Friday, March 30, 2018

Bud Spencer Blues Explosion, Tommaso Di Giulio, Low Standards High Fives, Fabrizio Tavernelli e Iacampo gli ospiti del mese di aprile

Marzo sta volando via, domani lo chiuderanno Raf e Jacopo con i Radioracconti, è quindi il momento del tradizionale annuncio degli ospiti di aprile.
Un mese come sempre denso e ricco, che ci porterà ad accogliere nuovamente in trasmissione artisti che amiamo e seguiamo da anni, ma anche di scoprire ed ospitare dei volti, anzi delle voci, per noi nuove o quasi.

Inizieremo questo sabato, 7 aprile, dando per l'appunto il bentornato ad una band già ospitata ormai quattro anni fa, ed il benvenuto ad un cantautore che abbiamo scoperto già per il suo precedente album.

Parliamo nel primo caso del grande ritorno, a quattro anni dall'ultimo disco, di un duo che amiamo molto e seguiamo fin dai suoi inizi, Bud Spencer Blues Explosion.
I due musicisti romani sono stati comunque molto attivi nel frattempo: Adriano Viterbini (chitarra e voce) ha pubbicato il suo secondo disco da solista (presentato con intervista, qui il podcast) ed ha collaborato fra gli altri con Fabi Silvestri Gazzé e Nic Cester, mentre Cesare Petulicchio ha prestato la sua batteria in primo luogo a Motta e Kento.

Il loro quarto album si intitola Vivi muori blues ripeti, è stato registrato completamente in analogico, ed è uscito il 23 marzo per La Tempesta Dischi. Un altro ottimo lavoro, che conferma il grande impatto della band, ampliando ulteriormente i loro orizzonti musicali.


Sempre questo sabato, 7 aprile, saremo felici di conoscere con voi un talentuoso artista romano che seguiamo già da qualche anno.

Cantautore e musicista, Tommaso Di Giulio è anche autore per altri cantanti ed interpreti (ad esempio è sua Disordine d’aprile, di Max Gazzè) e compositore di colonne sonore (più di 20 per teatro, cinema e audiovisivi). Ha pubblicato il suo album di esordio, Per fortuna dormo poco, nel 2013, e noi l'abbiamo scoperto due anni dopo, per L'ora solare, prodotto ed arrangiato con Francesco Forni. Un disco molto interessante, che vedeva anche la partecipazione di ospiti a noi ben noti, come Enrico Gabrielli, Roberto Angelini, Giorgio Baldi, Fabio Rondanini, Gabriele Lazzarotti..

Il suo nuovo album si intitola Lingue ed è stato pubblicato oggi da Leave MusicUno splendido lavoro, nel solco della migliore tradizione del cantautorato italiano, che "parla del bisogno di imparare a comunicare in modi diversi da quelli che conosciamo, di come occorra una lingua nuova per relazionarsi con una persona fondamentale della tua vita che viene colpita da una malattia che velocemente sottrae la memoria, l’autosufficienza e la percezione della realtà, o almeno di quella che condivide la maggior parte della gente."

 

Sabato 14 accoglieremo in primo luogo una interessante band torinese per presentare il suo convincente disco di esordio.

Uscirà domani per la label inglese Engineer Records, si intitola Are we doing the best we can?, ed è l'esordio sulla lunga distanza dei Low Standards, High Fives, gruppo nato nel 2012 nel torinese con "l'intento di fondere la passione per l'emo di fine/inizio secolo (Texas Is The Reason, Mineral, Christie Front Drive, American Football) con ascolti e influenze personali, senza porsi alcun vincolo di genere, con la certezza di essere fuori moda e allo stesso modo con il desiderio di scrivere canzoni che durino più di un'estate." Debuttano nel 2013 con un primo EP, Revolushhh, cui ne segue un secondo due anni dopo, Enough, che vede la collaborazione di Garrett Klahn, voce dei Texas Is The Reason, con cui dividono il palco più volte.

Sempre nel 2015, la formazione cambia e passa a quella attuale con tre chitarre, con la quale inizia a lavorare a questo primo album, registrato alla fine dell'anno scorso: "ad eccezione di Remember Me e Crazy Boy, già comparse negli EP e qui riproposte con un nuovo arrangiamento, le canzoni che compongono il disco sono totalmente frutto del percorso intrapreso con la nuova formazione: tre chitarre sono molte, quindi è stato essenziale lavorare per sottrazione. Anche la sezione ritmica cerca di tessere un groove che non sia cervellotico ma nemmeno scontato, che sia funzionale anche se ricercato. A livello di produzione l’intento principale è stato subito chiaro: che il disco fosse molto onesto e sapesse trasmettere il suono live della band."


Sempre sabato 14 saremo felici di dare il bentornato in trasmissione ad un musicista che seguiamo e stimiamo da una buona ventina di anni, fin da quando era alla testa degli AFA (Acid Folk Alleanza), band di culto di quell'epoca ricchissima per la musica indipendente italiana che sono stati gli anni '90.

A seguire, Fabrizio Tavernelli si è dedicato ad una carriera solista di grandissima qualità, iniziata nel 2010 con Oggetti del desiderio e proseguita tre anni dopo con Volare basso, che avevamo inserito nelle Sentieri Sonori Picks 2013, come il successivo Fantacoscienza in quelle di due anni faLo abbiamo ospitato più volte in trasmissione, in ben due occasioni nel 2016: a febbraio per presentare in anteprima assoluta il disco (qui il podcast), ad ottobre nei Radioracconti fantascientifici (qui il podcast).

Sostenuto anche questa volta da una campagna di fundraising di enorme successo, sta per pubblicare per il suo nuovo lavoro, intitolato Infanti, che presenta così: "è un disco denso, pieno di domande, visioni, riflessioni, provocazioni e orbiterà intorno ai bambini, al corpo dei bambini sempre più usati per le guerre mediatiche, nelle trincee del social, nella propaganda. In questi anni siamo stati bombardati da immagini oscene, dall'artificio, dal sacrilegio, dalla pornografia dei corpi martoriati dalle bombe fisiche e mentali. Non aspettatevi un disco consolatorio, rassicurante, pacificato. Lo sapete che pesco spesso nelle acque profonde, nel torbido."

 


Sabato 21 avremo il ritorno con il ritorno del nostro appuntamento speciale, quello con lo spazio mensile che ha debuttato a fine 2015, segnando il grande ritorno di Raf, che ha creato e condotto Sentieri Sonori per 13 anni, fino al 2010, quando si è (ri)trasferito per cinque anni nella sua Roma.
Tornato a Lussemburgo, ha pensato ad un nuovo progetto da inserire nella grande "casa" della nostra trasmissione, coinvolgendo l'amico Jacopo: ecco nati i Radioracconti di Sentieri Sonori, che vanno in onda una volta al mese, riunendo canzoni, racconti ed ospiti intorno ad un tema.
Curiosi di sapere quale sarà il tema del mese?


Chiuderemo il mese, sabato 28in primo luogo con il ritorno dei nostri due mensili collegamenti internazionali, confermando la bella novità del mese scorso. Accoglieremo infatti come sempre Steven Forti (ZibaldoneRadio Contrabanda) da Barcelona, mentre da Trieste non avremo con noi il solo Ricky, ma anche Elisa, riunendo la storica coppia di Radio e Tele Capodistria, The Russos.
Avremo poi il piacere di dare il bentornato ad un artista che amiamo da molti anni, e che non cessa di sorprenderci ed emozionarci, come testimoniato dal fatto che è entrato nelle Sentieri Sonori Picks nel 2010, nel 2012 e nel 2015.

Marco Iacampo è un veterano della scena indipendente italiana, dalle varie incarnazioni: a metà degli anni '90 come leader e frontman degli Elle, a metà degli anni '00 come GoodMorningBoy, fino ad arrivare all'inizio degli anni '10 al disco a suo nome, che ne ha segnato il ritorno alla scrittura in italiano. Tre anni e tanti concerti dopo lo splendido Valetudo, ha pubblicato nell'ottobre 2015 quello che ad oggi è il ultimo album, Flores, che vi abbiamo presentato con una bella intervista (qui il podcast). Un lavoro che confermava le grandi doti autorali dell'artista veneto, attraverso una manciata di splendidi brani magistralmente interpretati dalla sua inconfondibile voce, nato "con la chiara volontà di voler creare un suono altamente empatico ed emotivo, che doveva essere moderno ma al contempo classico, folk, jazzy ed etno."

Due anni e mezzo dopo, l'artista veneto torna con un nuovo disco, degno successore fin dal titolo, Fructus. Un altro splendido lavoro, emozionante e raffinato, per il quale "attinge ad una nuova tavolozza di colori esotici e tropical mediterranei portando a piena maturazione le sue intuizioni melodiche e affinando la sua scrittura che però rimane volutamente semplice ed essenziale. Dalle atmosfere calypso al tango, dalla ballata folk al soul pop, Iacampo cerca da sempre di semplificare la complessità dei linguaggi dei nostri tempi, praticandoli tutti e mischiandoli in un frullato vitaminico e universale, fluido ed elegante."


Il programma è come sempre molto ricco e vario.. non ci resta che raccomandarvi di continuare a seguirci, tutti i sabato mattina dalle 11.30 alle 13, in diretta FM (102.9 & 105.2) o live streaming su Radio ARA, o quando volete comodamente in podcast: STAY TUNED!!

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