ricercatore Carlos Conde, che propone "una raffinata combinazione di strumentazione indigena venezuelana, batteria afro-venezuelana e strumenti a percussione con la musica elettronica". Incontratisi due anni fa grazie a Hape Collective, hanno iniziato a lavorare in uno studio a Caracas, per poi lanciarsi in un viaggio nella Foresta Amazzonica, miscelando strumenti tradizionali di diversi gruppi etnici del Venezuela, per la maggior parte costituiti da un unico pezzo di legno, teschio o conchiglia, e plug-ins figli delle workstation audio digitali.
Il risultato è un lavoro molto particolare ed affascinante, che si giova anche di alcuni ospiti, italiani e venezuelani: Gerry Weil, leggendario jazzista venezuelano, Miguel Noya, pioniere della musica elettronica latinoamericana, Khalab, il progetto afrofuturistico di Raffaele Costantino, e Clap! Clap!, uno dei produttori italiani più riconosciuti nel panorama internazionale.

La raccomandazione è la solita: READY TO TUNE IN?!
Stamattina, 11.30/13, su Radio ARA
, 87.8, 102.9 & 105.2 in FM a Lussemburgo, live streaming a questo link, a seguire podcast qui.


Friday, December 20, 2024

Luca Gemma torna con uno splendido tributo: Modugno sulla luna

Nell'ottobre del 2022 siamo stati felici di dare il bentornato ad un artista a noi molto caro, che abbiamo portato a suonare a Lussemburgo ed intervistato più volte, la precedente quasi cinque anni prima.

Luca Gemma
si è fatto conoscere negli anni '90 creando con Pacifico i Rosso Maltese, con cui ha pubblicato due album fondendo rock, folk e canzone d’autore e suonato oltre 350 concerti in Italia e Francia. Allo scioglimento della band, ha iniziato a lavorare come autore per altri cantanti, come Fiorella Mannoia, Malika Ayane e Bobo Rondelli, ma anche per tv, radio, cinema e teatro. Ha partecipato a molti progetti di musica e parole, in studio e dal vivo, collaborando con artisti quali Steve Piccolo dei newyorkesi Lounge Lizards o Emidio Clementi dei Massimo Volume. Da solista, insieme ad ottimi musicisti e con la costante collaborazione di Paolo Iafelice (sound engineer e produttore già al lavoro con De André, Pfm, Silvestri, Casino Royale e molti altri), Luca "insegue la sua idea di canzone, mischiando indie pop, soul, rock sbilenco e canzone d’autore, come Modugno suonato da Paul Weller al compleanno di David Byrne". Ha pubblicato sei album fra il 2004 ed il 2017, accompagnati da un’intensa attività live in Italia ed all’estero, incluse un paio di tappe lussemburghesi organizzate da noi. Nel 2020 ha fatto uscire due singoli, realizzati uno con Edda e Volwo e l’altro con i suoi figli in periodo di lockdown, cui è seguito nel 2022 il suo settimo album da solista: Fantastiche visioni è il risultato di un lavoro completamente solitario, che come suo solito unisce unisce bellezza, eleganza e semplicità, confermando il suo grande talento di autore ed interprete.

Torniamo a parlare di lui perché il 13 dicembre Adesiva Discografica ha pubblicato un suo disco omaggio a Domenico Modugno, a trent'anni dalla scomparsa.
Modugno sulla Luna prende spunto da Sacre radici - La maestà del legno, uno spettacolo multidisciplinare di Koreoproject di cui Luca Gamma cura le musiche e le canzoni, suonandole in scena. Lo spettacolo, che sarà in scena per tutto il 2025, "affonda le sue radici nel Salento ed è l’occasione per far ascoltare al pubblico un repertorio di canzoni di Modugno scritte nei primi anni Cinquanta in dialetto salentino. Già, in dialetto salentino! Legato alla tradizione dei cantastorie del sud, Modugno infatti inizia a scrivere canzoni nel dialetto di San Pietro Vernotico in provincia di Brindisi, dove si era trasferito da bambino, pur essendo nato a Polignano a Mare, in provincia di Bari. Ed ecco il punto: tutte quelle canzoni dei primi anni sono scritte in salentino e non in siciliano, come lui stesso aveva contribuito a far credere per poter esordire in un programma radiofonico della Rai. Una trasformazione peraltro non difficile in quanto il dialetto salentino è quasi uguale al dialetto siciliano che si parla a Messina."
Un progetto in cui Luca si è lanciato con passione, come racconta: "Perché mi piace la sua visione poetica, il modo in cui osserva e racconta il mondo, con quel canto confidenziale, senza troppi abbellimenti. Mi piace la sua prepotente capacità espressiva, mi piace il modo in cui si accompagna alla chitarra. Mi piace il modo in cui si accompagna alla malinconia. E poi perché è il primo cantautore moderno, l’uomo che ha spinto la canzone italiana verso la canzone d’autore, che per primo ha scritto musica e parole e le ha cantate mettendoci dentro una verità che al tempo nella canzone italiana non c’era. Perché Domenico Modugno è stato un artista capace di mischiare il sentimento popolare con la cultura, Sanremo con il Premio Tenco - che ha vinto nel 1974 alla sua prima edizione - il festival della canzone di Napoli con Eduardo De Filippo, la commedia musicale di Garinei e Giovannini con il teatro di Strehler, tra Brecht e Pirandello, la televisione con la poesia di Pasolini e Quasimodo."

Modugno sulla luna contiene otto canzoni suonate e arrangiate da Luca Gemma e prodotte insieme a Paolo Iafelice, che le ha mixate e masterizzate. Quattro brani in dialetto e quattro in italiano, alcune quasi sconosciute altre famosissime e, come dice Luca, "quindi più pericolose. Raccontano l’amore, la sua terra, il lavoro duro, talvolta la morte, il sogno, la meraviglia per la vita e la natura, riuscendo a unire luci e ombre, sole a picco e bagliore lunare. Il disco si chiude con una versione scura, notturna e rarefatta di Nel blu, dipinto di blu, un racconto onirico in cui si aggiunge la voce di un altro grande extraterrestre della canzone d’autore italiana, Eugenio Finardi, e sono felice e grato che abbia accettato l’invito a cantare con me la terra vista dal cielo infinito."
Uno splendido lavoro, di cui parleremo dopo le feste anche in trasmissione, ma che vi invitiamo fin d'ora a scoprire: enjoy!!


Thursday, December 19, 2024

In onda sabato mattina, ospiti Michele Ducci e Go Dugong

Si avvicina il sabato, e con esso il vostro appuntamento con Sentieri Sonori!!

Sarà la decima puntata della ventottesima stagione, e l'ultima dell'anno dedicata alle nuove uscite, prima delle due trasmissioni a cavallo del Capodanno, in cui vi presenteremo per la quindicesima volta le Sentieri Sonori Picks, l'ormai tradizionale rassegna dei nostri dischi preferiti dell'anno, rigorosamente senza classifiche. Questa settimana avremo il ritorno dopo molti anni di due graditi ospiti, e vi proporremo come sempre una scaletta densa di novità interessanti: ascolteremo e parleremo di Vinicio Capossela, Fitness Forever, Michele Bitossi, Emma Nolde con Niccolô Fabi, Giungla, Whitemary, Tutto Piange e Micah P Hinson con Alessandro "Asso" Stefana.
Venendo agli ospiti, avremo in primo luogo il piacere di dare il bentornato ad un artista che era stato con noi più di dieci anni fa, per poi sparire dai nostri radar.

Alla fine del 2013 abbiamo infatti presentato These days, splendido secondo album di M+A, giovane duo italiano che ci aveva conquistati con il suo pop elettronico, fresco ed accattivante quanto ricco e curato. Un lavoro che gli era valso fra l'altro l'ingresso nella lista delle "best new bands of 2014" del Guardian e, con la vittoria del Glastonbury Emerging Talent Competition, l'occasione di esibirsi al Festival, per poi inanellare concerti ed apparizioni radiofoniche e televisive in tutta Europa, inclusa la Biennale di Venezia.
Confessiamo che li avevamo poi persi di vista, salvo programmarli ancora nel nostro Mixtape # 7 (qui il podcast), e che non sapevamo che avessero in seguito formato un nuovo progetto, Santii, che includeva vari artisti hip hop, come Rejjie Snow e Mick Jenkins ed il produttore Supah Mario (Drake, Young Thug), pubblicando due EPs con Sugar Records.

Qualche settimana fa ho scoperto con colpevole ritardo che lo scorso 7 giugno la M del duo, Michele Ducci, ha pubblicato il suo primo disco da solista. Un lavoro nato, dopo una breve militanza in un'altra band, dalla decisione di allontanarsi dalle pressioni commerciali o professionali esterne: "Sono tornato alla casa dove sono nato e dove ho iniziato a suonare. Dopo la pandemia non avevo praticamente più strumenti, tranne una chitarra a tre corde e una pianola. Avevo bisogno di fare un disco che non ero mai stato in grado di fare e che avevo sempre sognato di fare. Qualcosa di essenziale: con il pianoforte e la voce." L'album si intitola SIVE ed è stato registrato negli studi L'amor Mio Non Muore, a Forlì, come racconta Michele: "mi sono forzato a non usare il computer: l'intero album è registrato in analogico, senza editing, suonato e cantato tutti insieme. In questi tempi di iper montaggio avevo bisogno di tornare a qualcosa che era proprio come si suona." Al suo fianco, unicamente la compagna Letizia ai cori, che ha anche realizzato con lui l'acquerello della copertina.
Un disco scarno quanto vario, che affascina ed emoziona, nel quale ritroviamo il suo grande talento e gusto di autore ed interprete, pur portato su sentieri sonori molto distanti dai precedenti. Ne parleremo con lui, anticipando anche il suo prossimo EP, Nuba Live Tape, in uscita a febbraio.


Anche la seconda intervista sarà un gradito ritorno, in questo caso di un artista che abbiamo ospitato quasi dieci anni fa, continuando poi a seguire il suo percorso.

Si fa chiamare Go Dugong, all'anagrafe Giulio Fonseca, ed è un produttore, dj e musicista "amante del suono globale, le cui produzioni sono un intricato patchwork di ritmi, linguaggi, strumenti, registrazioni sul campo e campioni provenienti da tutto il mondo che sventola con la passione di un collezionista e la meticolosità di un artigiano. Il risultato è animato da un’energia globale in continua evoluzione." Era stato con noi nel 2015 per il suo primo LP, Novanta, che era stato preceduto da 3 EP ed è stato seguito da altri due ottimi album e vari altri singoli ed EP.

A tre anni dall'ultimo Meridies, lo scorso 8 novembre 42 Records e La Tempesta hanno pubblicato il suo quarto album, Madre, risultato dell'incontro con Washé, progetto musicale diretto dal ricercatore Carlos Conde, che propone "una raffinata combinazione di strumentazione indigena venezuelana, batteria afro-venezuelana e strumenti a percussione con la musica elettronica". Incontratisi due anni fa grazie a Hape Collective, hanno iniziato a lavorare in uno studio a Caracas, per poi lanciarsi in un viaggio nella Foresta Amazzonica, miscelando strumenti tradizionali di diversi gruppi etnici del Venezuela, per la maggior parte costituiti da un unico pezzo di legno, teschio o conchiglia, e plug-ins figli delle workstation audio digitali.
Il risultato è un lavoro molto particolare ed affascinante, che si giova anche di alcuni ospiti, italiani e venezuelani: Gerry Weil, leggendario jazzista venezuelano, Miguel Noya, pioniere della musica elettronica latinoamericana, Khalab, il progetto afrofuturistico di Raffaele Costantino, e Clap! Clap!, uno dei produttori italiani più riconosciuti nel panorama internazionale.

La raccomandazione è la solita: READY TO TUNE IN?!
Sabato 21 dicembre, 11.30/13, su Radio ARA
, 87.8, 102.9 & 105.2 in FM a Lussemburgo, live streaming a questo link, a seguire podcast qui.


Wednesday, December 18, 2024

Michele Bitossi, nuovo singolo e video: Sono non sono

Sono passati ormai cinque anni da quando abbiamo accolto per l'ultima volta in trasmissione un artista che apprezziamo e seguiamo dalla fine del secolo scorso, più volte nostro ospite.

Parliamo di Michele Bitossi, che abbiamo conosciuto in primo luogo come frontman di Laghisecchi e Numero 6, con i quali ha pubblicato sei album e vari EP, fra il 1998 ed il 2013. Lo abbiamo poi ritrovato da solista sotto il moniker Mezzala, per due dischi usciti nel 2011 e nel 2015, ma anche impegnato in altri progetti (come Luvanor e Uomosummer), ed ha iniziato a lavorare come autore, scrivendo brani per interpreti pop italiani e collaborando con alcuni tra i più importanti autori del Paese.
A fine 2019 The Prisoner Records ed Urtovox hanno pubblicato A noi due, il primo album che ha firmato semplicemente con nome e cognome. A differenza del precedente, in cui avevano trovato spazio vari musicisti per seguire un'idea molto suonata e soul, questo lavoro è stato concepito e realizzato in grande intimismo dall'artista genovese con la collaborazione di Ivan Rossi.

Quest'anno si sta mostrando molto attivo, non solo musicalmente: a fine settembre è uscito per RaiPlay Sound Prendo la sciarpa e vengo da te, un podcast sul tifo calcistico che ha scritto e condotto, e pochi giorni fa è stato annunciato il suo primo romanzo, Ma io quasi quasi, che sarà pubblicato all’inizio del 2025 da Accento edizioni (casa editrice fondata da Alessandro Cattelan e diretta da Matteo B. Bianchi). Oltre a questo, nello scorso mese di maggio ha pubblicato un nuovo singolo, Digadentro, che è stato seguito lo scorso 6 dicembre da una seconda anticipazione del prossimo album, intitolata Sono non sono, che presenta così: "L’ho scritta insieme a un grande amico, nonché autore sopraffino, Pippo Rinaldi, in arte Kaballà. Con lui lavoro ormai da tempo e questo non é l’unico pezzo che firmiamo insieme per il mio nuovo album. Lavorare con Pippo è stato fondamentale: insieme abbiamo cercato le parole giuste per raccontare il continuo oscillare tra chi siamo e chi vogliamo essere, tra il tutto e il nulla. In ogni verso c’è la lotta per conquistare una libertà autentica, fatta di scelte non sempre facili, di dubbi e di coraggio, cercando di dar voce alla nostra fragilità, senza paura, con una certa ferocia, anzi. Spero che chi ascolta possa ritrovarsi in questa ricerca, perché, in fondo, credo sia un percorso che in qualche modo riguarda tutti."
Uno splendido brano, che solletica l'appetito per il nuovo disco, che non mancheremo di presentarvi, magari con una nuova intervista: enjoy!!


Tuesday, December 17, 2024

Vinicio Capossela, nuovo singolo e video: Sciusten Feste n. 1965

Questa mattina torniamo ad occuparci di un artista che amiamo molto, e che abbiamo fatto esibire a Lussemburgo.. ormai quasi 18 anni fa.

Una delle più belle novità del 2023 è stata rappresentata dal ritorno di Vinicio Capossela, a quattro anni dal suo precedente disco, Ballate per uomini e bestie, ed a tre dal successivo EP, Bestiario d'amore. Tredici canzoni urgenti, il suo splendido album uscito il 21 aprile, ha ottenuto grandi riscontri, inclusa la Targa Tenco, ed ha di recente trovato un seguito molto particolare. Il 25 ottobre è stato infatti pubblicato Sciusten Feste n. 1965, un nuovo album prodotto con Alessandro "Asso" Stefana, che comprende quindici canzoni tra riscritture, rivisitazioni e reinterpretazioni di standard natalizi e tre brani inediti, con la partecipazione di artisti quali Marc Ribot, Greg Cohen, Mirco Mariani, Vincenzo Vasi e le Sorelle Marinetti.

Sabato scorso, in occasione del suo compleanno, ha pubblicato un nuovo singolo, la title-track del disco, accompagnato dal video che vi proponiamo oggi, che unisce immagini di archivio della Cineteca di Hannover che documentano la Schützenfest cittadina del 1964 ad altre provenienti dall’Archivio Cinescatti di Lab 80 film - Archivio regionale del film amatoriale e di famiglia della Lombardia, e a riprese della recente data bolognese del tour in corso Conciati per le feste. Lo ha presentato così: "Ognuno ha il suo Natale, anche senza essere il bambin Gesù. Oggi è il mio e in dono ho avuto questo bellissimo filmino da quel gran formichiere della memoria visiva che è il regista Stefano P. Testa. Nella clip c'è l'abbraccio e quello stupore innocente dell'essere sparati nel cielo come in un fuoco d'artificio. La ruota della vita è un po' come i mulini di Don Chisciotte, le cui braccia ti possono lanciare sulle stelle o nel pantano, o in entrambi i posti.È per celebrare la vita che facciamo questi concerti, queste Sciustenfeste inventate ogni sera. Grazia a tutte e tutti. Buon Dicembre." Enjoy!!


Monday, December 16, 2024

Giungla, uscito il nuovo album: Distractions

Apriamo la settimana tornando ad occuparci di un'artista cui siamo molto legati, fin dai primi anni '10, quando abbiamo scoperto, programmato ed anche portato a suonare a Lussemburgo gli Heike Has The Giggles, potente quanto giovanissimo trio.

Emanuela Drei ne era la cantante, chitarrista ed autrice, e dopo lo scioglimento lanciò la sua avventura da solista sotto il moniker Giungla, presentandola così: "ho radunato una decina di pedali, chitarra, drum machine e mi sono messa a registrare con l'idea di fare una cosa diretta, che potesse essere portata in giro praticamente in valigia e suonata con due mani".
Ha esordito nel 2016 con l'EP, Camo, seguito da vari singoli ed un altro EP, Turbulence (2021), che hanno fatto conoscere anche oltre confine la sua "miscela unica di energia alternative rock, sensibilità pop ed elementi elettronici". Ha diviso il palco con artisti quali The xx, Foals, Grimes e Battles, ha partecipato ad importanti festival internazionali (SXSW in Texas, Sziget Festival a Budapest, The Great Escape a Brighton e Eurosonic in Olanda, per citarne alcuni) ed ha collaborato con produttori come Luke Smith (Depeche Mode, Foals) e Andrew Savours (My Bloody Valentine, The Kills, Goldfrapp, The Horrors).
Giungla è anche producer e sound designer, che non cessa di percorrere sentieri sonori sperimentali e non convenzionali, partecipando anche a diverse sonorizzazioni nell’ambito di residenze e performance artistiche. Ha collaborato sia in studio che come chitarrista e bassista dal vivo con altri artisti, fra cui citiamo His Clancyness e Myss Keta, ed ogni mese seleziona musica come resident su Radio Raheem, con Unguided Tour with GIUNGLA.

Anticipato da vari singoli, lo scorso 1° novembre è finalmente uscito il suo primo LP, Distractions, prodotto interamente da lei e pubblicato da Factory Flaws. Dodici tracce che da un lato ci riportano quello che è il suo ormai inconfondibile stile, ma dall'altro non cessano di sorprendere con sonorità varie quanto curate. Le batterie sono di Pietro Vicentini, il mix di Pietro Cavassa ed il mastering di Nick Powell, mentre il bell'artwork è opera di Contento 360.
Ne parleremo sicuramente nelle prossime settimane in trasmissione, nel frattempo vi invitiamo a scoprire ed acquistare questo splendido lavoro tramite il player Bandcamp qui sotto. enjoy!!


Sunday, December 15, 2024

Virginiana Miller live @ KFestival 2024

L'appuntamento con il concerto della domenica del nostro blog questa settimana vede protagonista una band che amiamo molto, da.. quasi trent'anni.

Sono passati quasi sei anni da quando abbiamo ospitato per l'ultima volta i Virginiana Miller, band livornese che seguiamo fin dal loro esordio del 1997, lo splendido Gelaterie sconsacrate. Da là è partito uno splendido percorso, fatto di sette album ed un live, che non ha mai tradito le attese, portandoli anche a grandi riconoscimenti, dalla Targa Tenco al David di Donatello. Nel 2013, il loro sesto disco Venga il Regno sancì anche un legame particolare con il Lussemburgo, come testimoniato da due tweet dell'epoca del cantante, Simone Lenzi, che ci piace riproporre. Lo presentammo con un'intervista e finì ovviamente anche nelle nostre Picks 2013, ma soprattutto debuttò ai vertici della classifica iTunes del Granducato!


Nel marzo 2019 Santeria Records ha pubblicato quello che ad oggi è il loro ultimo album, The Unreal McCoy. Nelle loro parole, sono "storie americane", e la grande sorpresa è stata proprio la svolta linguistica e tematica di questo lavoro, che però ci ha offerto l'abituale ricchezza lirica, e ci ha riportati nel loro ormai inconfondibile mondo sonoro, fra il rock e la canzone d'autore.
Aspettando e sperando che torneranno presto a regalarci nuove canzoni, oggi vogliamo proporvi uno splendido loro concerto della scorsa estate, nell'ambito del KFestival 2024, Cultura e Musica al Tempio di Segesta: enjoy!!



Saturday, December 14, 2024

Stamattina tornano i Radioracconti di Radio ARA!!

È arrivato il weekend, e con esso l'abituale appuntamento con Sentieri Sonori!!

Questa settimana appuntamento speciale, quello con lo spazio mensile che ha debuttato a fine 2015, segnando il grande ritorno di Raf, che ha creato e condotto Sentieri Sonori per 12 anni, fino al 2010, quando si è (ri)trasferito per cinque anni nella sua Roma. Tornato a Lussemburgo, ha pensato ad un nuovo progetto da inserire nella grande "casa" della nostra trasmissione, coinvolgendo gli amici Jacopo e Francesco: ecco nati i Radioracconti, che vanno in onda ogni secondo sabato del mese, riunendo canzoni, racconti ed ospiti intorno ad un tema.


Curiosi di sapere quale sarà il tema di questa puntata?
Per scoprirlo, la raccomandazione è la solita: READY TO TUNE IN?!!
Stamattina, 11.30/13, su Radio ARA, 87.8, 102.9 & 105.2 in FM a Lussemburgo, live streaming a questo link.

Friday, December 13, 2024

Folcast, esce oggi la versione Deluxe del recente EP: Tutti i miei piani

Quasi tre anni fa abbiamo ospitato un bravo e simpatico cantautore, in occasione dell'uscita del suo secondo album.

Si fa chiamare Folcast, all'anagrafe Daniele Folcarelli, ed è cresciuto a Roma in una famiglia di musicisti, ascoltando di tutto ed iniziando a suonare da autodidatta pianoforte, basso e batteria, per poi dedicarsi alla chitarra fino alla laurea in conservatorio. Nel 2015 ha pubblicato il suo EP di esordio, seguito nel 2017 dal primo LP, Quess, e nei due anni successivi da due singoli. Si è fatto conoscere dal grande pubblico al Festival di Sanremo 2021, arrivando al terzo posto fra le Nuove Proposte con Scopriti, brano prodotto da Tommaso Colliva (che ben conosciamo come creatore dei Calibro 35, vincitore di un Grammy per il lavoro con i Muse e produttore fra gli altri di Diodato e Ghemon) ed impreziosito dagli archi arrangiati dall'altro nostro amico Rodrigo D'Erasmo.
Dopo un'annata passata sui palchi, fra festival come Wired Next Fest e Primo Maggio, un tour di 20 date ed aperture per Daniele Silvestri, Max Gazzè e Carmen Consoli, ad inizio 2022 ha pubblicato il suo secondo album, Tempisticamente. Un ottimo disco, che ha confermato il suo talento e la sua versatilità, tingendosi di mille colori, dalla canzone d'autore al soul, dal pop al funk, fino al Sudamerica che esplora con i Selton, ospiti con Roy Paci e Davide Shorty.

Due singoli usciti a giugno (1+1) ed a luglio (Manifesto Egoista, feat. Carlo Amleto) hanno anticipato la pubblicazione, lo scorso 4 ottobre, di un nuovo EP, che ha presentato così: "Tutti i miei piani è la mia resa. È il luogo dove mi prendo un po’ in giro. Mi chiedo se valga la pena avere una connessione con l’esterno, perché in fin dei conti è un processo complicato e faticoso. Poi mando all’aria tutto, faccio pulizia, e mi ricompongo lasciandomi travolgere dall’ineluttabilità̀ della condivisione. Questo disco parte da quello che nasce dalla pancia ma che, per forza di cose, deve uscire e confrontarsi con l’esterno. Parla di rapporti, relazioni, giudizio, nascita e ricostruzione. Parla di me, degli amici, dell’amore che salva e non lascia pezzi. Parla soprattutto di mia figlia e di come la sua nascita abbia sconvolto tutto per poi riposizionarlo nel migliore dei modi, riempiendo i vuoti, le crepe e le distanze. Mia figlia è la rivelazione che mi ha reso più forte, duro, tenace e sicuro di me. Lei mi ha restituito tutto intero e mi ha fatto conoscere un nuovo modo di stare insieme."

Un bel lavoro, prodotto anch'esso da Tommaso Colliva, del quale esce oggi una versione "Deluxe" che include le sessions live di tre brani dell'EP, più due belle cover: Lonely Boy dei Black Keys, con la Pink Puffers Brass Band, e Crepuscolo sul Mare, omaggio a Piero Umiliani. È proprio nello storico studio di Piero Umiliani inaugurato nel 1968, il Sound Workshop di Roma, che sono state effettuate le registrazioni, come racconta lo stesso Folcast: “Registrare dentro un tempio come il Sound Workshop è stato qualcosa di magico. Dal primo momento in cui sono entrato qui ho avvertito subito le vibrazioni di tutto ciò che queste pareti hanno assorbito, tutta la musica che le ha attraversate. È stato bello, divertente ed emozionante risuonare alcuni dei miei brani con la Pink Puffers Brass Band così come la versione intima di 1+1 con il piano di Federico Gelli, dando una nuova veste a canzoni per me così importanti." Enjoy!!