Appuntamento speciale, questa settimana, il quarto dei Sentieri Sonori estivi: come è ormai tradizione, approfittiamo delle settimane estive per proporvi una carrellata di alcune fra le più belle interviste della stagione appena conclusa, lunga, ricca e quanto mai densa di ospiti.
Questo sabato andremo indietro di qualche mese, con due interviste andate in onda a marzo, a partire da quella del 5 marzo, dedicata al nuovo lavoro di due vecchi amici della trasmissione e del sottoscritto, tornati ad omaggiare un grande artista scomparso troppo presto.
Questo sabato andremo indietro di qualche mese, con due interviste andate in onda a marzo, a partire da quella del 5 marzo, dedicata al nuovo lavoro di due vecchi amici della trasmissione e del sottoscritto, tornati ad omaggiare un grande artista scomparso troppo presto.
Parliamo di Roberto Angelini e Rodrigo D'Erasmo, che avevano già pubblicato un disco di cover di Nick Drake, per il quale li avevamo portati a suonare a Lussemburgo ormai quindici anni fa. Dopo avergli dedicato anche un bel documentario per Sky Arte due anni fa, tornano ora a celebrare il cantautore inglese, in occasione del cinquantenario dell'uscita del suo terzo ed ultimo disco, Pink Moon. Songs in a conversation unisce due tracce registrate e prodotte da John Wood, fonico e produttore storico di Nick Drake, a poche miglia dalla casa natale di Drake, ad altre tre registrate a Roma da Daniele Ilmafio Tortora, e suonate con Fabio Rondanini alla batteria, Gabriele Lazzarotti al basso e Andrea Pesce al pianoforte. A completare l'album, cinque pezzi realizzati durante le riprese del documentario di cui sopra, con la collaborazione di altri cantanti che ben conosciamo: Andrea Appino, Manuel Agnelli, Niccolò Fabi, Piers Faccini e Any Other.
Abbiamo dato il bentornato in trasmissione a Rodrigo, per presentare questa nuova splendida testimonianza della "grande passione per l’intramontabile Nick Drake, per tramandare e far conoscere ai giovani musicisti la sua eredità artistica e poetica, ricca di fragilità, lirismo e sensibilità, dando un tocco contemporaneo e moderno per restituire la magia e il carattere onirico delle versioni originali."
Giulio Frausin era infatti stato con noi nel novembre 2014 (qui il podcast) per parlare dei Mellow Mood, reggae band di Pordenone spesso nelle nostre scalette, di cui è bassista. Oltre a quello, e ad essere uno dei curatori de La Tempesta Dub, braccio in levare dell’omonima più famosa etichetta indipendente italiana, ha un progetto da solista molto lontano dai ritmi caraibici, sotto il moniker The Sleeping Tree. Otto anni dopo la pubblicazione del suo ultimo album, l'ottimo Painless, nel 2021 si è messo al lavoro con un altro artista che ben conosciamo ed abbiamo ospitato, Paolo Baldini, produttore fra gli altri dei Mellow Mood ed autore di vari dischi a nome Dubfiles.
Il risultato è uno splendido disco intitolato Timeline, uscito il 4 marzo per La Tempesta International, che "contiene tutti gli ingredienti del folk acustico: canzoni nude condite con uno sguardo costantemente positivo sulle prove della vita". Un album come sempre incentrato sulla sua voce e la sua chitarra, ma con parti strumentali più ricche dei precedenti, scritto e arrangiato da Giulio, registrato da Matt Bordin e come detto prodotto con Paolo Baldini, che ne ha curato anche il mix.
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