Thursday, January 31, 2019

In onda sabato mattina, ospiti Murubutu e Dj FastCut!!

La settimana sta volando via, si avvicina il weekend, e con esso il vostro appuntamento con Sentieri Sonori!!

Vi proporremo come sempre 90 minuti di ottima musica italiana, incluse tante novità, e due belle interviste. Vi faremo ascoltare fra l'altro i dischi di Massimo Volume, Nada, Tre Allegri Ragazzi Morti, Veeblefetzer, Franco 126 e Frenetik & Orang3 ed i singoli di Rancore, Gold Mass e Ginevra.
Venendo agli ospiti, ci tufferemo nel mondo del rap, ospitandone due grandi protagonisti, che sono fra l’altro amici ed hanno collaborato vicendevolmente nei loro nuovi album.

Parleremo in primo luogo del seguito di uno splendido disco pubblicato da Glory Hole Records il 19 dicembre 2016, che abbiamo presentato con un'intervista ad inizio 2017 (qui il podcast) ma che purtroppo avevamo ricevuto leggermente troppo tardi per inserirlo nelle Sentieri Sonori Picks 2016. Si intitola Dead Poets, ed è opera di Dj FastCut, dj e beatmaker sulle scene da una quindicina di anni, membro di GuastaF3st3 ed anche attivo a livello internazionale: "Made cuts for Snoop Dogg, Busta Rhymes, KRS ONE, Ghostface Killah, Raekwon.." Tutto il lavoro, imperniato su riferimenti e campioni da L'attimo fuggente, è ricchissimo di ospiti di valore e prestigio.

A fine anno è stato annunciato l'arrivo del secondo volume: Dead Poets 2: I Due Ordini è uscito l'11 gennaio per Glory Hole Records e può essere ordinato a questo link. Un'opera ancor più imponente, già solo per i numeri, ben 26 brani ed addirittura 63 MCs, inclusi tanti nomi ben noti dalle nostre parti, come Ice One, Danno, Claver Gold, Murubutu, Moder, Kento, Militant A.. Un lavoro ricchissimo, vario e di grande impatto, splendido manifesto del miglior rap italiano.

 

Accoglieremo poi proprio uno degli ospiti del disco di Dj FastCut, Murubutu, per presentare Tenebra è la notte ed altri racconti di buio e crepuscoli, in uscita domani per Mandibola Records e Glory Hole Records (pre-order qui).

Si tratta del quinto album del rapper emiliano, e del terzo concept: dopo il mare ed il vento, il tema è la notte. "La notte come realtà parallela che trasforma magicamente i luoghi su cui cala mutandone i contorni, i colori ma anche le percezioni, i comportamenti e i sentimenti delle persone che la vivono. La notte come momento di riposo o tormento, ora sogno, ora incubo. Nell’album la notte si fa medium narrativo attraverso cui raccontare fenomeni complessi come la guerra, la solitudine, il lutto ma anche il fascino della natura, l’ispirazione artistica, l’amore."

Le liriche di Murubutu sono come sempre ricche e di forte ispirazione letteraria, e si amalgamano perfettamente con le produzioni, affidate in gran parte a beatmakers della scena hip hop nazionale (incluso lo stesso Dj Fastcut), con il loro suono classico e caldo. Molti gli ospiti, dai soci di sempre (La Kattiveria e Dj T-Robb) e a due talentuose voci femminili (Daniela Galli, Dia), da altri rapper che ben conosciamo (Caparezza, Mezzosangue, Claver Gold, Willie Peyote, Dutch Nazari). ad interventi strumentali di musicisti come Emanuele Reverberi dei nostri recenti ospiti (qui il podcast) Giardini di Mirò. Il risultato è un ottimo lavoro, che vuole essere "una dimostrazione, rivolta soprattutto alle giovani generazioni, di come si possa realizzare musica hip hop senza tralasciare concetti e riferimenti che possano contribuire ad una crescita culturale."


La raccomandazione è la solita: READY TO TUNE IN?!!
Sabato 2 febbraio, 11.30/13, su Radio ARA, 102.9 & 105.2 in FM a Lussemburgo, live streaming a questo link, podcast a seguire qui.

Wednesday, January 30, 2019

I Calibro 35 a Sanremo, ospiti di Ghemon!!

Riceviamo e pubblichiamo l'annuncio odierno dei nostri amati Calibro 35: fra loro, Daniele Silvestri, The Zen Circus, Motta, Ghemon, Rancore, Manuel Agnelli, Nada, Diodato.. erano molti anni che non avevamo tante ragioni per vedere il Festival!!

"I Calibro 35 sbarcano a Sanremo. La band si esibirà sul palco del Teatro Ariston insieme a Ghemon venerdì 8 febbraio per la quarta serata del Festival di Sanremo dedicata ai duetti con ospiti. Ghemon, accompagnato dal quartetto, duetterà con Diodato e interpreterà il brano “Rose Viola” con cui è in concorso nell’edizione 2019 del Festival.

Il 2018 è stato un anno importante per i Calibro 35. Dopo aver celebrato 10 anni di carriera con il pluripremiato album in studio DECADE (Record Kicks), hanno calcato come headliner il prestigioso palco del Concerto del Primo Maggio a Roma; ora, con il nuovo anno, arriva anche la consacrazione sanremese grazie all’invito di Ghemon. L' invito suggella una lunga amicizia artistica tra i Calibro 35 e Ghemon: i Calibro avevano infatti partecipato alle registrazioni dell’album di Ghemon “Orchidee” del 2014, disco prodotto da Tommaso Colliva, così come il successivo lavoro del rapper avellinese, “Mezzanotte”, prodotto ancora da Colliva nel 2017. Sempre più internazionali, i Calibro 35 suoneranno a Manchester venerdì aprile 12 alla Manchester Academy insieme ai Corduroy e sabato 13 aprile all'Under the Bridge di Londra con gli Heliocentrics."

Ginevra Di Marco & Cristina Donà al lavoro insieme!!

Nella trasmissione di sabato scrorso, interamente dedicata a Gianni Maroccolo (qui il podcast), abbiamo fatto ascoltare fra l'altro un suo brano con Cristina Donà, anticipando l'inizio della sua collaborazione con un'altra grande voce della musica indipendente italiana, Ginevra di Marco, anche lei con Marok nei CSI.
Oggi siamo lieti di presentarvi questo nuovo progetto, invitandovi a partecipare alla campagna di fundraising (a questo link) che lo sta lanciando: l'obiettivo è stato raggiunto in 30 ore, ma resta ancora molto tempo per unirsi a questa bella avventura, che lasciamo presentare dalle parole delle due artiste.

Sono anni che incrociamo i nostri sguardi sul mondo, le nostre voci, i nostri cuori. È stato un bene che ci siamo ritrovate tra le dita in modo spontaneo, naturale, un riconoscersi istintivo fiorito nei concerti live e nei vari progetti discografici, primo fra tutti The different you – Robert Wyatt e noi (Consorzio Produttori Indipendenti / Polygram 1998) dove interpretammo Maryan in un ricamo di voci che svelava questa gioia di trovarsi. Sono trascorsi vent’anni da quel disco con tutta la vita che ci è passata nel mezzo, ognuna di noi due con la sua musica, le sue inclinazioni, le sue scelte, in un percorso artistico che ha viaggiato spesso su binari paralleli ma sempre caratterizzato da un sentire comune. È venuto il momento di percorrere un po’ di strada una al fianco dell’altra, di camminare insieme per unire i nostri passi, per ascoltare il terreno su cui ci stiamo muovendo.

Camminare è una nostra comune passione che negli ultimi mesi ci siamo raccontate e abbiamo condiviso. La bellezza di mettersi in relazione con ciò che ci circonda, l’energia che si sprigiona, il concedersi del tempo per se stessi, interrogarsi, ascoltarsi, essere in sintonia con la Natura. Questa Natura dimenticata, messa ai margini delle nostre esistenze la dobbiamo vivere appieno, è un’ancora di salvezza che suggerisce come connettere la nostra vita alle nostre emozioni, il nostro corpo alla nostra anima. E i pensieri si fanno più lucidi e i grovigli e le preoccupazioni si dipanano come per magia. Camminare come spinta propulsiva verso la vita, la curiosità, il viaggio, la conoscenza, il tentativo di renderci, in ogni esperienza, persone migliori. Questi concetti caratterizzano i nostri giorni e sono la nostra nuova fonte di ispirazione.
Siamo partite con l’idea di fare qualche concerto convinte che condividere il palco sarebbe stato abbastanza e così, per cominciare, abbiamo fatto due concerti durante la scorsa estate, a Bologna e a Comacchio. Furono magici, più belli di quanto potessimo immaginare. Da lì la spinta ad andare oltre con un disco e un tour dal vivo.

In fondo ce lo dobbiamo – ci siamo dette – è un desiderio che abbiamo serbato nel cuore per troppi anni. Al nostro fianco i capitani di lungo corso, compagni di sempre che percorrono con noi ogni singola tappa: Francesco Magnelli, Andreino Salvadori, Saverio Lanza. L’idea è quella di un disco composto da tre brani inediti, scritti per l’occasione e alcune canzoni dei nostri repertori mescolati ad hoc per quei concerti estivi, brani che abbiamo riarrangiato e ricantato, ritrovando le nostre voci di nuovo "cosi vicine".

Dopo la fantastica esperienza del crowdfunding vissuta tre anni fa da Ginevra per il disco La rubia canta la Negra viene da sé che anche questo progetto debba vedere la luce con il sostegno di chi ci apprezza e ci segue. Il crowdfunding ci rende indipendenti e questo ci piace, ci mette in relazione diretta con le persone, salda i rapporti esistenti e ne fa fiorire di nuovi, crea una comunità di persone che insieme si impegna alla realizzazione di un progetto che senza questa spinta concreta non vedrebbe la luce. Questo è bellissimo!
L’album verrà stampato in cd e vinile. Il cd sarà disponibile soltanto per i partecipanti alla campagna e non verrà distribuito nei canali tradizionali.



Tuesday, January 29, 2019

Rancore, nuovo singolo e video: Giocattoli

L'anno scorso, nella prima trasmissione di giugno (qui il podcast) abbiamo avuto il piacere di dare il bentornato a quello che per noi è uno dei rapper più interessanti emersi negli ultimi anni in Italia, nonché uno di quelli che hanno riacceso in noi l’interesse per il genere. Torniamo ad occuparci di lui giusto alla vigilia del Festival di Sanremo, che lo vedrà accompagnare sul palco dell'Ariston Daniele Silvestri, insieme al nostro amico e recente ospite Fabio Rondanini.

Stiamo parlando di Rancore, che avevamo ospitato già nel 2015 (qui il podcast) per S.U.N.S.H.I.N.E., l'EP che aveva concluso la sua lunga collaborazione con Dj Myke.
Il nuovo Musica per bambini è stato pubblicato il 1° giugno 2018 da Hermetic / distr. Artist First: "in questo nuovo album di inediti il rapper sembra accusare la sua fantasia di averlo portato troppo lontano in un viaggio interiore fatto di sofferenza, labirinti mentali, sogni e avventure. Una catarsi che porta l’artista a spogliarsi da alcuni sentimenti. Tra questi non manca il rancore. Si raccontano e si analizzano i molteplici aspetti della non comunicazione e del disagio, condizione che nasce dall’estraniarsi dalla realtà nel momento in cui non solo non si è compresi, ma non si comprendono più gli altri. Il filo rosso di questo album, inoltre, è il tema della crescita. Musica per bambini come ogni disco di Rancore è il viaggio di una vita, analizzata ed interpretata in più brani e da più punti di vista. Religioni e pseudo-scienze si ripercuotono come sempre nell’ “Hermetic Hip Hop”, nome che Rancore ha attribuito al suo modo di fare il rap. Ogni tema è affrontato in più sfaccettature."

Uno splendido lavoro, in cui la ricchezza lirica si sposa alla perfezione con la varietà delle produzioni, che lo stesso Rancore ha curato con la collaborazione di vari produttori e musicisti. Dopo averlo inserito nelle Sentieri Sonori Picks 2018, torniamo a parlarne per presentarvi il nuovo singolo, Giocattoli, ed il bel video che lo accompagna, uscito la scorsa settimana e realizzato da Dedalo Film: enjoy!!



Monday, January 28, 2019

Dj FastCut, Murubutu, Massimo Volume, Tre Allegri Ragazzi Morti e Fwora Jorgensen (Mirco Mariani) gli ospiti di febbraio

Gennaio sta già volando via, venerdì arriva febbraio, è quindi il momento di annunciare il calendario dei nostri ospiti del mese. E non vi nascondiamo che questa volta lo facciamo con particolare gioia, ed anche orgoglio, per un programma particolarmente ricco di artisti di grande livello, e che amiamo molto.

Inizieremo questo sabato, 2 febbraio, tuffandoci nel mondo del rap, ospitandone due grandi protagonisti, che sono fra l’altro amici ed hanno collaborato vicendevolmente nei loro nuovi album.

Parleremo in primo luogo del seguito di uno splendido disco album pubblicato da Glory Hole Records il 19 dicembre 2016, che abbiamo presentato con un'intervista ad inizio 2017 (qui il podcast) ma che purtroppo avevamo ricevuto leggermente troppo tardi per inserirlo nelle Sentieri Sonori Picks 2016. Si intitola Dead Poets, ed è opera di Dj FastCut, dj e beatmaker sulle scene da una quindicina di anni, membro di GuastaF3st3 ed anche attivo a livello internazionale: "Made cuts for Snoop Dogg, Busta Rhymes, KRS ONE, Ghostface Killah, Raekwon.." Tutto il lavoro, imperniato su riferimenti e campioni da L'attimo fuggente, è ricchissimo di ospiti di valore e prestigio.

A fine anno è stato annunciato l'arrivo del secondo volume: Dead Poets 2: I Due Ordini è uscito l'11 gennaio per Glory Hole Records e può essere ordinato a questo link. Un'opera ancor più imponente, già solo per i numeri, ben 26 brani ed addirittura 63 MCs, inclusi tanti nomi ben noti dalle nostre parti, come Ice One, Danno, Claver Gold, Murubutu, Moder, Kento, Militant A.. Un lavoro ricchissimo, vario e di grande impatto, splendido manifesto del miglior rap italiano.

 

Sempre questo sabato, 2 febbraio, accoglieremo proprio uno degli ospiti del disco di Dj FastCut, Murubutu, per presentare Tenebra è la notte ed altri racconti di buio e crepuscoli, in uscita venerdì 1° febbraio per Mandibola Records e Glory Hole Records (pre-order qui).

Si tratta del quinto album del rapper emiliano, e del terzo concept: dopo il mare ed il vento, il tema è la notte. "La notte come realtà parallela che trasforma magicamente i luoghi su cui cala mutandone i contorni, i colori ma anche le percezioni, i comportamenti e i sentimenti delle persone che la vivono. La notte come momento di riposo o tormento, ora sogno, ora incubo. Nell’album la notte si fa medium narrativo attraverso cui raccontare fenomeni complessi come la guerra, la solitudine, il lutto ma anche il fascino della natura, l’ispirazione artistica, l’amore."

Le liriche di Murubutu sono come sempre ricche e di forte ispirazione letteraria, e si amalgamano perfettamente con le produzioni, affidate in gran parte a beatmakers della scena hip hop nazionale (incluso lo stesso Dj FastCut), con il loro suono classico e caldo. Molti gli ospiti, dai soci di sempre (La Kattiveria e Dj T-Robb) e a due talentuose voci femminili (Daniela Galli, Dia), da altri rapper che ben conosciamo (Caparezza, Mezzosangue, Claver Gold, Willie Peyote, Dutch Nazari) ad interventi strumentali di musicisti come Emanuele Reverberi dei nostri recenti ospiti (qui il podcast) Giardini di Mirò. Il risultato è un ottimo lavoro, che vuole essere "una dimostrazione, rivolta soprattutto alle giovani generazioni, di come si possa realizzare musica hip hop senza tralasciare concetti e riferimenti che possano contribuire ad una crescita culturale."


Sabato 9 avremo il piacere di accogliere due grandi band, che hanno segnato gli ultimi decenni della musica italiana, a partire da una che in 25 anni di storia ha saputo evolvere notevolmente, senza per questo perdere l'inconfondibile marchio di fabbrica.

Stiamo parlando dei Tre Allegri Ragazzi Morti, che avevano pubblicato il loro ultimo disco, Inumani, nel marzo 2016, ad un anno da Quando eravamo swing, il particolare lavoro realizzato con l'Abbey Town Jazz Orchesta, ed a tre da Nel giardino dei fantasmi, il loro precedente LP di inediti. È quindi con grande gioia che abbiamo accolto l'uscita del loro nuovo album: Sindacato dei sogni è stato pubblicato venerdì 25 gennaio dalla loro etichetta, La Tempesta, ed è stato anticipato da tre singoli che abbiamo già presentato sia in trasmissione che qui sul blog, Caramella, Bengala e Calamita, che sono poi i nomi dei tre gatti in copertina.

Il titolo è un chiaro omaggio al rock psichedelico (traduzione di The Dream Syndicate, storica band cui abbiamo già parlato qui sul blog) e questo nuovo album, che sembra a primo ascolto un ritorno al sound originale del gruppo, contiene molte novità: "batterie essenziali, chitarre elettriche sognanti e liriche poetiche ed ironiche portano questo lavoro in un territorio classico, e la vena psichedelica, filo conduttore del lavoro, ha trovato nel musicista e produttore Matt Bordin, già Mojomatics e Squadra Omega, l’interlocutore perfetto per la ricerca del nuovo sound."


Sempre sabato 9, saremo felici di dare il bentornato in trasmissione ad uno dei nostri più grandi "eroi musicali", che abbiamo già ospitato più volte, ed anche portato due volte in concerto a Lussemburgo.

Parliamo di Emidio Clementi che, dopo i vari progetti degli ultimi anni, da quelli con Corrado Nuccini ai Sorge con Marco Caldara, si è rimesso al lavoro con Egle Sommacal e Vittoria Burattini. I Massimo Volume tornano finalmente, a ben sei anni da Aspettando i barbari, con un album intitolato Il nuotatore, in uscita il 1° febbraio per 42 Records: "diversi da tutto, fedeli solo a loro stessi e a quell’idea di unicità che fin dagli esordi ha scandito tutti i loro passi e reso ogni loro nuovo disco un’esperienza intensa e mai ripetitiva."

Per la prima volta in trio, "confezionano un album che scava proprio nell’essenza del loro suono, mai così volutamente scarno, minimale, eppure molto caldo e pieno, grazie anche alla produzione di Giacomo Fiorenza. Tutto quello che si ascolta è stato realizzato con la voce, il basso, la batteria e le chitarre (tante chitarre). Non c’è l’ausilio dell’elettronica, non ci sono sintetizzatori o tastiere, nessun trucco. Solo i Massimo Volume al loro meglio e nella forma più pura."


Sabato 16 avremo in primo luogo il ritorno dei nostri collegamenti internazionali: accoglieremo infatti Steven Forti (Zibaldone, Radio Contrabanda) da Barcelona, e riuniremo la storica coppia di Radio e Tele Capodistria, The Russos, Ricky ed Elisa, da Trieste.

Presenteremo poi l'album di esordio del nuovo progetto di un musicista che amiamo molto, Mirco Mariani, già membro dei Mazapegul e poi autore di quattro splendidi dischi a nome Saluti da Saturno, fra il 2010 ed il 2014. Dopo l’esperienza Extraliscio, torna con una nuova creatura musicale di ispirazione finnica, Fwora Jorgensen. Un progetto nato nel suo studio, il Labotron, fra Mellotron e tanti altri strumenti vintage, con la collaborazione di un grande musicista e produttore americano, Mitchell Froom (Suzanne Vega, Crowded House, Los Lobos, American Music Club e tanti altri). Con loro, una serie di amici ed artisti di valore, come Mauro Ermanno Giovanardi e Francesco Bianconi dei Baustelle, ma anche uno splendido cameo di Gilda, giovanissima figlia di Mirco.

Il risultato è un disco che ha allo stesso tempo un sapore antico, ma dei suoni molto moderni, che cattura con melodie che entrano in testa e nel cuore, ma anche sorprende con arrangiamenti che sparigliano di continuo le carte. Uscirà il 22 febbraio, e saremo felici ed onorati di presentarlo in anteprima assoluta!!


Chiuderemo il mese, sabato 23, con il ritorno del nostro appuntamento speciale, quello con lo spazio mensile che ha debuttato a fine 2015, segnando il grande ritorno di Raf, che ha creato e condotto Sentieri Sonori per 13 anni, fino al 2010, quando si è (ri)trasferito per cinque anni nella sua Roma.
Tornato a Lussemburgo, ha pensato ad un nuovo progetto da inserire nella grande "casa" della nostra trasmissione, coinvolgendo l'amico Jacopo: ecco nati i Radioracconti di Sentieri Sonori, che vanno in onda una volta al mese, riunendo canzoni, racconti ed ospiti intorno ad un tema.
Curiosi di sapere quale sarà il tema del mese?


Il programma è come sempre molto denso e vario.. non ci resta che raccomandarvi di continuare a seguirci, tutti i sabato mattina dalle 11.30 alle 13, in diretta FM (102.9 & 105.2) o live streaming su Radio ARA, o quando volete comodamente in podcast.. STAY TUNED!!

Sunday, January 27, 2019

J Mascis live @ KEXP

Il concerto della domenica del nostro blog ci porta fuori dai nostri abituali sentieri sonori italiani, per parlare di un grande personaggio del rock mondiale.

Parliamo di J Mascis, cantante chitarrista e compositore americano, ma a dire il vero di origine italiana, più precisamente della provincia di Foggia.
Dal 1984 è il leader dei Dinosaur Jr, con cui ha realizzato 12 album, e dal 1996 ha iniziato a pubblicare anche dischi da solista.
Il settimo, e ad oggi ultimo, si intitola Elastic Days ed è uscito nello scorso mese di novembre, ricevendo un'ottima accoglienza da pubblico ed addetti ai lavori.

Il video che vi proponiamo lo vede negli studi di KEXP, storica radio di Seattle, per presentare questo bel lavoro con un'esibizione in studio intervallata da una bella intervista: enjoy!!




Saturday, January 26, 2019

Già online il podcast della settimana, puntata monografica su e con Gianni Maroccolo

Non avete potuto ascoltare in diretta la trasmissione di oggi, puntata monografica su e con Gianni Maroccolo, o forse volete riascoltarla?
La trovate a questo link, in streaming o download: enjoy!!


Tracklist:
1
Eurocrime!Calibro 35
2
Come un DioLitfiba
3
AnnarellaCCCP
4
Del mondoC.S.I.
5
Cronaca montanaPGR
6
Meloria's Ballade (con Cristina Donà)Gianni Maroccolo
7
Pianeta VerdeDeproducers
8
Suonano beneGianni Maroccolo con Claudio Rocchi
9
L’altrove (con Edda)Gianni Maroccolo
10
Tundra (con IOSONOUNCANE)Gianni Maroccolo

In onda stamattina, puntata monografica su e con Gianni Maroccolo

È arrivato il weekend, pronti come ogni sabato a seguirci su nuovi Sentieri Sonori?

Chiudiamo il mese con una puntata speciale, interamente dedicata ad un musicista che seguiamo ed amiamo dalla nostra adolescenza, e che abbiamo avuto il piacere di ospitare più volte, sia in collegamento in trasmissione che in concerto a Lussemburgo.

Parliamo di Gianni Maroccolo, che si è appena lanciato in un'iniziativa molto particolare: Alone non è infatti un album isolato, ma una vera e propria collana con cadenza semestrale pubblicata da Contempo Records. Il primo volume è uscito il 17 dicembre, vede fra l'altro la partecipazione di altri due artisti che apprezziamo molto, Edda ed IOSONOUNCANE, e lo abbiamo immediatamente incluso nelle Sentieri Sonori Picks 2018. Un progetto che è presentato come "un esperimento privo di confini musicali e sonori, visionario e psichedelico, dove sono la musica e il suono a dettare immaginario e suggestioni. Non vi saranno che poche parole; quelle necessarie, non necessariamente cantate. Chi scoprirà Alone avrà il piacere di trasformare ciò che sentirà in pensiero o parola, sfogliando le bellissime illustrazioni di Marco Cazzato che curerà con sue opere inedite l’intero artwork della collana, e leggendo i racconti visionari ed immaginifici di Mirco Salvadori, a loro volta ispirati ai singoli volumi della collana e creati per essa."

Un lavoro ambizioso ed affascinante, per un artista che dopo una carriera lunghissima e costellata di grandi opere e successi non cessa di voler sperimentare ed esplorare nuovi sentieri sonori. Lo presenteremo non solo dandogli il bentornato in trasmissione, ma dedicandogli l'intera trasmissione, per quella che abbiamo scherzosamente definito una Marokgrafia. Percorreremo per forza di cose rapidamente questi quattro decenni della sua storia, e della storia della musica italiana, dai Litfiba ai CCCP, dai C.S.I. ai P.G.R., dal precedente lavoro da "solista", A.C.A.U. La nostra meraviglia a quelli con Claudio Rocchi e con i Deproducers.



READY TO TUNE IN?!!
11.30/13, su Radio ARA, 102.9 & 105.2 in FM a Lussemburgo, live streaming a questo link, podcast a seguire qui.

Friday, January 25, 2019

Avincola, primo singolo e video: Tra poco

Fra le prime uscite interessanti del nuovo anno c'è il nuovo singolo di un promettente cantautore romano, che vi vogliamo presentare questa mattina.

Si fa chiamare Avincola, è poco più che trentenne ma già in attività da una decina di anni, ed ha ottenuto numerosi riconoscimenti, come il Premio Stefano Rosso e il Premio Botteghe d’Autore, collaborando anche con artisti come Edoardo de Angelis, Riccardo Sinigallia, Freak Antoni (Skiantos) e Fiorello. Proprio quest'ultimo ha presentato in anteprima assoluta lo scorso 7 gennaio il nuovo singolo di Avincola, Tra poco, che sancisce l'inizio di un nuovo percorso musicale e della collaborazione con l'etichetta Leave Music. Nelle parole dell'autore, "Tra Poco è una canzone d'amore che racchiude in sé non solo l'aspetto romantico di una storia, ma anche tutte le difficoltà di un rapporto. È un pezzo che ho scritto immaginando uno stile cinematografico, infatti descrive la quotidianità attraverso un susseguirsi veloce di dettagli e di momenti. Tra Poco non vuole essere nient'altro che un abbraccio forte, una dimostrazione di affetto, una lotta dolce e continua da vincere in due. Ho deciso di uscire solo come Avincola, perché ho bisogno di creare un distacco tra quello che sono stato e quello che sono oggi. E' importante essere coerenti, ma allo stesso modo è fondamentale sapersi reinventare. Continuamente."

Alla produzione artistica, nonché a chitarra elettrica, tastiere e basso troviamo una vecchia conoscenza della nostra trasmissione, nonché un caro amico del sottoscritto, Emiliano Bonafede, che avevamo portato ormai 12 anni fa in concerto a Lussemburgo con i Frangar Non Flectar.
Oggi ve ne presentiamo il bel video, realizzato da Replay Film per la regia di Jacopo Mancini, che "parla di un amore semplice, fatto di piccoli gesti che riempiono di significato la quotidianità. Girato interamente all'interno di un bagno, il luogo dell'intimità per eccellenza, dipinge fragilità, rabbia, gioia e frustrazioni. Se fuori dalla porta possiamo indossare delle maschere, lì non possiamo essere altro che noi stessi e basta un bacio per cancellare qualsiasi dolore." Enjoy!!



Thursday, January 24, 2019

In onda sabato mattina, puntata monografica su e con Gianni Maroccolo

La settimana sta come sempre volando via, si avvicina il weekend, e con esso il vostro appuntamento con Sentieri Sonori!!

Chiudiamo il mese con una puntata speciale, interamente dedicata ad un musicista che seguiamo ed amiamo dalla nostra adolescenza, e che abbiamo avuto il piacere di ospitare più volte, sia in collegamento in trasmissione che in concerto a Lussemburgo.

Parliamo di Gianni Maroccolo, che si è appena lanciato in un'iniziativa molto particolare: Alone non è infatti un album isolato, ma una vera e propria collana con cadenza semestrale pubblicata da Contempo Records. Il primo volume è uscito il 17 dicembre, vede fra l'altro la partecipazione di altri due artisti che apprezziamo molto, Edda ed IOSONOUNCANE, e lo abbiamo immediatamente incluso nelle Sentieri Sonori Picks 2018. Un progetto che è presentato come "un esperimento privo di confini musicali e sonori, visionario e psichedelico, dove sono la musica e il suono a dettare immaginario e suggestioni. Non vi saranno che poche parole; quelle necessarie, non necessariamente cantate. Chi scoprirà Alone avrà il piacere di trasformare ciò che sentirà in pensiero o parola, sfogliando le bellissime illustrazioni di Marco Cazzato che curerà con sue opere inedite l’intero artwork della collana, e leggendo i racconti visionari ed immaginifici di Mirco Salvadori, a loro volta ispirati ai singoli volumi della collana e creati per essa."

Un lavoro ambizioso ed affascinante, per un artista che dopo una carriera lunghissima e costellata di grandi opere e successi non cessa di voler sperimentare ed esplorare nuovi sentieri sonori. Lo presenteremo non solo dandogli il bentornato in trasmissione, ma dedicandogli l'intera trasmissione, per quella che abbiamo scherzosamente definito una Marokgrafia. Percorreremo per forza di cose rapidamente questi quattro decenni della sua storia, e della storia della musica italiana, dai Litfiba ai CCCP, dai C.S.I. ai P.G.R., dal precedente lavoro da "solista", A.C.A.U. La nostra meraviglia a quelli con Claudio Rocchi e con i Deproducers.



La raccomandazione è la solita: READY TO TUNE IN?!!
Sabato 26 gennaio, 11.30/13, su Radio ARA, 102.9 & 105.2 in FM a Lussemburgo, live streaming a questo link, podcast a seguire qui.

Wednesday, January 23, 2019

Tano e l’Ora D’Aria, nuovo singolo e video dal disco di esordio: Tumban

Quest'oggi torniamo a parlare di un interessante disco di esordio, di cui abbiamo presentato il primo singolo in trasmissione a maggio (qui il podcast).

Si fanno chiamare Tano e l’Ora D’Aria e "nascono dalle canzoni di Tano Mongelli, perquisite dal basso di Bruno Bassi, percosse dalla batteria di Lorenzo Attanasio e ricamate dal piano di Carlo Amleto Giammusso. Il loro è un vasto repertorio di canzoni: licenziose, sfacciate e provocatorie ma anche languide, tragiche, grottesche ma tutte accomunate da una grande cura per la scelta delle parole. Canzoni ispirate, nel bene e nel male, dalla vita vissuta, dalla letteratura o solo da un’immaginazione problematica. Storie perlopiù senza una morale, che anzi sembrano contraddirsi tra loro perché hanno come unica regola la libertà di cambiare idea e di ridere di tutto." Libertà che sembra essere la parola d'ordine della band anche dal lato musicale, dal sapore vintage ma nel segno della varietà: "si potrebbe definire un cantautorato scatenato, visto che si passa con disinvoltura dal blues al chachacha, dal rock‘n’roll alla ballata, alla samba. Tante anime artistiche differenti, quindi, ‘amplificate’ nella performance live dalla formazione teatrale di alcuni dei componenti."

Nata nel 2015, la band ha pubblicato nel 2016 un primo EP, iniziando un'attività live che li ha portati fra l'altro alle audizioni live di Musicultura XXVIII, allo Zelig di Milano ed al concertone Uno Maggio Taranto Libero e Pensante. Allo stesso tempo, anche grazie al sostegno di una fortunata campagna di crowdfounding, si sono messi al lavoro sul loro omonimo album di esordio, che è stato pubblicato il 25 settembre: "dodici tracce scritte in momenti diversi dal 2010 a oggi, che sono solo una piccola parte del repertorio della band, ma sono state scelte perché più di altre potrebbero sembrare dodici uomini di età diverse e dalle diverse storie, costretti a trascorrere insieme nello stesso cortile la loro ora d’aria. Tutti con un ardente desiderio di libertà (o forse meglio di evasione) che per ognuno ha un significato diverso."

Un debutto di valore, che unisce contenuti e forma ad una godibile freschezza, del quale torniamo a parlare per presentare il nuovo singolo, Tumban, una "canzone senza eroi tratta da un’antica favola russo-pugliese." Ve ne presentiamo il video, per la regia ed il montaggio di Giacomo Scoditti: enjoy!!



Tuesday, January 22, 2019

Herself, nuovo singolo e video: Crawling

Questa mattina torniamo a parlare del nuovo lavoro di un musicista attivo da quasi vent'anni, ma che confessiamo che fino a qualche mese fa conoscevamo più di nome che di fatto.

Gioele Valenti, polistrumentista palermitano, è stato molto attivo nella scena neopsichedelica nordeuropea in diverse formazioni (JuJu, Josefin Ohrn, Lay Llamas), ed ora torna a pubblicare un disco con il suo progetto solista, Herself, a tre anni dal precedente. Siamo in territori fra folk e rock, lo-fi e psichedelia, Mark Linkous e Will Oldham, percorsi con piglio e talento grazie ad un attento lavoro di scrittura ed arrangiamento.
Il nuovo album è uscito il 19 ottobre per Urtovox, si intitola Rigel Playground e "predispone l’ascoltatore per un viaggio di folk cosmico, in cui gli inglesismi della tradizione si sposano con una vena alt, come se Beatles e Sparklehorse incontrassero i tormenti di Nick Drake e l’intimismo di un Mike Scott."

Un disco molto affascinante, di grande spessore, interamente scritto, arrangiato e suonato da Gioele, tranne il primo singolo, che vede la partecipazione di un grande nome del rock mondiale, fra gli "eroi" del sottoscritto. The beast of love è infatti cantata da Jonathan Donahue dei Mercury Rev, che hanno anche scelto Herself per accompagnarli nel loro recente tour italiano.
Ve lo abbiamo presentato all'uscita con una bella intervista (qui il podcast), lo abbiamo incluso nelle Sentieri Sonori Picks 2018, e quest'oggi vi presentiamo il secondo singolo, Crawling, ed il bel video realizzato da Volgo / Vincenzo lo Piccolo: enjoy!!


Monday, January 21, 2019

Reminder: I hate my village (Rondanini/Viterbini) CD-tipp di Radio ARA della settimana!!

Come sapete, abbiamo periodicamente l'onore di scegliere e presentare il CD-tipp, disco della settimana di Radio ARA: da lunedì a venerdì, un brano al giorno, alle 18.
Ci pare giusto ricordarvi che questa prossima settimana è nuovamente il nostro turno, anche perché ci occuperemo di un disco che abbiamo presentato due sabato fa con un'intervista, lo splendido debutto di un nuovo progetto, formato però da musicisti molto ben noti dalle nostre parti.

Si chiama I hate my village, ed è il risultato dell'unione della batteria di Fabio Rondanini (Calibro 35 ed Afterhours, fra gli altri) con la chitarra di Adriano Viterbini (Bud Spencer Blues Explosion e molti altri), con la partecipazione della voce di Alberto Ferrari (Verdena) e la produzione di Marco Fasolo (Jennifer Gentle). Una collaborazione nata dalla loro comune passione per la musica africana, nata sui palchi accompagnando maestri quali Bombino e Rokia Traoré. Il primo frutto era stato il singolo che aveva lanciato l'uscita del secondo disco da solista del chitarrista romano, che ci aveva anche parlato di queste loro affinità elettiva nell'intervista che ci aveva concesso all'uscita del disco (qui il podcast).

A partire da là, "jam dopo jam prendono forma 9 incredibili tracce in cui melodie e ritmi dalla Madre Africa si fondono con timbriche occidentali, ottenendo una miscela di straordinario effetto. Questo risultato si amplifica ulteriormente grazie al contributo di uno dei personaggi chiave del rock nostrano dagli anni ’90: Alberto Ferrari si inserisce con la sua inconfondibile vocalità donando all’amalgama strumentale un ulteriore elemento capace di unire mondi - apparentemente lontani - che in I Hate My Village sembrano coesistere da sempre. Il suono che deriva da questo magico incontro è coraggioso ed innovativo. In cabina di regia Marco Fasolo lo restituisce in maniera emozionante, dimostrandosi ancora una volta uno dei produttori più visionari e abili, tanto nel riprendere l’energia dei musicisti in gioco, quanto nel raccontare tutti i variopinti paesaggi sonori della loro scrittura."

Uno splendido progetto, ed un disco molto bello e coinvolgente, uscito venerdì scorso per La Tempesta International, e che vi abbiamo presentato in anteprima dieci giorni fa con una bella intervista (qui il podcast).
Vi invitiamo a scoprirlo da oggi a venerdì alle 18 (circa) su Radio ARA, 102.9 & 105.2 in FM a Lussemburgo, live streaming a questo link.

Tre allegri ragazzi morti, terzo singolo dal prossimo disco: Calamita

Apriamo la settimana tornando a parlare di una band che apprezziamo molto e vi proponiamo spesso, sulle scene da una ventina d'anni, nel corso dei quali ha saputo evolvere notevolmente, senza per questo perdere l'inconfondibile marchio di fabbrica.

Stiamo parlando dei Tre Allegri Ragazzi Morti, che hanno pubblicato il loro ultimo disco, Inumani, nel marzo 2016, ad un anno da Quando eravamo swing, il particolare lavoro realizzato con l'Abbey Town Jazz Orchesta, ed a tre da Nel giardino dei fantasmi, il loro precedente LP di inediti. È quindi con grande gioia che abbiamo accolto l'annuncio dell'uscita del loro nuovo album: Sindacato dei sogni sarà pubblicato questo venerdì, 25 gennaio, da La Tempesta ed è stato anticipato da due singoli che abbiamo già presentato sia in trasmissione che qui sul blog, Caramella e Bengala.

Nei giorni scorsi ne è uscito un terzo, intitolato Calamita, ed ora che la copertina del disco è pubblica, diventa facile capire le ragioni dei titoli di queste tre canzoni: sono i nomi dei tre gattini protagonisti della copertina. "Calamita è un brano dedicato ancora una volta a Pordenone, città di origine del gruppo mascherato. In parte autobiografia del cantante Davide Toffolo, Calamita, sostenuta da un beat sixties e da un gioco di chitarre che ricorda i Tre allegri delle origini, è stato il primo brano registrato per Sindacato dei sogni."

Nelle parole della band: "Ironico e realistico allo stesso tempo, il testo del brano si presta ad una parafrasi che qui offriamo solo nella parte finale del testo:
Nella città di carta più piccola del mondo / Pordenone, dove ci sono molti disegnatori di fumetti, Davide compreso, ha dimensioni pari ad un quartiere di un’altra città. Pordenone ha cinquantamila abitanti, come ad Atene quando nacque la democrazia.
Dove la notte è fredda e siamo in giro in tre / Dove la temperatura in inverno si abbassa molto, e dove sono anche difficili le relazioni. È anche la città dei Tre allegri.
Dove c’erano i punk meglio vestiti al mondo / Il primo disco punk auto-prodotto è stato realizzato a Pordenone da punk notoriamente stilosissimi (Tampax, Hitler SS).
E dove c’è di sfondo il Fujiyama / Come diceva Pier Paolo Pasolini, lo skyline della città di Pordenone, con il Monte Cavallo alle spalle, ricorda proprio quello giapponese." Enjoy!!