Era stato con noi Massimo Baiocco, già cantante e chitarrista dei Frangar Non Flectar, rockband romana che vi abbiamo più volte fatto ascoltare e che abbiamo anche portato in concerto a Lussemburgo (qui una testimonianza video dell'inizio) quasi quindici anni fa..
Pur senza esserci ufficialmente sciolta, la band è in stand-by da qualche tempo. Oltre ad essersi da molti anni dedicato alla chitarra classica, con un'intensa attività concertistica, Massimo ha dato vita ad un progetto molto interessante, Tamurakafka, sfociato in un primo disco particolarmente affascinante. Un album nel quale è riuscito a riunire in maniera mirabile le sue varie anime musicali, rock, cantautorato ed appunto musica (neo)classica, con la partecipazione di una serie di ottimi musicisti, inclusi altri FNF.
Pur senza esserci ufficialmente sciolta, la band è in stand-by da qualche tempo. Oltre ad essersi da molti anni dedicato alla chitarra classica, con un'intensa attività concertistica, Massimo ha dato vita ad un progetto molto interessante, Tamurakafka, sfociato in un primo disco particolarmente affascinante. Un album nel quale è riuscito a riunire in maniera mirabile le sue varie anime musicali, rock, cantautorato ed appunto musica (neo)classica, con la partecipazione di una serie di ottimi musicisti, inclusi altri FNF.
Ne riparliamo oggi perché lunedì prossimo, 25 gennaio, uscirà il suo nuovo concept album, Sonmi-451, liberamente ispirato al romanzo di David Mitchell Cloud Atlas: un viaggio attraverso quindici brani, che traggono il nome dai personaggi del libro e dalle sue atmosfere. "Il racconto di Mitchell è per Tamurakafka uno spunto da cui partire per riflettere sulla funzione dell’arte, sulle relazioni umane e sul futuro. In Sonmi-451 le diverse forme e generi musicali aiutano a rappresentare sensazioni e conflitti del vivere contemporaneo. La band si affida alla teoria degli affetti di seicentesca memoria, in cui si identificava ogni affetto con uno specifico stato d'animo (es. gioia, dolore, angoscia) che veniva rappresentato da particolari figure musicali definite figurae o licentiae (licenze), ossia piccole anomalie inserite nell’andamento del brano per suscitare determinate emozioni nel pubblico. Nell’album è presente anche la forma del reading: i temi concettuali che si ritrovano nelle parole del narratore rappresentano la struttura portante del lavoro. In linea con l’idea che il mondo è fluido e che i concetti sono gabbie che limitano la libertà, i generi musicali restano volutamente poco definiti e poco riconoscibili, lasciando tutto aperto all’interpretazione e al sentire personale."
Uno splendido lavoro, che non mancheremo di presentare in trasmissione, magari con un'altra intervista. Nell'attesa, oggi ve ne proponiamo una prima anticipazione, La promessa della mela: enjoy!!
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