Tuesday, January 7, 2020

Lucio Leoni, nuovo singolo e video: Mi dai dei soldi (feat. Andrea Cosentino)

Quest'oggi siamo lieti di tornare ad occuparci di un giovane musicista romano che definire semplicemente cantautore sarebbe oltremodo riduttivo.

Lucio Leoni alterna infatti brani parlati, recitati o rappati ad altri cantati, su ambientazioni sonore molto varie, che vanno dallo stornello romano al rock, il tutto con liriche di indubbio valore. Lo abbiamo scoperto per il suo secondo disco, originale e significativo fin dal titolo, Lorem Ipsum, che altro non è che l'inizio del testo segnaposto nei modelli dei programmi di impaginazione. Ve lo avevamo presentato con un'intervista (qui il podcast) e lo avevamo senza dubbio alcuno inserito nelle nostre Sentieri Sonori Picks 2015. Gli abbiamo dato il bentornato nel novembre 2017 (qui il podcast) per il successivo Il lupo cattivo, finito anch'esso nelle Picks 2017: un lavoro che ha confermato la peculiarità di questo giovane artista come il suo grande talento, espresso in modo ancor più convincente e maturo.

Oggi vi presentiamo il suo nuovo singolo, Mi dai dei soldi, frutto della collaborazione con Andrea Cosentino, drammaturgo, autore, attore vincitore del Premio Speciale UBU 2018. "Il testo è un monologo teatrale scritto da Cosentino dal titolo Pane ai circensi contenuto nello spettacolo Kotekino Riff portato in musica da Lucio Leoni assieme a Lorenzo Lemme, Daniele Borsato e Andrea Cosentino stesso (alla tromba). Un brano che si snoda attraverso domande - perché di queste è fatta la produzione dei due artisti - e che mette in scena e in musica il paradosso del fare arte nel contesto contemporaneo. La ripetizione ossessiva, mantrica della richiesta economica viene continuamente smontata dalle riflessioni che l’autore mette in gioco rispetto al senso stesso dell’operazione (micro) e a quello della relazione tra emittente e ricevente (macro). Un continuum di proposte e negazioni che sembra non avere soluzioni se non, ancora una volta, nel ricordarsi del e sdrammatizzarsi nel gioco. La musica lascia spazio alla parola riproponendone le forme e facendosi sfondo e contesto: loop ossessivi e dinamiche quasi immobili che strizzano l’occhio alle old school del rap o del trip hop, contribuiscono ad immergere chi ascolta nei punti interrogativi e nei contrasti, a volte crudi a volte divertiti, che il testo snocciola."

Ve lo presentiamo con quello che "non è un vero e proprio videoclip, ma una testimonianza", girato e tagliato da Daniele Martinis: enjoy!!



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