È arrivato il sabato, e con esso il vostro appuntamento con Sentieri Sonori: pronti per gli abituali 90 minuti di ottima musica italiana?!
Vi proporremo come sempre un programma ricco, incluse tante novità, e due graditi ospiti. Per quanto riguarda le recenti uscite, ascolteremo e parleremo di Andrea Laszlo De Simone, Pier Cortese, Kento, Little Tony Negri (feat. Danno, Masito, Amir, Supremo73 & DJ Baro), Cut (con Lilith-Rita Oberti), Al Castellana, Old Fashioned Lover Boy, Giangrande e Linda Collins.
La prima intervista della settimana sarà dedicata ad un disco di esordio molto interessante, che dopo vari singoli usciti nell'ultimo anno ha finalmente visto la luce il 29 gennaio per Santeria Records, con distribuzione Audioglobe.
Si fanno chiamare Dust & The Dukes, sono un trio di Firenze composto dall'italo-americano Gabriel Stanza (voce, tastiere, tromba), Enrico Giannini (chitarre) e Alessio Giusti (batteria e percussioni), e la loro musica "brucia nel solco del miglior desert rock, attingendo alle radici della musica Americana sotto a un cielo di atmosfere lisergiche". La band si è formata nel 2016, e l'anno seguente ha vinto la 29esima edizione del Rock Contest di Controradio ed ha pubblicato un primo EP autoprodotto. Il loro primo omonimo album è stato registrato in presa diretta, per catturare l'impatto dei loro live, e prodotto da Andrea Ciacchini (Blonde Redhead, The Zen Circus, Motta).
Un ottimo album, che coinvolge e conquista, e che ci fa doppiamente piacere presentare, essendo rari gli esordi, e più in generale i dischi rock, così convincenti.
A fine trasmissione torneremo ad occuparci di un progetto molto particolare, che vi avevamo presentato nel maggio 2015 con una bella intervista (qui il podcast).
Era stato (e sarà di nuovo) con noi Massimo Baiocco, già cantante e chitarrista dei Frangar Non Flectar, rockband romana che vi abbiamo più volte fatto ascoltare e che abbiamo anche portato in concerto a Lussemburgo (qui una testimonianza video dell'inizio) quasi quindici anni fa.. Pur senza esserci ufficialmente sciolta, la band è in stand-by da qualche tempo. Oltre ad essersi da molti anni dedicato alla chitarra classica, con un'intensa attività concertistica, Massimo ha dato vita ad un progetto molto interessante, Tamurakafka, sfociato in un primo disco particolarmente affascinante. Un album nel quale è riuscito a riunire in maniera mirabile le sue varie anime musicali, rock, cantautorato ed appunto musica (neo)classica, con la partecipazione di una serie di ottimi musicisti, inclusi altri FNF.
II 25 gennaio è uscito il loro nuovo concept album, Sonmi-451, liberamente ispirato al romanzo di David Mitchell Cloud Atlas: un viaggio attraverso quindici brani, che traggono il nome dai personaggi del libro e dalle sue atmosfere. "Il racconto di Mitchell è per Tamurakafka uno spunto da cui partire per riflettere sulla funzione dell’arte, sulle relazioni umane e sul futuro. In Sonmi-451 le diverse forme e generi musicali aiutano a rappresentare sensazioni e conflitti del vivere contemporaneo. La band si affida alla teoria degli affetti di seicentesca memoria, in cui si identificava ogni affetto con uno specifico stato d'animo (es. gioia, dolore, angoscia) che veniva rappresentato da particolari figure musicali definite figurae o licentiae (licenze), ossia piccole anomalie inserite nell’andamento del brano per suscitare determinate emozioni nel pubblico. Nell’album è presente anche la forma del reading: i temi concettuali che si ritrovano nelle parole del narratore rappresentano la struttura portante del lavoro. In linea con l’idea che il mondo è fluido e che i concetti sono gabbie che limitano la libertà, i generi musicali restano volutamente poco definiti e poco riconoscibili, lasciando tutto aperto all’interpretazione e al sentire personale."
READY TO TUNE IN?!!
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