Friday, January 4, 2019

Alessio Bondì, nuovo singolo e video: Ghidara

Questa mattina vogliamo occuparci di una delle più liete sorprese degli ultimi mesi, che non abbiamo esitato ed includere nelle Sentieri Sonori Picks, i nostri dischi italiani preferiti dell'anno (qui podcast e lista della prima parte, il seguito nella trasmissione di domani).

Si tratta del secondo album di Alessio Bondì, giovane e talentuoso cantautore siciliano che ha esordito nel 2015 con Sfardo, raccogliendo consensi e riconoscimenti. È stato definito come "una via di mezzo tra Jeff Buckley e Rosa Balistreri", per la sua capacità di unire le moderne sonorità internazionali alla tradizione musicale della sua terra, testimoniata anche dal cantato in siciliano. Nel 2017 il disco è stato ristampato in 10 Paesi, e Bondì ha iniziato a farsi conoscere internazionalmente, finendo per innamorarsi della musica brasiliana ed imparare il portoghese, ed andando anche a vivere per qualche tempo a Barcellona, dove ha appreso anche un po’ di spagnolo.

Un percorso che pare aver lasciato un segno importante nella sua carriera, a giudicare da Nivuru, il suo secondo disco, prodotto da Fabio Rizzo ed uscito il 2 novembre per 800A RecordsUn titolo che in siciliano significa nero, per un album che è invece un'esplosione di suoni e colori, "un viaggio dentro la potenza della Sicilia tra ritmi vivaci e sospensioni improvvise. Lontano da climi folkloristici o tradizionali, la tracklist rappresenta piuttosto un ponte tra una Sicilia profonda, l’Africa e l’America Latina, il cui sound si snoda tra ritmi afro-funk, soul, musica popular do Brasil e scenari poetici, umidi di sesso e disperazione, spaesamenti e momenti luminosissimi." Un lavoro che sorprende, conquista e che si fatica molto ad estrarre dallo stereo, per freschezza, originalità e qualità della proposta.

Come dicevamo, l'abbiamo incluso fra i nostri dischi del 2018, e possiamo anticiparvi che ve lo presenteremo meglio a breve, con una bella intervista. Nell'attesa, oggi vi proponiamo il bel video dello splendido brano di apertura del disco, Ghidara, che l'autore presenta così: "Una delle tante canzoni di questo album che ho scritto nel fondo della notte, svegliandomi di soprassalto con una frase in testa e sviluppandola in rime, in una specie di dormiveglia, per poi addormentarmi subito dopo. Il sound è un funk dalla tostatura africana, la temperatura delle liriche è torrida: la metafora centrale è un esplicito tributo al corpo femminile e alla sua anima profonda: il tuo corpo è una chitarra.." Enjoy!!



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