Tuesday, February 3, 2015

Cesare Basile: prima anticipazione dal nuovo disco!!

A volte capitano coincidenze curiose.. per chi crede alle coincidenze.
Ad esempio, giusto sabato scorso vi ho fatto riascoltare la splendida All’uncino di un sogno di Cesare Basile, dicendovi di aver letto su Facebook l'annuncio della prossima uscita del nuovo disco di quello che per noi è uno dei più grandi artisti del nostro Paese, e non solo.

Ho ritrovato quel post, che mi sembra interessante condividere, anche per un discorso sul diritto d'autore che approfondiremo sicuramente.



Dov'è la coincidenza? Nel fatto che giusto 48 ore dopo la trasmissione ho ricevuto l'annuncio ufficiale dell'uscita del disco!
Tu prenditi l'amore che vuoi e non chiederlo più sarà pubblicato il 16 marzo (su CD da Urtovox con distribuzione Audioglobe, in vinile da La Fionda/Overdrive) ed è anticipato proprio dal brano che dà il titolo all'album, che potete ascoltare qui sotto.

Avremo tempo di parlare più approfonditamente di questa nuova opera di un artista che continua ad emozionarci come pochi, per ora lascio che siano le parole dell'autore ad iniziare a presentarcelo, nell'attesa di poterne parlare direttamente con Cesare, che sarà nuovamente nostro gradito ospite nel mese di marzo.

“Scrivere delle note introduttive per le proprie canzoni è sempre compito grave. Non bisognerebbe mai farlo a disco finito, perchè a quel punto il discorso è chiuso, esaurito, riversato in ognuna delle canzoni e nell'unica canzone che il disco stesso rappresenta: non hai più niente da dire e, soprattutto, non vuoi dire più niente; le storie sono lì e da sole dovrebbero raccontarsi.
Si dovrebbe scriverle all'inizio le note, quando l'idea ti ha sfiorato il cuore e la mente, quando hai incrociato per la prima volta i personaggi, la splendida nebulosa che si fa canzone, disarticolata, l'intima cronaca di una scoperta,la timidezza del primo incontro, ma anche lì c'è bisogno di silenzio. Un nome non va sviscerato troppo a fondo per narrarne la storia. Organizzare un'idea, spiegarla, giustificarla al mondo, non è compito di chi racconta, è compito dei filosofi, o degli arroganti che hanno sempre chiara la parte del bene e delmale.
Io so che questa lunga canzone è racconto di pupari, ladri, cantastorie, travestiti innamorati di Cristo e saltimbanchi della barricata.
Un'invettiva di cenci intrecciata ai nomi di chi un nome non ce l'ha, non ha appartenenza né ingaggio, prestazione o valore di scambio.
Tessuto di esistenze abusive e ferocemente viventi che, a differenza dell'uomo civilizzato, si mescolano a faccende d'impiccati rifiutando il commercio della corda.
Canzone d'amore, sottratta a debito e colpa, che non chiede permesso d'esser cantata.”
Cesare Basile gennaio 2015



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