Si fanno chiamare Studio Murena, sono un sestetto riunitosi a Milano nel 2018, e possono essere definiti i "capostipiti italiani di un nuovo sound che attinge dal jazz e dall'elettronica e che trova nel rap il linguaggio che contraddistingue la sua tagliente narrazione". Avevano attirato la nostra attenzione fin dai primi singoli, che avevamo presentato come il loro omonimo primo disco ufficiale, uscito nel febbraio 2021. Un lavoro molto interessante, accolto con entusiasmo dai media del settore e seguito da un'intensa attività live, inclusi alcuni importanti festival, come il MI AMI o la Notte della Taranta 2022, diretta dal Maestro Concertatore Dardust, con cui avevano già collaborato.
Il loro secondo album, WadiruM, è stato pubblicato nel maggio 2023 da Virgin Music: un lavoro di grandissimo valore, che è stato prodotto da Tommaso Colliva (creatore dei nostri amati Calibro 35 e produttore di tantissimi artisti, anche premiato con un Grammy per il lavoro con i Muse) e vede la partecipazione di alcuni ospiti che ben conosciamo, da Danno (Colle der Fomento) ad Enrico Gabrielli, da Ghemon a Laila Al Habash, fino al grande Paolo Fresu. Lo abbiamo presentato come CD-tip, disco della settimana di Radio ARA, per poi avere il piacere di accoglierli in trasmissione per parlarne.
Il 4 aprile Island Records ha pubblicato Jazzhighlanders, il loro nuovo singolo, prima anticipazione da Notturno, l’album in arrivo il 9 maggio. Alla produzione troviamo sempre l’amico Tommaso, per un brano che continua il percorso del precedente lavoro, portando la loro originale miscela sonora verso ulteriori evoluzioni, con liriche di ancor maggiore spessore, personale come sociale: "Milano è cattiva, le persone si sono intossicate delle sue pretese e si sono piegate alle sue aspettative, chi non l’ha fatto si trova emarginato, escluso, trascurato. Di tutti i posti in cui ci ha portato il fuoco che ci spinge, Milano rimane il sottofondo più alieno alla vita dell’uomo che conosciamo. Ogni giorno puoi percepire le tensioni tra le parti, che non sono manco più fatte da destra e sinistra, ma da sopra e sotto. Noi siamo jazzhighlanders perché rivendichiamo ogni giorno chi siamo, la nostra indipendenza di pensiero e la nostra sensibilità. Il brano è un inno all’unicità di ognuno, all’originalità delle nostre onde sonore. È come se queste cose assieme potessero davvero portare un’idea di cambiamento personale, non conservatore e potentissimo. Noi rappresentiamo la nostra musica e lei ci rappresenta, attraversando ogni sostrato sociale e spaccato della nostra collettività."
Nell’attesa di scoprire e presentarvi questo nuovo lavoro, magari dando loro il bentornato in trasmissione, vi invitiamo a tuffarvi in questo splendido brano: enjoy!!
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