Per questo sabato abbiamo preparato un programma molto denso, con parecchie novità interessanti, e due belle interviste.
Per quanto riguarda le nuove uscite, ascolteremo e parleremo di Perturbazione, Lucio Corsi, Ghemon, Birthh, Sans Soucis ed ovviamente del fantastico nuovo album dei Calibro 35, Momentum, in uscita domani.
Le interviste saranno dedicate a due delle uscite più interessanti di questo intenso inizio di anno nuovo, a partire da uno splendido esordio.
Apocalypse Lounge è un progetto ideato dal fondatore di Tannen Records, Riccardo Orlandi, "sulla base di un lavoro di campionamento di colonne sonore italiane degli anni '60 e '70. Il nome è stato ideato da Giovanni Succi, qui presente come paroliere e cantante della maggior parte dei brani, che, affascinato dall'animo noir del progetto, ha colto perfettamente l'immaginario del suono inizialmente creato da Orlandi. Troviamo poi figure di spicco della musica indipendente e di ricerca italiana dei nostri giorni, come Nicola Manzan (Bologna Violenta, Ronin) al violino, Massimo Martellotta (Calibro 35) al sintetizzatore, Dj Argento allo scratch, Francesca Amati (Comaneci) alla voce, nonché la presenza nell'ultimo brano del disco del duo hip hop di Minneapolis Kill The Vultures."
Il risultato è un album che ci ha sorpresi e conquistati e che, fedele al suo titolo, ben rappresenta l'epoca schizofrenica che viviamo, come spiega Succi: "L’apocalisse odierna e tranquilla, la nostra decadenza e danzereccia. In preda alla piu cupa spensieratezza, trasciniamo verso il basso le time-line dei social in cerca del botto, del grande Qualcosa."
Daremo poi il bentornato ad una band che abbiamo ospitato in trasmissione (qui il podcast) quasi esattamente quattro anni fa.
Le interviste saranno dedicate a due delle uscite più interessanti di questo intenso inizio di anno nuovo, a partire da uno splendido esordio.
Apocalypse Lounge è un progetto ideato dal fondatore di Tannen Records, Riccardo Orlandi, "sulla base di un lavoro di campionamento di colonne sonore italiane degli anni '60 e '70. Il nome è stato ideato da Giovanni Succi, qui presente come paroliere e cantante della maggior parte dei brani, che, affascinato dall'animo noir del progetto, ha colto perfettamente l'immaginario del suono inizialmente creato da Orlandi. Troviamo poi figure di spicco della musica indipendente e di ricerca italiana dei nostri giorni, come Nicola Manzan (Bologna Violenta, Ronin) al violino, Massimo Martellotta (Calibro 35) al sintetizzatore, Dj Argento allo scratch, Francesca Amati (Comaneci) alla voce, nonché la presenza nell'ultimo brano del disco del duo hip hop di Minneapolis Kill The Vultures."
Il risultato è un album che ci ha sorpresi e conquistati e che, fedele al suo titolo, ben rappresenta l'epoca schizofrenica che viviamo, come spiega Succi: "L’apocalisse odierna e tranquilla, la nostra decadenza e danzereccia. In preda alla piu cupa spensieratezza, trasciniamo verso il basso le time-line dei social in cerca del botto, del grande Qualcosa."
Daremo poi il bentornato ad una band che abbiamo ospitato in trasmissione (qui il podcast) quasi esattamente quattro anni fa.
Il 9 gennaio 2016 abbiamo infatti presentato una delle uscite più interessanti della fine del 2015, che avevamo anche incluso nelle nostre Picks dell'anno: Do hipsters love Sun (Ra)? di The Dining Rooms.
Un progetto creato da Stefano Ghittoni e Cesare Malfatti, che negli ultimi 20 anni anni ha esplorato universi musicali molto vari anche grazie a tante collaborazioni, e che tornava a quattro dal precedente lavoro, Lonesome traveller, che avevamo a sua volta incluso nelle Sentieri Sonori Picks 2011.
Il loro nuovo album, Art is a cat, è uscito il 20 gennaio per Schema Records e "conserva tutte le caratteristiche del loro tipico trademark: canzoni in bilico tra folk e soul, dilatazioni dub, hip hop strumentale ed atmosfere cinematiche. Per non rinunciare a nessuno di questi aspetti, vista l’alta qualità del materiale registrato, Stefano e Cesare hanno deciso di non sacrificare nulla, scrivendo e producendo un album di ben diciannove brani per circa sessanta minuti di durata. Art Is A Cat ospita inoltre una nutrita schiera di cantanti, complici nella scrittura dei testi, tra voci storiche e assolute novità; le parti vocali sono inframezzate dai classici strumentali della band, downtempo visionari dall’indole funk e micro-song più sperimentali."
Un disco molto ricco ed affascinante, che saremo lieti di presentare con una nuova bella chiacchierata con Stefano Ghittoni.
Un disco molto ricco ed affascinante, che saremo lieti di presentare con una nuova bella chiacchierata con Stefano Ghittoni.
La raccomandazione è la solita: READY TO TUNE IN?!!
Sabato 25 gennaio, 11.30/13, su Radio ARA, 102.9 & 105.2 in FM a Lussemburgo, live streaming a questo link, podcast a seguire qui.
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