Monday, January 7, 2019

I hate my village (Rondanini/Viterbini), Alessio Bondì, Barbara Santi e Gianni Maroccolo gli ospiti di gennaio

Come ormai è tradizione, abbiamo dedicato le due puntate a cavallo del Capodanno alle Sentieri Sonori Picks, la nostra carrellata dei dischi italiani che abbiamo preferito nel corso degli ultimi dodici mesi: qui trovate la lista completa, e sul nostro gruppo Facebook un sondaggio per indicare le vostre preferenze cui vi invitiamo a partecipare, curiosi dei vostri feedback.
È venuto ora il momento di lanciarci in questo 2019, annunciandovi il programma del mese di gennaio. Un calendario come sempre bello denso, con un occhio al passato, per presentarvi qualche ultima uscita dell'anno scorso, ed uno al presente ed al futuro, per le prime novità di quello nuovo.

Questo sabato, 12 gennaio, inizieremo infatti presentando in anteprima il debutto di un nuovo progetto, formato però da musicisti molto ben noti dalle nostre parti.

Si chiama I hate my village, ed è il risultato dell'unione della batteria di Fabio Rondanini (Calibro 35 ed Afterhours, fra gli altri) con la chitarra di Adriano Viterbini (Bud Spencer Blues Explosion e molti altri), con la partecipazione della voce di Alberto Ferrari (Verdena) e la produzione di Marco Fasolo (Jennifer Gentle). Una collaborazione nata dalla loro comune passione per la musica africana, nata sui palchi accompagnando maestri quali Bombino e Rokia Traoré. Il primo frutto era stato il singolo che aveva lanciato l'uscita del secondo disco da solista del chitarrista romano, che ci aveva anche parlato di queste loro affinità elettiva nell'intervista che ci aveva concesso all'uscita del disco (qui il podcast).

A partire da là, "jam dopo jam prendono forma 9 incredibili tracce in cui melodie e ritmi dalla Madre Africa si fondono con timbriche occidentali, ottenendo una miscela di straordinario effetto. Questo risultato si amplifica ulteriormente grazie al contributo di uno dei personaggi chiave del rock nostrano dagli anni ’90: Alberto Ferrari si inserisce con la sua inconfondibile vocalità donando all’amalgama strumentale un ulteriore elemento capace di unire mondi - apparentemente lontani - che in I Hate My Village sembrano coesistere da sempre. Il suono che deriva da questo magico incontro è coraggioso ed innovativo. In cabina di regia Marco Fasolo lo restituisce in maniera emozionante, dimostrandosi ancora una volta uno dei produttori più visionari e abili, tanto nel riprendere l’energia dei musicisti in gioco, quanto nel raccontare tutti i variopinti paesaggi sonori della loro scrittura." Uno splendido progetto, ed un disco molto bello e coinvolgente, che sarà pubblicato il 18 gennaio da La Tempesta International, e che siamo fieri di potervi presentare in anteprima.


Sempre questo sabato, ci occuperemo di una delle più liete sorprese degli ultimi mesi, che non abbiamo esitato ed includere nelle nostre Picks 2018.

Si tratta del secondo album di Alessio Bondì, giovane e talentuoso cantautore siciliano che ha esordito nel 2015 con Sfardo, raccogliendo consensi e riconoscimenti. È stato definito come "una via di mezzo tra Jeff Buckley e Rosa Balistreri", per la sua capacità di unire le moderne sonorità internazionali alla tradizione musicale della sua terra, testimoniata anche dal cantato in siciliano. Nel 2017 il disco è stato ristampato in 10 Paesi, e Bondì ha iniziato a farsi conoscere internazionalmente, finendo per innamorarsi della musica brasiliana ed imparare il portoghese, ed andando anche a vivere per qualche tempo a Barcellona, dove ha appreso anche un po’ di spagnolo.

Un percorso che pare aver lasciato un segno importante nella sua carriera, a giudicare da Nivuru, il suo secondo disco, prodotto da Fabio Rizzo ed uscito il 2 novembre per 800A Records. Un titolo che in siciliano significa nero, per un album che è invece un'esplosione di suoni e colori, "un viaggio dentro la potenza della Sicilia tra ritmi vivaci e sospensioni improvvise. Lontano da climi folkloristici o tradizionali, la tracklist rappresenta piuttosto un ponte tra una Sicilia profonda, l’Africa e l’America Latina, il cui sound si snoda tra ritmi afro-funk, soul, musica popular do Brasil e scenari poetici, umidi di sesso e disperazione, spaesamenti e momenti luminosissimi." Un lavoro che sorprende, conquista e che si fatica molto ad estrarre dallo stereo, per freschezza, originalità e qualità della proposta.

 

Sabato 19 ci sarà il ritorno del nostro appuntamento speciale, quello con lo spazio mensile che ha debuttato a fine 2015, segnando il grande ritorno di Raf, che ha creato e condotto Sentieri Sonori per 13 anni, fino al 2010, quando si è (ri)trasferito per cinque anni nella sua Roma.
Tornato a Lussemburgo, ha pensato ad un nuovo progetto da inserire nella grande "casa" della nostra trasmissione, coinvolgendo l'amico Jacopo: ecco nati i Radioracconti di Sentieri Sonori, che vanno in onda una volta al mese, riunendo canzoni, racconti ed ospiti intorno ad un tema.
Curiosi di sapere quale sarà il tema del mese?


Chiuderemo il mese, sabato 26, con una puntata speciale, interamente dedicata ad un musicista che seguiamo ed amiamo dalla nostra adolescenza, e che abbiamo avuto il piacere di ospitare più volte, sia in collegamento in trasmissione che in concerto a Lussemburgo.

Parliamo di Gianni Maroccolo, che si è appena lanciato in un'iniziativa molto particolare: Alone non è infatti un album isolato, ma una vera e propria collana con cadenza semestrale pubblicata da Contempo Records. Il primo volume è uscito il 17 dicembre, vede fra l'altro la partecipazione di altri due artisti che amiamo molto, Edda ed IOSONOUNCANE, e lo abbiamo immediatamente incluso nelle Picks 2018. Un progetto che è presentato come "un esperimento privo di confini musicali e sonori, visionario e psichedelico, dove sono la musica e il suono a dettare immaginario e suggestioni. Non vi saranno che poche parole; quelle necessarie, non necessariamente cantate. Chi scoprirà alone avrà il piacere di trasformare ciò che sentirà in pensiero o parola, sfogliando le bellissime illustrazioni di Marco Cazzato che curerà con sue opere inedite l’intero artwork della collana, e leggendo i racconti visionari ed immaginifici di Mirco Salvadori, a loro volta ispirati ai singoli volumi della collana e creati per essa."

Un lavoro ambizioso ed affascinante, per un artista che dopo una carriera lunghissima e costellata di grandi opere e successi, dai Litfiba ai C.S.I. a tanti altri progetti, non cessa di voler sperimentare ed esplorare nuovi sentieri sonori. Lo presenteremo non solo dandogli il bentornato in trasmissione, ma dedicandogli l'intera trasmissione, per quella che abbiamo scherzosamente definito una Marokgrafia. Sarà anche l'occasione per ospitare nuovamente l'amica Barbara Santi di Rumore, con cui parleremo del precedente lavoro da "solista" di Gianni, A.C.A.U. La nostra meraviglia.


Il programma è come sempre molto denso e vario.. non ci resta che raccomandarvi di continuare a seguirci, tutti i sabato mattina dalle 11.30 alle 13, in diretta FM (102.9 & 105.2) o live streaming su Radio ARA, o quando volete comodamente in podcast.. STAY TUNED!!


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