Saturday, August 29, 2020

In onda stamattina, riascolteremo le interviste a Ritmo Tribale, Casino Royale e Lucio Corsi

È arrivato il sabato, e con esso il vostro appuntamento con Sentieri Sonori!!
Appuntamento speciale, questa settimana, il quinto dei Sentieri Sonori estivi: come è ormai tradizione, approfittiamo delle settimane estive per proporvi una carrellata di alcune fra le più belle interviste della stagione da poco conclusa, lunga, ricca e quanto mai densa di ospiti.

Questo sabato inizieremo andando al 18 aprile, quando siamo stati particolarmente felici, ed anche onorati, di presentare un grandissimo ritorno, di cui avevamo iniziato a parlare in trasmissione nei mesi precedenti.

A ventun anni dall'ultima uscita discografica, il 17 aprile è stato infatti pubblicato il nuovo album dei Ritmo Tribale"indiscussa icona del panorama musicale italiano anni '90, un percorso di fratellanza e musica che vanta sei album, un EP e infiniti concerti". La formazione è quella storica, che dopo l'uscita di Edda aveva realizzato l'ultimo disco della band, Bahamas: Andrea Scaglia (voce e chitarra), Fabrizio Rioda (chitarra), Alex Marcheschi (batteria), Andrea "Briegel" Filipazzi (basso) e Luca Talia Accardi (tastiera).
Scioltasi all'inizio degli anni '00, la band si era riunita solo per un concerto nel 2007, e tutti i suoi membri tranne Rioda avevano pubblicato nel 2010 un disco a nome NoGuru, più volte nelle nostre scalette, con la partecipazione di Xabier Iriondo degli Afterhours e di Bruno Romani, ex Detonazione. Due concerti, ad aprile e settembre 2017, avevano rallegrato e fatto sperare i tanti fan, ed hanno trovato un seguito nel corso dell'ultimo anno in tre nuovi singoli, ed ora in quest'album.

Si intitola La rivoluzione del giorno prima, e "suona un momento che andava fissato. Dopo anni, grazie all’inconsapevole catalizzatore che innesca la reazione, ci si ritrova con gli strumenti in mano - in realtà come persone mai ci si era perse di vista - e la magia riprende, sorprendendoci disarmati. Fra abbracci e spintoni, discorsi d’amore e d’amicizia e notti irriferibili, che così siamo sempre stati e così sempre saremo. E dunque si registra un pezzo, per tornare a muovere i fader e a dire 'Alzami in cuffia', e il risultato perfino ci piace. Tanto che se ne registra un altro e poi vediamo, non sarà troppo? E invece ne arriva un altro ancora. E si gode di quei momenti in cui si riesce ad andare tutti a ritmo. E ci si nutre del ritrovato affetto di tanti. E si suona, semplicemente. Anzi, non sempre semplicemente, si suona." Il risultato è uno splendido ritorno, dal grande impatto, che unisce mirabilmente l'inconfondibile stile di questa storica band alle sonorità di oggi.


Andremo poi al 9 maggio, quando abbiamo proposto una trasmissione speciale, una monografia dedicata ad una delle nostre band del cuore, con due graditi ospiti.

Parliamo dei Casino Royale, che il 16 aprile hanno pubblicato Live at Vox Club 1997, registrazione di un concerto del tour di CRX, l'album dello stesso anno che chiuse il primo decennio della loro storia.
Gli anni '90 sono stati un'epoca d'oro per il rock e la musica indipendente italiana, in cui si sono abbattute tante barriere ed esplorate nuove sonorità: la band milanese è stata protagonista di quel periodo, con un percorso che è partito dallo ska per creare un personalissimo melting pot che amalgamava rap, rock, trip hop, drum'n'bass.. Abbiamo esplorato questo percorso, dalle origini a CRX, per parlare del quale abbiamo dato il bentornato all'amica Barbara Santi di Rumore.

Siamo poi stati felici di accogliere una delle due storiche voci della band, Alioscia aka BBDai, per farci raccontare quegli anni ed il live appena pubblicato, che hanno presentato così: "In questo momento di reclusione temporanea è saltato fuori quello che una volta si sarebbe chiamato bootleg, cioè una registrazione di un concerto dal vivo. Era il 1997, Casino Royale suona al Vox di Modena, durante il Benvenuto in Mia Casa Tour che seguiva l’uscita dell’album CRX. Fu un’avventura tosta, palazzetti e grandi club o troppo pieni o troppo vuoti.. Un palco articolato e complesso. Proiezioni in ogni dove anche in sala, un palco con elettrodomestici che si illuminavano, lampade, divani, schermi sferici. Molta pressione e molta energia da buttare fuori, sapevamo che eravamo un passo avanti, ma non riuscivamo a semplificarci il cammino, ogni live era liberatorio di mille tensioni. C’è stato anche l’arresto in blocco di tutti i nostri tecnici ed il sequestro del loro mezzo, con noi a montare il palco con altri tecnici prima di suonare il giorno successivo. Riascoltando questa registrazione, si percepisce quell’energia, quella visione sonora, spesso caotica e chiara nell’intento."
Non abbiamo però parlato solo del passato, anzi abbiamo dato anche qualche ghiotta anticipazione delle interessanti novità che bollono in pentola, quindi ci pareva particolarmente giusto riproporre questa intervista.

 

Chiuderemo infine tornando al 29 febbraio, quando abbiamo ospitato un giovane cantautore che avevamo scoperto ormai cinque anni e mezzo fa, Lucio Corsi.

Confessiamo che il suo EP di esordio, Vetulonia Dakar, uscito nell'aprile 2014, non ci aveva pienamente convinti: cinque brani chitarra e voce che, se potevano incuriosire per le liriche surreali, non erano valorizzati pienamente in una veste così scarna, praticamente da demo. A dicembre dello stesso anno abbiamo ricevuto in anteprima il suo secondo EP, Altalena Boy, e siamo stati felici di scoprire meglio il mondo molto particolare del cantautore toscano, ma ormai trapiantato a Milano. Prodotto da Federico Dragogna, già produttore fra gli altri di Luci della Centrale Elettrica e dei suoi Ministri, questo secondo lavoro andava ben oltre il chitarra e voce, vestendo in modo molto più ricco e vario cinque nuovi brani, che ci riproponevano questo autore, talentuoso quanto originale. I due EP sono poi stati pubblicati ad inizio 2015 da Picicca Dischi in forma fisica, riuniti in quello che poteva essere considerato un disco di esordio.

Un percorso musicale particolare, che ha trovato un seguito due anni dopo, quando "fu travolto da un'idea, quella di realizzare un Bestiario Musicale. Nel giro di 2 giorni le canzoni erano scritte, nel giro di un paio di settimane erano anche arrangiate." Un lavoro particolare, una sorta di libro in musica che racconta le storie di otto animali, dalla lepre alla volpe al lupo, che dava un'ulteriore conferma del suo grande talento, ma anche la sensazione che avesse bisogno di trovare pienamente la sua dimensione.
Il suo nuovo album si intitola Cosa faremo da grandi?, è uscito il 17 gennaio, ed è stato prodotto insieme a Francesco Bianconi dei Baustelle ed Antonio "Cooper" Cupertino: uno splendido lavoro, che l'autore definisce "cantautorato glam", e che ne testimonia la definitiva maturazione.


READY TO TUNE IN?!!

11.30/13, su Radio ARA, 102.9 & 105.2 in FM a Lussemburgo, live streaming a questo link, podcast a seguire qui.

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