Per la ventunesima puntata della ventisettesima stagione avremo il piacere di dare il bentornato a due grandi artisti già nostri ospiti, e vi proporremo varie altre novità interessanti, ascoltando e parlando di I Hate My Village, Alessandro "Asso" Stefana, Savana Funk & Gaudi, Carmelo Pipitone, Morino, Gaia Morelli e Parole Liberate 2.
La prima intervista sarà con un artista già stato con noi due volte, l'ultima nell'aprile del 2016 per presentare non solo un disco, ma anche il documentario ad esso legato.
La prima intervista sarà con un artista già stato con noi due volte, l'ultima nell'aprile del 2016 per presentare non solo un disco, ma anche il documentario ad esso legato.
Paolo Baldini era già stato il nostro primo ospite del 2015 per Dubfiles, debutto a suo nome dopo molti anni di attività, sia come musicista (B.R. Stylers, Africa Unite) che come produttore (Dub Sync, Mellow Mood, Tre Allegri Ragazzi Morti). Poche settimane dopo, nel mese di febbraio, è ritornato nuovamente a Kingston, in Jamaica, accompagnato non solo dai fidi Mellow Mood e Forelock, nonché da Davide Toffolo dei Tre Allegri Ragazzi Morti, ma anche dall'antropologa Mimina Di Muro, in veste di videomaker. Ha installato uno studio di registrazione al Song Embassy Yard, Papine, Kingston 6, ed in una settimana di session è stato raggiunto da più di 30 cantanti che si sono esibiti sui suoi riddim. Le registrazioni, audio e video, delle session e le interviste agli artisti sono state riunite in un disco ed un documentario, a testimoniare l'incredibile ricchezza di talenti, anche sconosciuti, di quella che è la patria del reggae.
Da allora, è stato impegnato in ua lunga tournée in Europa, Stati Uniti e America Latina, ed ha lavorato come produttore per artisti come Mellow Mood, Forelock, Tre Allegri Ragazzi Morti, Jovanotti, Vasco Brondi e storiche etichette reggae come Pressure Sounds ed Echo Beach. Nel 2020, Baldini ha pubblicato Dolomites Rockers, album in collaborazione con Dan I e Imperial Sound Army, e due anni fa lo abbiamo anche ritrovato come musicista e produttore per Senghe degli Almamegretta.
Da allora, è stato impegnato in ua lunga tournée in Europa, Stati Uniti e America Latina, ed ha lavorato come produttore per artisti come Mellow Mood, Forelock, Tre Allegri Ragazzi Morti, Jovanotti, Vasco Brondi e storiche etichette reggae come Pressure Sounds ed Echo Beach. Nel 2020, Baldini ha pubblicato Dolomites Rockers, album in collaborazione con Dan I e Imperial Sound Army, e due anni fa lo abbiamo anche ritrovato come musicista e produttore per Senghe degli Almamegretta.
Il 27 marzo ha pubblicato il suo terzo splendido album da solista, In The Shell, che unisce basi strumentali originali costruite in studio alle voci di numerosi artisti internazionali. "Il punto di partenza del beat-making, a differenza degli album precedenti in cui il focus era legato alla post-produzione figlia dalla tradizione giamaicana della scuola del dub, è un lavoro compositivo originale, un foglio bianco su cui scrivere e sviluppare ogni traccia. Il nucleo centrale di produzione e scrittura è radicato quindi nella costruzione delle basi strumentali in studio e solo in un secondo momento Baldini si è spinto verso l’esterno per creare collaborazioni con artisti internazionali come Kabaka Pyramid, Anthony B, Queen Omega, Mellow Mood, Jules I, Supahfly, Lasai, Andrew I, Forelock, KG Man, Minori e Zacky Man." Tutto il lavoro si basa su "suoni e campionamenti di matrice etnica, registrati e archiviati dallo stesso Paolo Baldini nel corso dei suoi numerosi viaggi in Africa e sui quali ha svolto un lavoro di produzione e post-produzione elettronica, capisaldi della sua estetica. Il legame personale ed affettivo che lo ha portato a visitare l'Africa subsahariana, ed in particolare il Senegal, ha dato a Baldini una posizione privilegiata rispetto ai contesti quotidiani di cui ha beneficiato al fine della registrazione di campionamenti originali."
Parliamo dei Cor Veleno, band nata a metà degli anni novanta e formata dai rapper Primo Brown e Grandi Numeri e dal dj e producer Squarta. Una bellissima storia, fatta di cinque album insieme più un gran numero di altri lavori dei tre, e di palchi condivisi con artisti del calibro di De La Soul, Wu-Tang Clan, 50 Cent, ma anche Gogol Bordello e Manu Chao, o in Italia Roy Paci e Jovanotti. Una storia bruscamente interrotta nel mese di settembre 2014, quando Primo ha annunciato il proprio ritiro dalle scene per gravi problemi di salute, che hanno portato alla sua prematura morte nella notte di Capodanno 2016. Una scomparsa accolta con innumerevoli attestati di stima ed affetto da parte di pubblico e colleghi, e cui non è di certo seguito l'oblio, come testimoniano anche i tanti omaggi, a partire dal loro successivo disco.
Nel 2018 sono infatti tornati con un nuovo album, intitolato Lo Spirito che suona, un "progetto nel pieno e vivo ricordo di Primo. Un emozionante collage di momenti nei quali si percepisce l’intensità di vita, passione, amicizia, visione, lavoro." Lunga la lista degli ospiti del disco, non solo del mondo rap (Danno, Mezzosangue, Marracash, Coez, Gemitaiz, Johnny Marsiglia e Madman), ma anche di altre scene, come Roy Paci, Adriano Viterbini (Bud Spencer Blues Explosion) e Giuliano Sangiorgi (Negramaro). Alla sua uscita siamo stati felici, ed anche emozionati, di presentarvelo ospitando Grandi Numeri, per poi occuparci nuovamente di loro nel 2022 per la collaborazione con i Tre Allegri Ragazzi Morti, sfociata nel disco Meme K Ultra ed in un tour di venti date sui palchi dei principali festival italiani.
Lo scorso 1° gennaio sono tornati ad omaggiare Primo, ad otto anni dalla scomparsa, con uno splendido nuovo singolo, Fuoco Sacro, che li vede affiancati da un altro gruppo seminale del rap italiano, i Colle der Fomento, loro vecchi amici e sodali. Sono seguiti altri brani, fino ad arrivare al loro nuovo album, anch'esso intitolato Fuoco Sacro, uscito il 15 marzo. Un ottimo lavoro, che li vede affiancati da molti altri ospiti, come Fabri Fibra, Willie Peyote, Inoki, Mostro..
La raccomandazione è la solita: READY TO TUNE IN?!
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