Wednesday, April 17, 2024

Cesare Basile, prima anticipazione dal prossimo disco: C’è na casa rutta a Notu

Fra le tante belle novità di questi primi mesi del 2024, la scorsa settimana siamo stati particolarmente felici di accogliere l’annuncio della prossima uscita del nuovo album di un grande cantautore che abbiamo già ospitato più volte, sia in trasmissione che in concerto a Lussemburgo.

Sono passati già cinque anni dall’ultima volta che abbiamo avuto il piacere di accogliere Cesare Basile, per quello che ad oggi è il suo ultimo lavoro, Cummeddia, che aveva chiuso una serie di quattro dischi in sei anni, dopo i celebrati Cesare Basile e Tu prenditi l’amore che vuoi e non chiederlo più (entrambi vincitori della Targa Tenco come migliore album in dialetto) e U fujutu su nesci chi fa? A un trentennio esatto dal suo esordio da solista, il prossimo 3 maggio pubblicherà per Viceversa Records (in vinile e digitale, con distribuzione Audioglobe) il suo album più scuro e sperimentale di sempre, che presenta così: "Saracena è canzone d'esilio e spartenza. Canzone di separazione dall’infanzia, dai luoghi, dalla lingua. Canzone di pietre e nomi nascosti, terra calpestata dalle armate degli invasori, case abbandonate, rabbia che esplode il cuore e la carne. Una lunga canzone scritta e registrata di getto nell'arco di due settimane masticando le parole del poeta palestinese Mahmoud Darwish, quelle degli arabi di Sicilia condannati alla nostalgia come Abd al-Jabbar Ibn Hamdis, i versi di Santo Calì, le strofe popolari dell’abbandono di un’isola saracena negli intervalli delle melodie dei suoi Cantaturi. Questi semi pestati insieme nel mortaio della Nakba per raccontare il dolore degli ulivi di Palestina."

Un lavoro costituito da otto parti, sei pezzi cantati e due strumentali, ma scaturito e da fruire e possibilmente abitare come un flusso unico, composto ed inciso come detto in appena due settimane. Potremmo definirlo un instant concept album, nel quale come sempre le liriche di Cesare non mancano di far sentire forte e chiare la sua voce. Il tema è quello dell’esodo, ed i protagonisti sono come è solito fare i perdenti, gli esclusi.
Anche qui, ci sembra giusto lasciarlo raccontare dalle sue parole: "In un momento in cui agli artisti si chiede solo di intrattenere le persone senza sollevare questioni scomode o prendere parola sulle ambiguità delle società democratiche, ho sentito il bisogno di affrontare una tragedia che per i più è notizia fruita distrattamente; di provare a capire quanto di universale c’è nel dramma palestinese, e nel farlo mi sono subito reso conto che dovevo agire in velocità, senza rimuginare razionalmente la questione, lavorare nell’urgenza poetica e politica."

Non mancheremo di parlarne con lui all’uscita, nell’attesa oggi ve ne proponiamo la prima anticipazione, C’è na casa rutta a Notu, con il video diretto da Andrea Nicotra: "un modo di narrare la Nakba attraverso un’altra esperienza di separazione, che è quella subita dagli arabi di Sicilia dopo la conquista normanna, un evento molto lontano nel tempo ma testimoniato attraverso la poesia in maniera sorprendentemente simile al racconto dell’esodo palestinese fatto da Mahmoud Darwish. Da qui, deriva anche l’idea di chiamare Saracena questa epica del disastro. Un ponte fra luoghi storici e geografici apparentemente distanti ma vicini nelle conseguenze, anche poetiche, del disastro."


Tuesday, April 16, 2024

Targhe Tenco 2024 al via, con Sentieri Sonori in giuria

Come ogni primavera, sta arrivando il momento di quella che per noi è diventata una bella abitudine, annunciata cinque anni e mezzo fa in trasmissione.

In quell'occasione avevamo infatti ospitato, come facciamo periodicamente, Steven Forti di Zibaldone (Radio Contrabanda), con cui avevamo parlato fra l'altro di una delle sue innumerevoli attività, quella con il Club Tenco.
Ci aveva infatti raccontato quella che era stata la 42a edizione della Rassegna della canzone d'autore, che quest'anno si terrà dal 16 al 19 ottobre, come sempre a Sanremo. Nel corso della manifestazione vengono consegnati i Premi Tenco, assegnati dal direttorio del Club ad artisti affermati per il complesso della loro opera, e le Targhe Tenco, che invece premiano dal 1984 canzoni e dischi dell'anno, sulla base dei voti di una giuria di oltre 300 giornalisti musicali ed operatori del settore.

Le Targhe Tenco sono sei: Migliore album, Miglior canzone, Album in dialetto, Opera prima, Album di interprete e Album a progetto realizzato con l'intervento di più artisti, il cui premio va al produttore dell’album. Vengono assegnate dalla giuria con votazioni in due turni: tre titoli per ogni categoria nel primo, uno solo nel ballottaggio finale tra i 5 titoli meglio piazzati.
La novità riguardava proprio questa giuria: dal 2019 ho infatti il piacere e l'onore di farne parte. L'invito dell'amico Steven, che ringrazio, rappresenta ovviamente una grande soddisfazione, ma soprattutto un importante riconoscimento per quello che Sentieri Sonori fa per la musica italiana ormai da più di venticinque anni.

Anche quest'anno vi terremo informati dello svolgimento della manifestazione, e per iniziare oggi ricordiamo a i vincitori della scorsa edizione:
  • Miglior album: VINICIO CAPOSSELA con Tredici canzoni urgenti
  • Miglior album Interprete: Eri con me di ALICE e Canzoni da intorto di FRANCESCO GUCCINI (ad ex aequo)
  • Miglior canzone: Andare oltre, scritta e interpretata da NICCOLÒ FABI
  • Miglior Opera prima: DANIELA PES, con l’album Spira
  • Miglior album in dialetto: Senghe degli ALMAMEGRETTA
  • Miglior album a Progetto: Nella notte ci guidano le stelle. Canti per la Resistenza prodotto da MIMMO FERRARO e MARCO ROVELLI


Monday, April 15, 2024

Il ritorno del guaglione sulla traccia

Apriamo la settimana con una nuova uscita a sorpresa, almeno per il sottoscritto, che da qualche giorno a questa parte faccio fatica a smettere di ascoltare.

Lo dico da subito, in questo caso faccio fatica ad essere obiettivo, ad analizzare criticamente questa novità, uscita venerdì scorso dopo che un'anticipazione social aveva già creato un grande buzz online. Si tratta di Foglie morte, il nuovo singolo di 
Neffa, accompagnato per l'occasione da Fabri Fibra, due voci che avevamo ascoltato insieme in un'altra bella sorpresa due anni fa, Universo, il singolo che aveva anticipato l'album di Deda. La grande novità, che non nascondo avermi emozionato fin dal primo ascolto, è che in questo nuovo brano Neffa non "si limita" a cantare, ma torna dopo tanti anni a regalarci qualche strofa in rap.

Parliamo di un artista dalla storia lunga e variegata, che mi pare giusto riassumere in due parole, soprattutto per i più giovani fra i nostri ascoltatori e lettori. Giovanni Pellino nasce a Scafati (Salerno) nel 1967, ma a otto anni si trasferisce con la famiglia a Bologna, dove cresce. I suoi inizi nella musica sono come batterista hardcore, fra la fine degli anni '80 e l'inizio dei '90, che lo vedono fra l'altro militare nei grandi Negazione, con cui va in tour anche negli USA e registra il seminale 100% (1990). A seguire, con il nome di un giocatore paraguaiano della Cremonese, Gustavo Neffa, entra nella nascente scena hip-hop da protagonista, prima con l'Isola Posse All Stars, poi creando con Deda e Dj Gruff i Sangue Misto, il cui SXM (1994) resta una delle colonne portanti del rap italiano. Sono seguiti due splendidi album da solista, Neffa & I Messaggeri della Dopa (1996) e 107 Elementi (1998), fino all'EP Chicopisco (2000), che lo vede iniziare a prendere altre strade. Nel 2001 il successo del singolo La mia signorina apre la sua "nuova carriera" da cantante, spingendolo a regalare una serie di basi recuperate da un hard disk ad un giovane rapper, Fabri Fibra, che ne fece il suo esordio da solista, Turbe giovanili (2002). Da allora, confesso di non aver seguito il suo percorso, e forse è meglio così, essendo riuscito ad esempio a evitare di ascoltare fino a ieri un singolo con J-Ax che spero non conosciate.

Lo abbiamo come detto ritrovato con piacere come ospite nel bel disco di Deda, House Party, ed anche in quello di Fabri Fibra, Caos, entrambi inclusi nelle Sentieri Sonori Picks 2022, e la scorsa settimana è arrivata questa ulteriore bella sorpresa. Ero in viaggio in Italia, ed una story subito rimbalzata sui social, dai quali mancava da quasi tre anni, ha diffuso una sua nota audio. Dei dell'Olimpo è una bozza di skit, con versi che non potevano non suscitare grande attesa: "So bene com’è quando sei ragazzino, rappi e fai il figo, ma come fai amico se perdi il filo, ti chiederai come quando mai scriverai il libro, si cresce molto in fretta in questo mondo".
Alla mezzanotte di venerdì ho subito scaricato questo nuovo singolo, con enorme curiosità. Un ululato ed un giro di chitarra introducono il suo cantato soulful, che lascia spazio alle strofe di Fibra, come a voler chiudere un cerchio aperto 22 anni fa? Un nuovo ritornello si sospende, e lancia il momento in cui l'emozione di è fatta visibile sulle mie braccia, in forma di pelle d'oca, a risentire il flow di Neffa: "Ehi, è solo un click, flash ed è andata. Solo un'altra storia che ora ha preso un'altra strada che ora ha preso una tranvata sulla faccia. Piede che schiaccia sul gas mo', posso fare finta ma non fingere un orgasmo. E anche se uno ha detto: "Devi stare molto calmo", non controllo un altro spasmo. Il cuore è a pezzi, ma non volta pagina, corre fino a te mentre sanguina, con le stigmate".
Ancora non ci sono notizie ufficiali su un possibile album, nell'attesa io metto repeat e mi lascio trasportare fra le Foglie Morte.. enjoy!!


Sunday, April 14, 2024

La Crus live @ RSI

Il concerto della domenica del nostro blog questa settimana è legato ad una delle più belle notizie degli ultimi mesi, ovvero il ritorno di un grande gruppo.

Chi ci segue sa bene quanto profondamente amiamo i La Crus, band seminale di quell'epoca d'oro della "nuova" musica italiana che sono stati gli anni '90. Autori di sei album i studio fra il '95 ed il 2005, più un live nel 2008, erano apparsi insieme per l'ultima volta sul palco del Festival di Sanremo del 2011.
Da allora, abbiamo continuato a seguire con grande interesse i tanti nuovi progetti dei membri della band, avendo il piacere di ospitare a più riprese Cesare MalfattiMauro Ermanno Giovanardi ed Alex Cremonesi per i loro nuovi lavori, sempre di grande valore
.

Alla fine dello scorso anno è arrivato come dicevamo l'annuncio che erano tornati a lavorare insieme, e fra ottobre e gennaio hanno pubblicato le rivisitazioni di due loro storiche canzoni: Io confesso, con la partecipazione di Carmen Consoli, e Come ogni volta, impreziosita dal featuring di altri due artisti a noi cari, ovvero Colapesce e Dimartino. Entrambi i brani sono stati prodotti dalla band con Matteo Cantaluppi, come tutto l'album, uscito il 22 marzo ed intitolato Proteggimi da ciò che voglio, ispirandosi ad un’opera dell’artista statunitense Jenny Holzer. Otto brani inediti completano un'opera molto varia e di grande spessore, che sfugge a qualsiasi rischio di "operazione nostalgia" e si giova anche di altri due ospiti: Slavoj Zizek, illuminato filosofo, sociologo e politologo sloveno, e Vasco Brondi.

Un album di grande spessore anche dal punto di vista lirico, che raccontano così: "Nel disco ci sono alcune tematiche ricorrenti come quella del tempo, quella del lavoro, quello dell'angoscia e dello smarrimento sempre più diffusi. Il tutto è permeato dalla percezione di una libertà che è illusoria perché è il modo in cui il dominio neoliberista ci assegna lo status di imprenditori di noi stessi, che ci rende di fatto degli schiavi isolati dagli altri, senza nemmeno più un padrone contro cui poterci ribellare. Un dominio che ci spinge a desiderare cose da cui invece dovremmo proteggerci. La sfida ambiziosa nella stesura dei testi è stata quella di far convivere due elementi che possono sembrare in contraddizione. Avere uno sguardo politico e al tempo stesso poetico. Pericoloso ma intrigante, cercando di sfuggire dalla retorica populista con un approccio interiore e profondo. Cercando di evitare sempre e comunque la declamazione dritta per dritta, urlata dentro ad un megafono. Usando sempre e comunque la parola sussurrata, in punta di penna. Coi doppi sensi e le metafore. Ed è per questo che fra di noi, abbiamo ironicamente coniato un nuovo termine che descrive questo lavoro: Canzoni "Polietiche". Politiche, poetiche e soprattutto etiche. Sperando che chi ci ha seguiti fin dai primi lavori, e in questi lunghi anni di assenza ci ha continuato ad ascoltare, insieme ad un nuovo e ipotetico pubblico, possa condividere questa visione, questa crescita e consapevolezza, che possa apprezzare e continuare ad emozionarsi, perché queste nuove canzoni, sono il frutto di lunghe riflessioni e di un sincero amore per la musica. Non sappiamo fare altrimenti. Entrate a guardarvi dentro e intorno insieme a noi."

Non mancheremo di presentare questo bellissimo lavoro dando il bentornato in trasmissione a Joe, Cesare ed Alex, ma per una volta cercheremo di incontrarli di persona, in uno dei miei prossimi passaggi a Milano. Nell'attesa, oggi vi proponiamo il loro concerto dello scorso 28 marzo, sul palco dell'Auditorium della RSI a Lugano, che potete trovare a questo link: enjoy!!

Saturday, April 13, 2024

Stamattina tornano i Radioracconti di Radio ARA!!

È arrivato il weekend, e con esso l'abituale appuntamento con Sentieri Sonori!!

Questa settimana appuntamento speciale, quello con lo spazio mensile che ha debuttato a fine 2015, segnando il grande ritorno di Raf, che ha creato e condotto Sentieri Sonori per 12 anni, fino al 2010, quando si è (ri)trasferito per cinque anni nella sua Roma. Tornato a Lussemburgo, ha pensato ad un nuovo progetto da inserire nella grande "casa" della nostra trasmissione, coinvolgendo gli amici Jacopo e Francesco: ecco nati i Radioracconti, che vanno in onda ogni secondo sabato del mese, riunendo canzoni, racconti ed ospiti intorno ad un tema.


Curiosi di sapere quale sarà il tema di questa puntata?
Per scoprirlo, la raccomandazione è la solita: READY TO TUNE IN?!!
In onda stamattina, 11.30/13, su Radio ARA!!


Friday, April 12, 2024

Gaia Morelli, esce oggi l'esordio da solista: La Natura Delle Cose

Fra le tantissime uscite interessanti di questo periodo, oggi teniamo a segnalarvi un disco di esordio che ci ha colpiti in modo particolare.

Si intitola La Natura Delle Cose, esce proprio oggi per Dischi Sotterranei e Panico Dischi e segna appunto il debutto di Gaia Morelli, giovanissima artista piemontese, classe 2000. Appassionata di musica fin da bambina, ha iniziato a suonare a 12 anni , a 15 ha scritto le sue prime canzoni, ed ha 17 ha creato il suo progetto Baobab!, con cui nel 2022 ha pubblicato l’EP omonimo, ottenendo ottimi riscontri dai media e dal pubblico, ed arrivando su palcoscenici prestigiosi come quello del Mi Ami. Da un paio di anni vive a Torino, dove ha incontrato gli artisti che la hanno affiancata per questo primo album da solista, "nato in una casa in provincia di Torino nell'estate del 2023, in un flusso di idee, influenze e suggestioni condivise in primis con il tastierista Tommaso Camarotto ma anche con la comunità creativa formatasi attorno al lavoro". Scritto e composto da Gaia, il disco è stato arrangiato insieme a Cali Low (Lillo Dadone, anche con Casino Royale), che lo ha anche registrato e prodotto, e vede anche la partecipazione di Enrico Gabrielli al clarinetto basso in Sento gli Angeli.

Un lavoro che sorprende e colpisce per personalità ed originalità, "capace di dipingere immagini vivide e potenti affiancandosi ad arrangiamenti scomposti e sperimentazioni sonore dove si respirano le influenze indie pop e alternative pop di matrice internazionale di artisti come Big Thief, Elliott Smith, Bon Iver, Fiona Apple, Sufjan Stevens". Su tutto, la sua voce, intensa e particolare, interpreta in modo emozionante ed emozionato "un invito ad essere più clementi con noi stessi, provando a non farci schiacciare dall’ossessione della performance".
Non mancheremo di parlarne in trasmissione, magari anche ospitandola, nel frattempo oggi vogliamo proporvi anche qui sul blog lo splendido primo singolo, passato sabato scorso (qui il podcast) ed intitolato Rumore: enjoy!!


Thursday, April 11, 2024

Sabato mattina tornano i Radioracconti di Radio ARA!!

Si avvicina il weekend, e con esso l'abituale appuntamento con Sentieri Sonori!!

Questa settimana appuntamento speciale, quello con lo spazio mensile che ha debuttato a fine 2015, segnando il grande ritorno di Raf, che ha creato e condotto Sentieri Sonori per 12 anni, fino al 2010, quando si è (ri)trasferito per cinque anni nella sua Roma. Tornato a Lussemburgo, ha pensato ad un nuovo progetto da inserire nella grande "casa" della nostra trasmissione, coinvolgendo gli amici Jacopo e Francesco: ecco nati i Radioracconti, che vanno in onda ogni secondo sabato del mese, riunendo canzoni, racconti ed ospiti intorno ad un tema.


Curiosi di sapere quale sarà il tema di questa puntata?
Per scoprirlo, la raccomandazione è la solita: READY TO TUNE IN?!!
Sabato 13 aprile, 11.30/13, su Radio ARA!!


Wednesday, April 10, 2024

Tamburi Neri, primo singolo e video dal prossimo disco: La notte

Fra le tante belle novità di queste settimane oggi vogliamo presentare il nuovo singolo e video di un duo milanese che confessiamo non conoscevamo.

I Tamburi Neri sono un progetto di Claudio Brioschi e Andrea Barbieri, "anime artistiche diverse e complementari, dal 2017 ad oggi ha all’attivo svariati EP e sonorizzazioni, e da sempre unisce musica e poesia, atmosfere lontane e storie al limite del raccontabile, percussioni ancestrali e paesaggi oscuri." Il loro secondo album si intitolerà La notte ed uscirà la prossima settimana, il 19 aprile, per un'etichetta che apprezziamo molto, 42 Records. I pre-order del  vinile sono disponibili sul sito di 42 e su Bandcamp.

La prima anticipazione è proprio la title-track, "un brano potente, diretto, quasi torbido, che centellina le parole e lascia danzare il corpo e la mente in assoluta libertà. Effetto amplificato ancora di più dal videoclip, estratto del cortometraggio LOVE U 2CB di Sami Schinaia (e di cui i Tamburi Neri hanno curato tutta la colonna sonora), un video che racconta la presenza e il rapporto con le dipendenze, in special modo da internet e droghe." Enjoy!!


Tuesday, April 9, 2024

Piotta, il video dell'intro del suo nuovo tour: Ode romana & Lode a Dio

Questa mattina siamo lieti di tornare ad occuparci di un artista che apprezziamo molto nostro ospite a inizio marzo (qui il podcast).

Abbiamo avuto il piacere di dare il bentornato a Piotta, rapper e cantautore attivo dagli anni '90, che era stato con noi nel 2018 per il suo precedente album, Interno 7,  e che a fine gennaio ha annunciato la pubblicazione non solo di un nuovo disco, ma anche di un nuovo libro. 'Na notte infame, il suo decimo lavoro in studio, è uscito il 1° marzo per La Grande Onda e prende l'ispirazione dalla recente prematura scomparsa del fratello maggiore Fabio, apprezzato scrittore e saggista, con cui ha firmato molti dei testi, e la cui voce ed i cui versi aprono la prima traccia. Un lavoro molto sentito, "un percorso emotivo in quel labirinto di sentimenti che è il rapporto tra fratelli. Attraverso le vicissitudini personali e generazionali di Tommaso e di Fabio, la voce di Piotta racconta gli anni che hanno segnato le loro generazioni. Dagli anni di piombo all'Italia campione del Mondo, dal boom dei ‘90 al crollo del Muro di Berlino, dalle controculture dei '70 fino alla nascita dell'Hip-Hop italiano." È stato seguito dal suo primo romanzo, Corso Trieste, anch'esso scritto a quattro mani con Fabio, in uscita fra due settimane per la prestigiosa casa editrice La Nave di Teseo.

Torniamo a parlarne per presentare il video dell'intro del suo nuovo tour, girato al Largo Venue di Roma, che include le toccanti Ode romana e Lode a Dio: enjoy!!


Monday, April 8, 2024

La Crus, primo video dal nuovo disco: Mangia dormi lavora ripeti

Apriamo la settimana tornando a parlare di una delle più belle notizie degli ultimi mesi, ovvero il ritorno di un gruppo cui siamo fortemente legati.

Chi ci segue sa bene quanto profondamente amiamo i La Crus, band seminale di quell'epoca d'oro della "nuova" musica italiana che sono stati gli anni '90. Autori di sei album i studio fra il '95 ed il 2005, più un live nel 2008, erano apparsi insieme per l'ultima volta sul palco del Festival di Sanremo del 2011.
Da allora, abbiamo continuato a seguire con grande interesse i tanti nuovi progetti dei membri della band, avendo il piacere di ospitare a più riprese Cesare Malfatti, Mauro Ermanno Giovanardi ed Alex Cremonesi per i loro nuovi lavori, sempre di grande valore
.

Alla fine dello scorso anno è arrivato come dicevamo l'annuncio che erano tornati a lavorare insieme, e fra ottobre e gennaio hanno pubblicato le rivisitazioni di due loro storiche canzoni: Io confesso, con la partecipazione di Carmen Consoli, e Come ogni volta, impreziosita dal featuring di altri due artisti a noi cari, ovvero Colapesce e Dimartino. Entrambi i brani sono stati prodotti dalla band con Matteo Cantaluppi, come tutto l'album, uscito il 22 marzo ed intitolato Proteggimi da ciò che voglio, ispirandosi ad un’opera dell’artista statunitense Jenny Holzer. Otto brani inediti completano un'opera molto varia e di grande spessore, che sfugge a qualsiasi rischio di "operazione nostalgia" e si giova anche di altri due ospiti: Slavoj Zizek, illuminato filosofo, sociologo e politologo sloveno, e Vasco Brondi.

Un album di grande spessore anche dal punto di vista lirico, che raccontano così: "Nel disco ci sono alcune tematiche ricorrenti come quella del tempo, quella del lavoro, quello dell'angoscia e dello smarrimento sempre più diffusi. Il tutto è permeato dalla percezione di una libertà che è illusoria perché è il modo in cui il dominio neoliberista ci assegna lo status di imprenditori di noi stessi, che ci rende di fatto degli schiavi isolati dagli altri, senza nemmeno più un padrone contro cui poterci ribellare. Un dominio che ci spinge a desiderare cose da cui invece dovremmo proteggerci. La sfida ambiziosa nella stesura dei testi è stata quella di far convivere due elementi che possono sembrare in contraddizione. Avere uno sguardo politico e al tempo stesso poetico. Pericoloso ma intrigante, cercando di sfuggire dalla retorica populista con un approccio interiore e profondo. Cercando di evitare sempre e comunque la declamazione dritta per dritta, urlata dentro ad un megafono. Usando sempre e comunque la parola sussurrata, in punta di penna. Coi doppi sensi e le metafore. Ed è per questo che fra di noi, abbiamo ironicamente coniato un nuovo termine che descrive questo lavoro: Canzoni "Polietiche". Politiche, poetiche e soprattutto etiche. Sperando che chi ci ha seguiti fin dai primi lavori, e in questi lunghi anni di assenza ci ha continuato ad ascoltare, insieme ad un nuovo e ipotetico pubblico, possa condividere questa visione, questa crescita e consapevolezza, che possa apprezzare e continuare ad emozionarsi, perché queste nuove canzoni, sono il frutto di lunghe riflessioni e di un sincero amore per la musica. Non sappiamo fare altrimenti. Entrate a guardarvi dentro e intorno insieme a noi."

Non mancheremo di presentare questo bellissimo lavoro dando il bentornato in trasmissione a Joe, Cesare ed Alex, ma per una volta cercheremo di incontrarli di persona, in uno dei miei prossimi passaggi a Milano. Nell'attesa, oggi vi proponiamo il primo video estratto dall'album, Mangia dormi lavora ripeti, girato durante le prove del tour. Regia, riprese, montaggio e post-produzione sono a cura di Gianluca Mingotto e di Davide Migliavacca, mentre l’attore che compare oltre alla band è Emanuele Malfatti, figlio di Cesare: enjoy!!