Per la ventiquattresima puntata della ventiseiesima stagione abbiamo preparato una scaletta molto varia, ricca di novità particolarmente succose, inclusa una gradita ospite. Ascolteremo e parleremo di Paolo Benvegnù, Baustelle, Lucio Corsi, Marina Rei, Emma Tricca, Grimoon, Colombre, Africa Unite e The Bluebeaters.
L'intervista della settimana sarà dedicata ad un esordio meraviglioso, proprio nel senso etimologico del termine, un disco che sorprende ed emoziona profondamente.
Si intitola Spira, ed è appunto il primo album di Daniela Pes, artista nata nel cuore della Gallura nel 1992 "con un curriculum di tutto rispetto che include una laurea in Canto Jazz al Conservatorio di Sassari e una borsa di studio ai Seminari Estivi di Nuoro Jazz diretti da Paolo Fresu, che la porta a esibirsi a Time in Jazz e all'Harp Festival di Rio de Janeiro. Completano il quadro il prestigioso premio Andrea Parodi nel 2017 (dove vince il premio della critica, giuria internazionale, miglior musica e miglior arrangiamento) e il premio miglior musica e il premio Nuovoimaie a Musicultura nel 2018."
Da là, è partita ad esplorare sentieri sonori originali, che l'hanno portata a definire un suo linguaggio molto personale, sia dal punto di vista lirico che da quello musicale. Da un lato infatti canta in una lingua che non esiste (ancora), fatta di antiche parole galluresi, frammenti di termini italiani e vocaboli totalmente inventati, dall'altro unisce elettronica e sonorità che potremmo definire arcaiche, in una sorta di "rituale sciamanico celebrato in un remoto e allucinato futuro per evocare nuove divinità ctonie". Questo lavoro, uscito il 14 aprile per Tanca Records, è il frutto di tre anni di lavoro al fianco di un altro artista che amiamo, IOSONOUNCANE, che ha contribuito sia come produttore che come musicista. Il risultato è sorprendente ed emozionante, quanto impossibile da poter classificare o far rientrare in categorie o generi.
READY TO TUNE IN?!
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