Parliamo di The Zen Circus, che nel 2018 avevano pubblicato il loro decimo album, a due anni dall'ottimo La terza guerra mondiale, che avevamo presentato con un'intervista al batterista Karim Qqru (qui il podcast), cui abbiamo dato il bentornato sabato. Due anni fa era invece stato con noi il bassista Ufo (qui il podcast), per parlare de Il fuoco in una stanza, che aveva rappresentato un ulteriore passo in avanti nella costante crescita della band toscana. Li abbiamo poi ritrovati l'anno scorso sul palco di Sanremo, con gioia: siamo sempre felici quando gli artisti che amiamo riescono ad arrivare ad un pubblico più ampio, senza per questo snaturare la propria musica. È sicuramente il caso degli Zen, che al Festival hanno festeggiato i propri (primi) venti anni di musica, celebrati anche con Vivi si muore 1999-2019, raccolta di 17 brani della loro storia, rimasterizzati per l'occasione, con due inediti.
Il loro nuovo splendido album è uscito il 13 novembre e si intitola L'ultima casa accogliente: "Il nostro corpo è l’ultima casa accogliente, l’unica navicella spaziale in grado di farci viaggiare attraverso l’universo dell’esistente. Un corpo trasparente, visibile e vulnerabile che celebriamo con nove canzoni fatte di testa, cuore e polmoni. Case che possono essere sia rifugi che prigioni, circondate da tante altre e tutte diverse, a formare questa enorme metropoli chiamata umanità. Più suonato che pensato, più bene di conforto che prodotto, questo disco è musicalmente il più libero che abbiamo mai fatto."
Non perdete l'occasione di approfondire l'ascolto di questo bellissimo disco da oggi a venerdì alle 18 (circa) su Radio ARA, 102.9 & 105.2 in FM a Lussemburgo, live streaming a questo link.
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