Vi aspetta come sempre un programma molto ricco, con tante novità interessanti (alcune al di fuori dei confini italiani) e due graditi ospiti. Per quanto concerne le nuove uscite, ascolteremo e parleremo di The Rolling Stones, The Jaded Hearts Club, Paolo Baldini DubFiles (con Imperial Sound Army & Dan I), Rebel Rootz, RebelLions, Luca Mazzieri, Listrea e Moonlogue.
La prima intervista ci permetterà di dare il bentornato a Massimo Martellotta, a due anni dall'ultima intervista (qui il podcast) e dal suo passaggio alle Rotondes per il concerto dei Calibro 35.
Lo avevamo già ospitato nel giugno 2016 (qui il podcast) per presentare il disco di un altro suo bel progetto, Il Complesso di Tadà, ed un anno dopo avevamo annunciato la pubblicazione di un suo primo EP da solista, Sintesi, contenente tre tracce e disponibile solo in digitale. Un lavoro molto interessante, che abbiamo poi scoperto essere stato solo l'antipasto di una tavola lautamente imbandita, che lo ha portato a pubblicare One Man Sessions, 5 Album in Vinile usciti per Cinedelic Records fra maggio e dicembre 2018 e seguiti da un tour serrato in tutta Italia.
Questa volta sarà con noi per presentare Proiezione Privata, un progetto video e audio esclusivamente on demand, disponibile unicamente su Bandcamp (a questo link) e solo fino al 18 maggio. Cinque brani e cinque video che permettono di scoprire come sono stati realizzati, ed un'opzione ulteriore, chiamata nerd pass, che permette di entrare via Skype nel suo studio per mezz'ora. Un progetto molto particolare, come il periodo che stiamo vivendo, che Massimo spiega così: "Decidere di acquistare Proiezione Privata è innanzitutto sposare una causa. Ai concerti non ci si può andare, ma avere la sensazione di aprire un sipario per cui hai pagato un biglietto, curioso di vedere cosa quell’artista ha combinato stavolta, per qualcosa che non è per sempre, come i tour, è una sensazione che forse cerchiamo ancora. Un po' è una provocazione dettata dal periodo, un po' una necessità. Ora, puoi bollare la cosa come un momento di follia e di presunzione, mandarlo a quel paese con un bel "machissenefrega, c’è il mondo gratis, mi guardo la libreria dei Radiohead", oppure capire che comprare un progetto di un piccolo "produttore" è partecipare al progetto stesso, dare linfa vitale e prospettive a chi quel progetto l’ha messo su e ai prossimi che verranno, ma anche a te che ti ci perdi dentro."
Saremo poi molto felici di dare il bentornato ad un musicista romano che definire semplicemente cantautore sarebbe oltremodo riduttivo.
Lucio Leoni alterna infatti brani parlati, recitati o rappati ad altri cantati, su ambientazioni sonore molto varie, che vanno dallo musica popolare, all'elettronica o al rock, il tutto con liriche di indubbio valore. Lo abbiamo scoperto per il suo secondo disco, originale e significativo fin dal titolo, Lorem Ipsum, che altro non è che l'inizio del testo segnaposto nei modelli dei programmi di impaginazione. Ve lo avevamo presentato con un'intervista (qui il podcast) e lo avevamo senza dubbio alcuno inserito nelle nostre Sentieri Sonori Picks 2015. Gli abbiamo dato il bentornato nel novembre 2017 (qui il podcast) per il successivo Il lupo cattivo, finito anch'esso nelle Picks 2017, che ha confermato la peculiarità di questo artista, come le sue grandi doti.
Nelle scorse settimane abbiamo presentato i suoi nuovi singoli, che anticipano Dove sei pt. 1, la prima metà di un disco doppio che sarà pubblicato da Black Candy in due diverse uscite nel corso dell’anno, la prima prevista per l'8 maggio e la seconda in autunno. "Non ci sono punti interrogativi né esclamativi in questo titolo, che pure li vorrebbe. Dove sei è un dato di fatto e ognuno di noi lo sa per sé, forse. Non è una domanda, tantomeno un imperativo, piuttosto una presa di coscienza nonostante non sia facile né scontato capire dove si è, perché il dove non è uno spazio solo fisico ma anche temporale e anzi, a dirla tutta, forse non è neanche uno spazio. Alcuni passaggi dell’esistenza sono più difficili di altri: uno in particolare nell’arco di una vita, quello che porta alla presa di coscienza dell’essere adulti. L’accettazione di se stessi e il rifiuto, il contatto e la distanza tra "quello che avrei voluto essere" e "quello che sono oggi" a volte spaventa, immobilizza, ma continua a porre domande. Ed è questa la vera urgenza che spinge questo disco: continuare a chiedere, a chiedersi, a cercarsi senza per forza la necessità di trovarsi, almeno non in un dato luogo o in un dato momento."
Uno splendido lavoro, originale, intenso e profondo, che segna la definitiva maturazione di questo talentuoso ed eclettico artista, e di quello che abbiamo definito "teatro canzone del nuovo millennio".
READY TO TUNE IN?!!
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