Saturday, August 28, 2021

Online il podcast della quinta puntata estiva, in cui abbiamo riproposto le interviste a Antonio Aiazzi e Gianni Maroccolo ed Extraliscio

Non avete potuto ascoltare in diretta la trasmissione di oggi, in cui abbiamo riproposto le interviste a Antonio Aiazzi e Gianni Maroccolo ed Extraliscio, o forse volete riascoltarla?
La trovate a questo link, in streaming o download: enjoy!!


Tracklist:

1

Eurocrime!

Calibro 35

2

Bianca luce nera (feat. Davide Toffolo)

Extraliscio

3

Medley Rosamunda

Extraliscio

4

Mazurca Paesana (S. Casadei) 

L'Orchestrina Di Molto Agevole

5

Mephisto Ballad

Aiazzi - Maroccolo

6

E.F.S quarantaquattro

Aiazzi - Maroccolo


Stamattina quinta puntata estiva, riascolteremo le interviste a Antonio Aiazzi e Gianni Maroccolo ed Extraliscio

È arrivato il sabato, e con esso il vostro appuntamento con Sentieri Sonori!!

Appuntamento speciale, questa settimana, il quinto dei Sentieri Sonori estivi: come è ormai tradizione, approfittiamo delle settimane estive per proporvi una carrellata di alcune fra le più belle interviste della stagione da poco conclusa, lunga, ricca e quanto mai densa di ospiti.
Il 10 aprile siamo stati molto felici di dare il bentornato ad un musicista che seguiamo da più di vent'anni, amiamo molto, ed abbiamo avuto il piacere di ospitare tante volte.

Abbiamo infatti scoperto Mirco Mariani più di venti anni fa, quando militava nei Mazapegul, per poi seguirlo in tanti progetti, dai quattro dischi come Saluti da Saturno a quello sotto il moniker Fwora Jorgensen, che ci aveva presentato in un'intervista registrata per una volta di persona, nel suo studio bolognese Labotron (qui il podcast), dopo aver cenato con tortellini e lambrusco. 
Dal 2014 si è lanciato in una nuova avventura, chiamata Extraliscio, nata dall'incontro con due figure storiche della musica romagnola, Moreno "il Biondo" Conficconi e Mauro Ferrara. Una band molto particolare, che unisce la tradizione del liscio a mondi sonori anche molto lontani, che ha pubblicato tre album fra il 2016 ed il 2020, quando un film a loro dedicato ha partecipato al Festival di Venezia.

La grande notorietà è arrivata quest'anno con la partecipazione ad un altro festival, quello di Sanremo, sul cui palco hanno portato il loro spettacolo e l'incredibile energia. È stato un piacere parlarne con Mirco, e presentare il loro nuovo splendido album, doppio, È bello perdersi / Si ballerà finché entra la luce dell'alba.


Il 6 marzo abbiamo avuto il piacere e l'onore di ospitare due nomi storici del rock italiano, per presentare il loro nuovo splendido disco.

Parliamo di Gianni Maroccolo ed Antonio Aiazzi, bassista e tastierista dei migliori anni dei Litfiba, già insieme anche nel progetto Beau Geste, che sono tornati dopo molti anni a collaborare. Mephisto Ballad è stato pubblicato il 26 febbraio da Contempo Records (in digitale da Ala Bianca): un faustiano "tardodiscodark" di otto tracce cui partecipano anche Flavio Ferri ai synth e alle chitarre e Giancarlo Cauteruccio nelle vesti di diabolico corifeo. Lo spunto è stata la richiesta di Bruno Casini, che con i Litfiba aveva organizzato nel 1982 la Mefistofesta, di sonorizzare un evento dedicato agli anni ’80 al Museo Marini di Firenze, poi annullato causa covid-19. Partendo da E.F.S. 44, brano suonato alla festa dell'82 e poi pubblicato nel primo EP della band, ora sviluppato in una suite di oltre 16 minuti, Gianni ed Antonio hanno sviluppato un disco che evoca lungo le altre sette tracce il tema goethiano del Doppio e della lotta fra il Bene e il Male.

Senza alcuna nostalgia, "ri-vivono con lo sguardo di oggi l’universo espressivo che delineava l’orizzonte di allora, quando iniziava quell’esperienza che gli avrebbe cambiato la vita. Perché Mephisto Ballad riesce incredibilmente a tenere sullo stesso piano passato e presente, senza occultare tutto ciò che c’è nel mezzo, quel processo di continua trasformazione che è lo scorrere della vita." Il risultato è un'opera terribilmente affascinante, che abbiamo presentato ospitando questi due grandi artisti e prendendoci anche la libertà, che solo le radio indipendenti possono avere, di far ascoltare per intero la suite di cui sopra.


La raccomandazione è la solita: READY TO TUNE IN?!!
11.30/13, su Radio ARA, 102.9 & 105.2 in FM a Lussemburgo, live streaming a questo link, podcast a seguire qui.

Thursday, August 26, 2021

Sabato mattina quinta puntata estiva, riascolteremo le interviste a Antonio Aiazzi e Gianni Maroccolo ed Extraliscio

Si avvicina il sabato, e con esso il vostro appuntamento con Sentieri Sonori!!

Appuntamento speciale, questa settimana, il quinto dei Sentieri Sonori estivi: come è ormai tradizione, approfittiamo delle settimane estive per proporvi una carrellata di alcune fra le più belle interviste della stagione da poco conclusa, lunga, ricca e quanto mai densa di ospiti.
Il 10 aprile siamo stati molto felici di dare il bentornato ad un musicista che seguiamo da più di vent'anni, amiamo molto, ed abbiamo avuto il piacere di ospitare tante volte.

Abbiamo infatti scoperto Mirco Mariani più di venti anni fa, quando militava nei Mazapegul, per poi seguirlo in tanti progetti, dai quattro dischi come Saluti da Saturno a quello sotto il moniker Fwora Jorgensen, che ci aveva presentato in un'intervista registrata per una volta di persona, nel suo studio bolognese Labotron (qui il podcast), dopo aver cenato con tortellini e lambrusco. 
Dal 2014 si è lanciato in una nuova avventura, chiamata Extraliscio, nata dall'incontro con due figure storiche della musica romagnola, Moreno "il Biondo" Conficconi e Mauro Ferrara. Una band molto particolare, che unisce la tradizione del liscio a mondi sonori anche molto lontani, che ha pubblicato tre album fra il 2016 ed il 2020, quando un film a loro dedicato ha partecipato al Festival di Venezia.

La grande notorietà è arrivata quest'anno con la partecipazione ad un altro festival, quello di Sanremo, sul cui palco hanno portato il loro spettacolo e l'incredibile energia. È stato un piacere parlarne con Mirco, e presentare il loro nuovo splendido album, doppio, È bello perdersi / Si ballerà finché entra la luce dell'alba.


Il 6 marzo abbiamo avuto il piacere e l'onore di ospitare due nomi storici del rock italiano, per presentare il loro nuovo splendido disco.

Parliamo di Gianni Maroccolo ed Antonio Aiazzi, bassista e tastierista dei migliori anni dei Litfiba, già insieme anche nel progetto Beau Geste, che sono tornati dopo molti anni a collaborare. Mephisto Ballad è stato pubblicato il 26 febbraio da Contempo Records (in digitale da Ala Bianca): un faustiano "tardodiscodark" di otto tracce cui partecipano anche Flavio Ferri ai synth e alle chitarre e Giancarlo Cauteruccio nelle vesti di diabolico corifeo. Lo spunto è stata la richiesta di Bruno Casini, che con i Litfiba aveva organizzato nel 1982 la Mefistofesta, di sonorizzare un evento dedicato agli anni ’80 al Museo Marini di Firenze, poi annullato causa covid-19. Partendo da E.F.S. 44, brano suonato alla festa dell'82 e poi pubblicato nel primo EP della band, ora sviluppato in una suite di oltre 16 minuti, Gianni ed Antonio hanno sviluppato un disco che evoca lungo le altre sette tracce il tema goethiano del Doppio e della lotta fra il Bene e il Male.

Senza alcuna nostalgia, "ri-vivono con lo sguardo di oggi l’universo espressivo che delineava l’orizzonte di allora, quando iniziava quell’esperienza che gli avrebbe cambiato la vita. Perché Mephisto Ballad riesce incredibilmente a tenere sullo stesso piano passato e presente, senza occultare tutto ciò che c’è nel mezzo, quel processo di continua trasformazione che è lo scorrere della vita." Il risultato è un'opera terribilmente affascinante, che abbiamo presentato ospitando questi due grandi artisti e prendendoci anche la libertà, che solo le radio indipendenti possono avere, di far ascoltare per intero la suite di cui sopra.


La raccomandazione è la solita: READY TO TUNE IN?!!
Sabato 28 agosto, 11.30/13, su Radio ARA
, 102.9 & 105.2 in FM a Lussemburgo, live streaming a questo link, podcast a seguire qui.

Saturday, August 21, 2021

In onda stamattina, tornano i Radioracconti!!

È arrivato il weekend, e con esso l'abituale appuntamento con Sentieri Sonori!!

Appuntamento speciale, questa settimana, quello con lo spazio mensile che ha debuttato a fine 2015, segnando il grande ritorno di Raf, che ha creato e condotto Sentieri Sonori per 12 anni, fino al 2010, quando si è (ri)trasferito per cinque anni nella sua Roma. Tornato a Lussemburgo, ha pensato ad un nuovo progetto da inserire nella grande "casa" della nostra trasmissione, coinvolgendo gli amici Jacopo e Francesco: ecco nati i Radioracconti di Sentieri Sonori, che vanno in onda una volta al mese, riunendo canzoni, racconti ed ospiti intorno ad un tema.


Curiosi di sapere quale sarà il tema di questa puntata?
Per scoprirlo, la raccomandazione è la solita: READY TO TUNE IN?!!
11.30/13, su Radio ARA!!

Thursday, August 19, 2021

In onda sabato mattina, tornano i Radioracconti!!

Si avvicina il weekend, e con esso l'abituale appuntamento con Sentieri Sonori!!

Appuntamento speciale, questa settimana, quello con lo spazio mensile che ha debuttato a fine 2015, segnando il grande ritorno di Raf, che ha creato e condotto Sentieri Sonori per 12 anni, fino al 2010, quando si è (ri)trasferito per cinque anni nella sua Roma. Tornato a Lussemburgo, ha pensato ad un nuovo progetto da inserire nella grande "casa" della nostra trasmissione, coinvolgendo gli amici Jacopo e Francesco: ecco nati i Radioracconti di Sentieri Sonori, che vanno in onda una volta al mese, riunendo canzoni, racconti ed ospiti intorno ad un tema.


Curiosi di sapere quale sarà il tema di questa puntata?
Per scoprirlo, la raccomandazione è la solita: READY TO TUNE IN?!!
Sabato 21 agosto, 11.30/13, su Radio ARA!!

Saturday, August 14, 2021

Online il podcast della quarta puntata estiva, in cui abbiamo riproposto le interviste a Yo Yo Mundi, Sky of Birds e Von Datty

Non avete potuto ascoltare in diretta la trasmissione di oggi, in cui abbiamo riproposto le interviste a Yo Yo MundiSky of Birds e Von Datty, o forse volete riascoltarla?
La trovate a questo link, in streaming o download: enjoy!!


Tracklist:

1

Eurocrime!

Calibro 35

2

Il silenzio che si sente

Yo Yo Mundi

3

Fosbury

Yo Yo Mundi

4

Intro / Gli Aspetti Generali

Von Datty

5

Hanno bendato il mio cuore (feat. Lara Martelli)

Von Datty

6

People Have Nothing

Sky of Birds

7

Small Eyed Moon

Sky of Birds


Stamattina quarta puntata estiva, riascolteremo le interviste a Yo Yo Mundi, Sky of Birds e Von Datty

È arrivato il sabato, e con esso il vostro appuntamento con Sentieri Sonori!!

Appuntamento speciale, questa settimana, il quarto dei Sentieri Sonori estivi: come è ormai tradizione, approfittiamo delle settimane estive per proporvi una carrellata di alcune fra le più belle interviste della stagione appena conclusa, lunga, ricca e quanto mai densa di ospiti.
Questo sabato proporremo quelle che sono state le prime tre interviste del 2021, a partire da quella con cui il 9 gennaio abbiamo presentato il nuovo album di un gruppo storico della canzone d’autore e del rock-folk italiano.

Gli Yo Yo Mundi vengono dal Monferrato, la terra di Luigi Tenco, delle canzoni di Paolo Conte, dei racconti di Pavese, Lajolo, Monti e Fenoglio e sono in attività da trentun anni. Sono stati uno dei primi gruppi italiani a utilizzare la fisarmonica al posto della seconda chitarra nel combo rock (ma anche il basso acustico), creando così sonorità originali che via, via si sono trasformate, mantenendo la caratteristica vena folky, ma aprendosi a sempre nuove sonorità e sperimentazioni che brillano sia nei loro dischi e sia nei tanti progetti artistici che li vedono ideatori e protagonisti.

A quattro anni dal precedente Evidenti tracce di felicità, arrivato nella cinquina finale del Premio Tenco per la categoria miglior album, il 27 novembre hanno pubblicato il loro diciannovesimo album, La rivoluzione del battito di ciglia. Un titolo significativo, un ossimoro che ben sintetizza la loro poetica ed il loro impegno, per un album che descrivono così: "ci hanno divisi, non solo per imperare, ma per trattarci, più facilmente, come numeri, come consumatori consumati, come burattini digitalizzati nelle spire di qualche algoritmo. E’ ora di riprenderci il senso della vita, di limitare sempre più questi insostenibili condizionamenti imposti esclusivamente nel nome del profitto e delle - ormai irricevibili - stantie regole di share, oggi non solo ed esclusivamente televisive ma anche e soprattutto "social". E noi, che crediamo nella forza del gruppo, sappiamo bene che non può esistere altra strada di lotta e ribellione che non sia il sogno collettivo."


Il 16 gennaio abbiamo dedicato una bella intervista ad una delle uscite più interessanti dell'inizio dell'anno, che ha segnato il ritorno di un artista già in precedenza nelle nostre scalette.

Nel 2017 avevamo infatti presentato Ninnenanne, secondo album di Roberto Datti, in arte Von Datty, che chiudeva la "Trilogia della notte" iniziata con l’EP Diavolerie nel 2012 e proseguita con l'LP Madrigali due anni dopo. Il 15 gennaio Vrec Music Label ha pubblicato il suo nuovo disco, Nemico pubblico, co-prodotto con a Pierfrancesco Aliotta, con la partecipazione di ospiti come Roberto Dell’Era (Afterhours, The Winstons), Giorgio Baldi (chitarrista e produttore di Max Gazzè), Lucio Leoni, Lara Martelli e Dj Myke.

"Dieci brani più un remix che sudano di noir e pulp, un cantautorato atipico da film: i richiami alle colonne sonore degli anni Settanta sono continui ma, a differenza di progetti sonoramente affini come i Calibro 35, rimangono le strutture delle canzoni costruite su testi incisivi." Un ottimo lavoro, che ci riporta il suo indubbio talento di autore ed interprete, messo ancor più in risalto da una veste sonora ricca e curata, in "un continuo alternarsi di emozioni e suggestioni sottolineate dalla Vertigo Orchestra, la nuova band che accompagna il songwriter tiburtino e che con lui ha curato gli arrangiamenti", formata dallo stesso Aliotta al basso, Vieri Baiocchi alla batteria e Gabriele Lolla Proietti alle chitarre.


Torneremo infine al 9 gennaio, quando abbiamo accolto una band molto interessante, di cui ci eravamo già occupati negli ultimi anni, e formata da musicisti con una storia musicale già molto lunga.

Più di quindici anni era infatti durata l'avventura dei Mosquitos, band di Frosinone autrice di quattro album, scioltasi nel 2013. Poco meno di un anno dopo, il cantante e chitarrista Mario Martufi ha deciso di dare vita ad un nuovo progetto, raggiunto alla batteria da Strueia, ex-Shout ed autore di due splendidi dischi da solista che vi abbiamo più volte fatto ascoltare. Con loro, l'altro ex-Mosquitos Sandro Traversi ed Alberto Capocitti alle chitarre, Simone Podagrosi al basso, e Luca Verrelli alle tastiere. Sono così nati gli Sky of Birds, che vi avevamo presentato all'uscita del loro primo EP del 2014, molto bello fin dal titolo, Rivers flow free, lakes just agree. Il 31 marzo 2016 è stato pubblicato il loro primo album, intitolato Blank Love, che ne ha confermato le grandi qualità: siamo in territori alt-rock indipendente americano, percorsi con nove brani belli quanto vari, suonati ed arrangiati con gusto.

Il loro secondo LP, intitolato Matte Eyes / Matte Moon, è uscito per Mia Cameretta Records il 20 novembre. Non c'è più Strueia, sostituito da Andrea Daranghi, ed anche Capocitti non fa più parte della band, che è però rimasta fedele al proprio stile, pur con qualche novità: "le atmosfere sognanti che avevano contraddistinto il primo album si sciolgono in immagini dalle tinte decisamente più scure, immerse in atmosfere oniriche in cui i protagonisti del racconto appaiono perduti e in cerca di redenzione. Matte Eyes / Matte Moon è una raccolta di canzoni assolutamente emozionante, calma e solenne, come quando vedi cadere una pioggia leggera da dietro i vetri d'una finestra. All'interno delle tracce si respira aria decisamente internazionale."


READY TO TUNE IN?!!
11.30/13, su Radio ARA, 102.9 & 105.2 in FM a Lussemburgo, live streaming a questo link, podcast a seguire qui.

Thursday, August 12, 2021

Sabato mattina quarta puntata estiva, riascolteremo le interviste a Yo Yo Mundi, Von Datty e Sky of Birds

Si avvicina il sabato, e con esso il vostro appuntamento con Sentieri Sonori!!

Appuntamento speciale, questa settimana, il quarto dei Sentieri Sonori estivi: come è ormai tradizione, approfittiamo delle settimane estive per proporvi una carrellata di alcune fra le più belle interviste della stagione appena conclusa, lunga, ricca e quanto mai densa di ospiti.
Questo sabato proporremo quelle che sono state le prime tre interviste del 2021, a partire da quella con cui il 9 gennaio abbiamo presentato il nuovo album di un gruppo storico della canzone d’autore e del rock-folk italiano.

Gli Yo Yo Mundi vengono dal Monferrato, la terra di Luigi Tenco, delle canzoni di Paolo Conte, dei racconti di Pavese, Lajolo, Monti e Fenoglio e sono in attività da trentun anni. Sono stati uno dei primi gruppi italiani a utilizzare la fisarmonica al posto della seconda chitarra nel combo rock (ma anche il basso acustico), creando così sonorità originali che via, via si sono trasformate, mantenendo la caratteristica vena folky, ma aprendosi a sempre nuove sonorità e sperimentazioni che brillano sia nei loro dischi e sia nei tanti progetti artistici che li vedono ideatori e protagonisti.

A quattro anni dal precedente Evidenti tracce di felicità, arrivato nella cinquina finale del Premio Tenco per la categoria miglior album, il 27 novembre hanno pubblicato il loro diciannovesimo album, La rivoluzione del battito di ciglia. Un titolo significativo, un ossimoro che ben sintetizza la loro poetica ed il loro impegno, per un album che descrivono così: "ci hanno divisi, non solo per imperare, ma per trattarci, più facilmente, come numeri, come consumatori consumati, come burattini digitalizzati nelle spire di qualche algoritmo. E’ ora di riprenderci il senso della vita, di limitare sempre più questi insostenibili condizionamenti imposti esclusivamente nel nome del profitto e delle - ormai irricevibili - stantie regole di share, oggi non solo ed esclusivamente televisive ma anche e soprattutto "social". E noi, che crediamo nella forza del gruppo, sappiamo bene che non può esistere altra strada di lotta e ribellione che non sia il sogno collettivo."


Il 16 gennaio abbiamo dedicato una bella intervista ad una delle uscite più interessanti dell'inizio dell'anno, che ha segnato il ritorno di un artista già in precedenza nelle nostre scalette.

Nel 2017 avevamo infatti presentato Ninnenanne, secondo album di Roberto Datti, in arte Von Datty, che chiudeva la "Trilogia della notte" iniziata con l’EP Diavolerie nel 2012 e proseguita con l'LP Madrigali due anni dopo. Il 15 gennaio Vrec Music Label ha pubblicato il suo nuovo disco, Nemico pubblico, co-prodotto con a Pierfrancesco Aliotta, con la partecipazione di ospiti come Roberto Dell’Era (Afterhours, The Winstons), Giorgio Baldi (chitarrista e produttore di Max Gazzè), Lucio Leoni, Lara Martelli e Dj Myke.

"Dieci brani più un remix che sudano di noir e pulp, un cantautorato atipico da film: i richiami alle colonne sonore degli anni Settanta sono continui ma, a differenza di progetti sonoramente affini come i Calibro 35, rimangono le strutture delle canzoni costruite su testi incisivi." Un ottimo lavoro, che ci riporta il suo indubbio talento di autore ed interprete, messo ancor più in risalto da una veste sonora ricca e curata, in "un continuo alternarsi di emozioni e suggestioni sottolineate dalla Vertigo Orchestra, la nuova band che accompagna il songwriter tiburtino e che con lui ha curato gli arrangiamenti", formata dallo stesso Aliotta al basso, Vieri Baiocchi alla batteria e Gabriele Lolla Proietti alle chitarre.


Torneremo infine al 9 gennaio, quando abbiamo accolto una band molto interessante, di cui ci eravamo già occupati negli ultimi anni, e formata da musicisti con una storia musicale già molto lunga.

Più di quindici anni era infatti durata l'avventura dei Mosquitos, band di Frosinone autrice di quattro album, scioltasi nel 2013. Poco meno di un anno dopo, il cantante e chitarrista Mario Martufi ha deciso di dare vita ad un nuovo progetto, raggiunto alla batteria da Strueia, ex-Shout ed autore di due splendidi dischi da solista che vi abbiamo più volte fatto ascoltare. Con loro, l'altro ex-Mosquitos Sandro Traversi ed Alberto Capocitti alle chitarre, Simone Podagrosi al basso, e Luca Verrelli alle tastiere. Sono così nati gli Sky of Birds, che vi avevamo presentato all'uscita del loro primo EP del 2014, molto bello fin dal titolo, Rivers flow free, lakes just agree. Il 31 marzo 2016 è stato pubblicato il loro primo album, intitolato Blank Love, che ne ha confermato le grandi qualità: siamo in territori alt-rock indipendente americano, percorsi con nove brani belli quanto vari, suonati ed arrangiati con gusto.

Il loro secondo LP, intitolato Matte Eyes / Matte Moon, è uscito per Mia Cameretta Records il 20 novembre. Non c'è più Strueia, sostituito da Andrea Daranghi, ed anche Capocitti non fa più parte della band, che è però rimasta fedele al proprio stile, pur con qualche novità: "le atmosfere sognanti che avevano contraddistinto il primo album si sciolgono in immagini dalle tinte decisamente più scure, immerse in atmosfere oniriche in cui i protagonisti del racconto appaiono perduti e in cerca di redenzione. Matte Eyes / Matte Moon è una raccolta di canzoni assolutamente emozionante, calma e solenne, come quando vedi cadere una pioggia leggera da dietro i vetri d'una finestra. All'interno delle tracce si respira aria decisamente internazionale."


La raccomandazione è la solita: READY TO TUNE IN?!!
Sabato 14 agosto, 11.30/13, su Radio ARA, 102.9 & 105.2 in FM a Lussemburgo, live streaming a questo link, podcast a seguire qui.

Saturday, August 7, 2021

Online il podcast della terza puntata estiva, in cui abbiamo riproposto le interviste a Tamurakafka, The Zen Circus e Vasco Brondi

Non avete potuto ascoltare in diretta la trasmissione di oggi, in cui abbiamo riproposto le interviste a TamurakafkaThe Zen Circus e Vasco Brondi, o forse volete riascoltarla?
La trovate a questo link, in streaming o download: enjoy!!


Tracklist:

1

Eurocrime!

Calibro 35

2

La promessa della mela

Tamurakafka

3

Sixsmith

Tamurakafka

4

È una questione di amore

Tamurakafka

5

Come Se Provassi Amore

The Zen Circus

6

L'Ultima Casa Accogliente

The Zen Circus

7

Ci abbracciamo

Vasco Brondi

8

Paesaggio dopo la battaglia

Vasco Brondi


Stamattina terza puntata estiva, riascolteremo le interviste a Tamurakafka, The Zen Circus e Vasco Brondi

È arrivato il sabato, e con esso il vostro appuntamento con Sentieri Sonori!!

Appuntamento speciale, questa settimana, il terzo dei Sentieri Sonori estivi: come è ormai tradizione, approfittiamo delle settimane estive per proporvi una carrellata di alcune fra le più belle interviste della stagione appena conclusa, lunga, ricca e quanto mai densa di ospiti.
Questo sabato inizieremo andando indietro nel tempo, al 6 febbraio, quando siamo tornati ad occuparci di un progetto molto particolare, che vi avevamo presentato nel maggio 2015 con una bella intervista (qui il podcast).

Era stato (ed è stato di nuovo) con noi Massimo Baiocco, già cantante e chitarrista dei Frangar Non Flectar, rockband romana che vi abbiamo più volte fatto ascoltare e che abbiamo anche portato in concerto a Lussemburgo (qui una testimonianza video dell'inizio) quasi quindici anni fa.. Pur senza esserci ufficialmente sciolta, la band è in stand-by da qualche tempo. Oltre ad essersi da molti anni dedicato alla chitarra classica, con un'intensa attività concertistica, Massimo ha dato vita ad un progetto molto interessante, Tamurakafka, sfociato in un primo disco particolarmente affascinante. Un album nel quale è riuscito a riunire in maniera mirabile le sue varie anime musicali, rock, cantautorato ed appunto musica (neo)classica, con la partecipazione di una serie di ottimi musicisti, inclusi altri FNF.

II 25 gennaio è uscito il loro nuovo concept album, Sonmi-451, liberamente ispirato al romanzo di David Mitchell Cloud Atlas: un viaggio attraverso quindici brani, che traggono il nome dai personaggi del libro e dalle sue atmosfere. "Il racconto di Mitchell è per Tamurakafka uno spunto da cui partire per riflettere sulla funzione dell’arte, sulle relazioni umane e sul futuro. In Sonmi-451 le diverse forme e generi musicali aiutano a rappresentare sensazioni e conflitti del vivere contemporaneo. La band si affida alla teoria degli affetti di seicentesca memoria, in cui si identificava ogni affetto con uno specifico stato d'animo (es. gioia, dolore, angoscia) che veniva rappresentato da particolari figure musicali definite figurae o licentiae (licenze), ossia piccole anomalie inserite nell’andamento del brano per suscitare determinate emozioni nel pubblico. Nell’album è presente anche la forma del reading: i temi concettuali che si ritrovano nelle parole del narratore rappresentano la struttura portante del lavoro. In linea con l’idea che il mondo è fluido e che i concetti sono gabbie che limitano la libertà, i generi musicali restano volutamente poco definiti e poco riconoscibili, lasciando tutto aperto all’interpretazione e al sentire personale."


Il 21 novembre abbiamo dato il bentornato ad una band che abbiamo già ospitato più volte, ormai affermatasi fra le grandi realtà del rock italiano.

Parliamo di The Zen Circus, che nel 2018 hanno pubblicato il loro decimo album, ad un anno e mezzo dall'ottimo La terza guerra mondiale, che vi avevamo presentato con un'intervista al batterista Karim Qqru (qui il podcast). Tr
e anni fa è stato invece con noi il bassista Ufo (qui il podcast), per parlare de Il fuoco in una stanza, che ha rappresentato un ulteriore passo in avanti nella costante crescita della band toscana. Li abbiamo poi ritrovati due anni fa sul palco di Sanremo, con gioia: siamo sempre felici quando gli artisti che amiamo riescono ad arrivare ad un pubblico più ampio, senza per questo snaturare la propria musica. È sicuramente il caso degli Zen, che al Festival hanno festeggiato i propri (primi) venti anni di musica, celebrati anche con Vivi si muore 1999-2019, raccolta di 17 brani della loro storia, rimasterizzati per l'occasione, con due inediti.

Il loro nuovo splendido album si intitola L'ultima casa accogliente"Il nostro corpo è l’ultima casa accogliente, l’unica navicella spaziale in grado di farci viaggiare attraverso l’universo dell’esistente. Un corpo trasparente, visibile e vulnerabile che celebriamo con nove canzoni fatte di testa, cuore e polmoni. Case che possono essere sia rifugi che prigioni, circondate da tante altre e tutte diverse, a formare questa enorme metropoli chiamata umanità. Più suonato che pensato, più bene di conforto che prodotto, questo disco è musicalmente il più libero che abbiamo mai fatto."


Il 22 maggio siamo stati lieti di dare il benvenuto a quello che è senza dubbio uno degli artisti più interessanti ed originali della musica italiana degli anni 2000.

L'anno prossimo ne saranno passati quindici dal primo demo de Le Luci della Centrale Elettrica, cui è seguito nel 2008 il debutto Canzoni da spiaggia deturpata, che ha fatto conoscere l'allora ventiquatrenne Vasco Brondi, ed il suo mondo lirico e musicale. Un percorso continuato con altri tre album, un EP e chiusosi con una raccolta nel 2018. L'anno successivo la sua versione di Smisurata preghiera è uscita a suo nome e cognome in un tributo a Fabrizio De André, così come qualche mese fa un disco dal vivo registrato la scorsa estate, che unisce sue canzoni a cover e poesie di altri autori da lui recitate.

Il 7 maggio ha pubblicato il suo nuovo album, Paesaggio dopo la battaglia, pensato, scritto e costruito in quest'ultimo anno. Lo presenta così: "Dopo un lungo periodo senza toccare una chitarra mi sono rimesso a scrivere mentre il mondo che conoscevamo cambiava radicalmente. Ne è uscito un disco di racconti per voce e cori, per orchestra e sintetizzatori. In ogni canzone c’è qualcuno che ricerca fiduciosamente anche in tempi difficili tra le leggi della città e quelle dell’universo. Dopo la battaglia c’è una pace incerta, piena di ferite e piena di sollievo. C'è qualcuno che chiama un nome tra le macerie, qualcuno che risponde." Il risultato è uno splendido lavoro, che unisce le sue grandi capacità liriche a mondi sonori vari ed affascinanti, emozionando profondamente.


READY TO TUNE IN?!!
11.30/13, su Radio ARA, 102.9 & 105.2 in FM a Lussemburgo, live streaming a questo link, podcast a seguire qui.

Thursday, August 5, 2021

Sabato mattina terza puntata estiva, riascolteremo le interviste a Tamurakafka, The Zen Circus e Vasco Brondi

Si avvicina il sabato, e con esso il vostro appuntamento con Sentieri Sonori!!

Appuntamento speciale, questa settimana, il terzo dei Sentieri Sonori estivi: come è ormai tradizione, approfittiamo delle settimane estive per proporvi una carrellata di alcune fra le più belle interviste della stagione appena conclusa, lunga, ricca e quanto mai densa di ospiti.
Questo sabato inizieremo andando indietro nel tempo, al 6 febbraio, quando siamo tornati ad occuparci di un progetto molto particolare, che vi avevamo presentato nel maggio 2015 con una bella intervista (qui il podcast).

Era stato (ed è stato di nuovo) con noi Massimo Baiocco, già cantante e chitarrista dei Frangar Non Flectar, rockband romana che vi abbiamo più volte fatto ascoltare e che abbiamo anche portato in concerto a Lussemburgo (qui una testimonianza video dell'inizio) quasi quindici anni fa.. Pur senza esserci ufficialmente sciolta, la band è in stand-by da qualche tempo. Oltre ad essersi da molti anni dedicato alla chitarra classica, con un'intensa attività concertistica, Massimo ha dato vita ad un progetto molto interessante, Tamurakafka, sfociato in un primo disco particolarmente affascinante. Un album nel quale è riuscito a riunire in maniera mirabile le sue varie anime musicali, rock, cantautorato ed appunto musica (neo)classica, con la partecipazione di una serie di ottimi musicisti, inclusi altri FNF.

II 25 gennaio è uscito il loro nuovo concept album, Sonmi-451, liberamente ispirato al romanzo di David Mitchell Cloud Atlas: un viaggio attraverso quindici brani, che traggono il nome dai personaggi del libro e dalle sue atmosfere. "Il racconto di Mitchell è per Tamurakafka uno spunto da cui partire per riflettere sulla funzione dell’arte, sulle relazioni umane e sul futuro. In Sonmi-451 le diverse forme e generi musicali aiutano a rappresentare sensazioni e conflitti del vivere contemporaneo. La band si affida alla teoria degli affetti di seicentesca memoria, in cui si identificava ogni affetto con uno specifico stato d'animo (es. gioia, dolore, angoscia) che veniva rappresentato da particolari figure musicali definite figurae o licentiae (licenze), ossia piccole anomalie inserite nell’andamento del brano per suscitare determinate emozioni nel pubblico. Nell’album è presente anche la forma del reading: i temi concettuali che si ritrovano nelle parole del narratore rappresentano la struttura portante del lavoro. In linea con l’idea che il mondo è fluido e che i concetti sono gabbie che limitano la libertà, i generi musicali restano volutamente poco definiti e poco riconoscibili, lasciando tutto aperto all’interpretazione e al sentire personale."


Il 21 novembre abbiamo dato il bentornato ad una band che abbiamo già ospitato più volte, ormai affermatasi fra le grandi realtà del rock italiano.

Parliamo di The Zen Circus, che nel 2018 hanno pubblicato il loro decimo album, ad un anno e mezzo dall'ottimo La terza guerra mondiale, che vi avevamo presentato con un'intervista al batterista Karim Qqru (qui il podcast). Tr
e anni fa è stato invece con noi il bassista Ufo (qui il podcast), per parlare de Il fuoco in una stanza, che ha rappresentato un ulteriore passo in avanti nella costante crescita della band toscana. Li abbiamo poi ritrovati due anni fa sul palco di Sanremo, con gioia: siamo sempre felici quando gli artisti che amiamo riescono ad arrivare ad un pubblico più ampio, senza per questo snaturare la propria musica. È sicuramente il caso degli Zen, che al Festival hanno festeggiato i propri (primi) venti anni di musica, celebrati anche con Vivi si muore 1999-2019, raccolta di 17 brani della loro storia, rimasterizzati per l'occasione, con due inediti.

Il loro nuovo splendido album si intitola L'ultima casa accogliente"Il nostro corpo è l’ultima casa accogliente, l’unica navicella spaziale in grado di farci viaggiare attraverso l’universo dell’esistente. Un corpo trasparente, visibile e vulnerabile che celebriamo con nove canzoni fatte di testa, cuore e polmoni. Case che possono essere sia rifugi che prigioni, circondate da tante altre e tutte diverse, a formare questa enorme metropoli chiamata umanità. Più suonato che pensato, più bene di conforto che prodotto, questo disco è musicalmente il più libero che abbiamo mai fatto."


Il 22 maggio siamo stati lieti di dare il benvenuto a quello che è senza dubbio uno degli artisti più interessanti ed originali della musica italiana degli anni 2000.

L'anno prossimo ne saranno passati quindici dal primo demo de Le Luci della Centrale Elettrica, cui è seguito nel 2008 il debutto Canzoni da spiaggia deturpata, che ha fatto conoscere l'allora ventiquatrenne Vasco Brondi, ed il suo mondo lirico e musicale. Un percorso continuato con altri tre album, un EP e chiusosi con una raccolta nel 2018. L'anno successivo la sua versione di Smisurata preghiera è uscita a suo nome e cognome in un tributo a Fabrizio De André, così come qualche mese fa un disco dal vivo registrato la scorsa estate, che unisce sue canzoni a cover e poesie di altri autori da lui recitate.

Il 7 maggio ha pubblicato il suo nuovo album, Paesaggio dopo la battaglia, pensato, scritto e costruito in quest'ultimo anno. Lo presenta così: "Dopo un lungo periodo senza toccare una chitarra mi sono rimesso a scrivere mentre il mondo che conoscevamo cambiava radicalmente. Ne è uscito un disco di racconti per voce e cori, per orchestra e sintetizzatori. In ogni canzone c’è qualcuno che ricerca fiduciosamente anche in tempi difficili tra le leggi della città e quelle dell’universo. Dopo la battaglia c’è una pace incerta, piena di ferite e piena di sollievo. C'è qualcuno che chiama un nome tra le macerie, qualcuno che risponde." Il risultato è uno splendido lavoro, che unisce le sue grandi capacità liriche a mondi sonori vari ed affascinanti, emozionando profondamente.


La raccomandazione è la solita: READY TO TUNE IN?!!
Sabato 7 agosto, 11.30/13, su Radio ARA, 102.9 & 105.2 in FM a Lussemburgo, live streaming a questo link, podcast a seguire qui.