Si intitola Rifilastrocche in Cielo e in Terra, e nasce dall'iniziativa di Francesco Locane, giornalista musicale e collega di radio, che ha riunito una lunga lista di artisti della scena contemporanea italiana, molti dei quali già nelle nostre scalette, come Alessandro Grazian, Francesca Bono (Ofeliadorme), Alessandro Fiori, Matteo Fiorino, Colombre & Maria Antonietta, Fabio Cinti, Dente e tanti altri. Uno splendido progetto, che vi invitiamo ad acquistare a questo link anche per il fine benefico, strettamente legato a Rodari, visto che il ricavato è devoluto in beneficenza all’impresa sociale Con i Bambini.
Lo lasciamo presentare dalle parole di Francesco: "I miei genitori mi hanno regalato la musicassetta delle Filastrocche in Cielo e in Terra di Gianni Rodari verso la metà degli anni '80. Ero piccolo, ma i libri del poeta e scrittore di Omegna li conoscevo già: i suoi personaggi facevano parte della mia vita, le sue filastrocche e i suoi racconti hanno contribuito alla mia crescita e a quella di tantissimi bimbi in tutto il mondo. Quella cassetta uscita all’inizio degli anni ‘70 ha rafforzato ulteriormente il legame con Rodari: ascolto dopo ascolto, le sue rime si sono fuse sempre più con gli arrangiamenti e le melodie di Virgilio Savona e Lucia Mannucci, formando un tutt'uno nella mia memoria e nel mio immaginario… Negli anni non ho mai smesso di ascoltare quelle canzoni, ho sempre cercato di parlarne, di farle conoscere a chi apprezzava Rodari e a chi non ne aveva mai sentito parlare, perché quel disco mi sembrava un lavoro prezioso. Una splendida unione di musiche e parole che non mancava di colpire ascoltatori di tutte le età, me compreso: ogni volta che sentivo una o più filastrocche tornavo bambino e provavo il ricordo di emozioni pure di gioia e malinconia, collegate indissolubilmente a quelle incisioni. Nell'ottobre del 2019 ho intercettato una discussione in rete su Rodari e ho diffuso nuovamente le Filastrocche, ormai disponibili sui servizi di streaming musicale. Il potere di quelle canzoni mi pareva intatto, anche mezzo secolo dopo la loro uscita, quindi ho cominciato a fantasticare su un progetto. Avrei potuto contattare qualche amico e amica musicista per fare loro reinterpretare quelle canzoni, avrei potuto quindi pubblicarle in rete e donare ogni centesimo ricavato dai download a un ente che si occupasse di bambini. Ho subito cominciato a sfogliare la rubrica del mio telefono per capire chi avrebbe potuto fare parte di questo progetto. Musicisti che mi piacessero, certo, che avessero una certa sensibilità umana e artistica per il mondo e i valori di Rodari, ma anche che fossero liberi da impegni pressanti e, soprattutto, facilmente raggiungibili senza passare da manager e uffici stampa. Tutto doveva essere realizzato su base volontaria, nel modo più semplice e naturale: ma sarebbe stato davvero possibile? Un passo alla volta ogni elemento si è magicamente sistemato, a partire dalla scelta delle canzoni. Avevo chiesto a ogni musicista o band di indicarmi, tra quelle del disco originale, una terna di tracce "ideale" sui cui lavorare. Sebbene più di qualcuno mi abbia lasciato carta bianca nell'assegnazione, è stato un piccolo miracolo scoprire, una volta approntata la scaletta, di essere riuscito ad accontentare proprio tutti. Il progetto ha trovato l'entusiasmo e l'appoggio degli eredi Rodari, dell'agenzia letteraria che cura le sue pubblicazioni, delle edizioni musicali dell'album originale e dell'impresa sociale Con i Bambini, scelta, dopo una discussione con tutti i soggetti coinvolti nel progetto, per la destinazione dei ricavi. Questi ultimi, infatti, saranno interamente utilizzati per interventi a favore dei bambini in difficoltà, nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile in Italia. Alle meravigliose musiciste e musicisti in squadra si sono aggiunti esperti legali, professionisti della comunicazione, grafici, animatori, fonici e studi di registrazione. Si è creata, insomma, un'ondata positiva e affettuosa che non si è spenta neanche nelle tremende settimane della primavera di quest'anno: ogni volta che arrivava una traccia era una breccia nel lockdown, colpo al cuore, perché tornavo bambino e, allo stesso tempo, vedevo che il disco prendeva forma nonostante tutto. Riconoscevo l'essenza originaria di quelle canzoni e allo stesso tempo mi stupivo per la loro nuova veste, così legata ai musicisti che l'avevano ideata, vivendo un emozionante corto circuito tra il me bambino e il me quarantenne. Ora Rifilastrocche in Cielo e in Terra è vostro e spero che vi doni un po' di piacere in questo strano e doloroso 2020 in cui Gianni Rodari avrebbe compiuto un secolo: esce sessant'anni dopo l'uscita del libro Filastrocche in Cielo e in Terra, cinquant'anni dopo l'assegnazione del premio Andersen e quarant'anni dopo la scomparsa di quest'immenso uomo di lettere che ha cresciuto tutti noi nel nome della pace, della libertà... e dell'ortografia."
Lo lasciamo presentare dalle parole di Francesco: "I miei genitori mi hanno regalato la musicassetta delle Filastrocche in Cielo e in Terra di Gianni Rodari verso la metà degli anni '80. Ero piccolo, ma i libri del poeta e scrittore di Omegna li conoscevo già: i suoi personaggi facevano parte della mia vita, le sue filastrocche e i suoi racconti hanno contribuito alla mia crescita e a quella di tantissimi bimbi in tutto il mondo. Quella cassetta uscita all’inizio degli anni ‘70 ha rafforzato ulteriormente il legame con Rodari: ascolto dopo ascolto, le sue rime si sono fuse sempre più con gli arrangiamenti e le melodie di Virgilio Savona e Lucia Mannucci, formando un tutt'uno nella mia memoria e nel mio immaginario… Negli anni non ho mai smesso di ascoltare quelle canzoni, ho sempre cercato di parlarne, di farle conoscere a chi apprezzava Rodari e a chi non ne aveva mai sentito parlare, perché quel disco mi sembrava un lavoro prezioso. Una splendida unione di musiche e parole che non mancava di colpire ascoltatori di tutte le età, me compreso: ogni volta che sentivo una o più filastrocche tornavo bambino e provavo il ricordo di emozioni pure di gioia e malinconia, collegate indissolubilmente a quelle incisioni. Nell'ottobre del 2019 ho intercettato una discussione in rete su Rodari e ho diffuso nuovamente le Filastrocche, ormai disponibili sui servizi di streaming musicale. Il potere di quelle canzoni mi pareva intatto, anche mezzo secolo dopo la loro uscita, quindi ho cominciato a fantasticare su un progetto. Avrei potuto contattare qualche amico e amica musicista per fare loro reinterpretare quelle canzoni, avrei potuto quindi pubblicarle in rete e donare ogni centesimo ricavato dai download a un ente che si occupasse di bambini. Ho subito cominciato a sfogliare la rubrica del mio telefono per capire chi avrebbe potuto fare parte di questo progetto. Musicisti che mi piacessero, certo, che avessero una certa sensibilità umana e artistica per il mondo e i valori di Rodari, ma anche che fossero liberi da impegni pressanti e, soprattutto, facilmente raggiungibili senza passare da manager e uffici stampa. Tutto doveva essere realizzato su base volontaria, nel modo più semplice e naturale: ma sarebbe stato davvero possibile? Un passo alla volta ogni elemento si è magicamente sistemato, a partire dalla scelta delle canzoni. Avevo chiesto a ogni musicista o band di indicarmi, tra quelle del disco originale, una terna di tracce "ideale" sui cui lavorare. Sebbene più di qualcuno mi abbia lasciato carta bianca nell'assegnazione, è stato un piccolo miracolo scoprire, una volta approntata la scaletta, di essere riuscito ad accontentare proprio tutti. Il progetto ha trovato l'entusiasmo e l'appoggio degli eredi Rodari, dell'agenzia letteraria che cura le sue pubblicazioni, delle edizioni musicali dell'album originale e dell'impresa sociale Con i Bambini, scelta, dopo una discussione con tutti i soggetti coinvolti nel progetto, per la destinazione dei ricavi. Questi ultimi, infatti, saranno interamente utilizzati per interventi a favore dei bambini in difficoltà, nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile in Italia. Alle meravigliose musiciste e musicisti in squadra si sono aggiunti esperti legali, professionisti della comunicazione, grafici, animatori, fonici e studi di registrazione. Si è creata, insomma, un'ondata positiva e affettuosa che non si è spenta neanche nelle tremende settimane della primavera di quest'anno: ogni volta che arrivava una traccia era una breccia nel lockdown, colpo al cuore, perché tornavo bambino e, allo stesso tempo, vedevo che il disco prendeva forma nonostante tutto. Riconoscevo l'essenza originaria di quelle canzoni e allo stesso tempo mi stupivo per la loro nuova veste, così legata ai musicisti che l'avevano ideata, vivendo un emozionante corto circuito tra il me bambino e il me quarantenne. Ora Rifilastrocche in Cielo e in Terra è vostro e spero che vi doni un po' di piacere in questo strano e doloroso 2020 in cui Gianni Rodari avrebbe compiuto un secolo: esce sessant'anni dopo l'uscita del libro Filastrocche in Cielo e in Terra, cinquant'anni dopo l'assegnazione del premio Andersen e quarant'anni dopo la scomparsa di quest'immenso uomo di lettere che ha cresciuto tutti noi nel nome della pace, della libertà... e dell'ortografia."
L'uscita è stata lanciata dalla pubblicazione del video della versione di Dente di Filastrocca impertinente, "realizzato da Housatonic: un viaggio nel mondo del disco, popolato dagli animali e dai personaggi delle filastrocche. La società bolognese ha ideato anche la copertina, disponibile anche in versione bianco e nero, pronta per essere colorata dai più piccoli." Enjoy!!
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