Parliamo di Niccolò Contessa, aka i cani, che lo scorso 10 aprile ha sorpreso tutti con Post Mortem, album che arriva a ben nove anni dal precedente, ed un anno e mezzo dopo l’EP con i Baustelle. Un’uscita che ha riempito di gioia chi come il sottoscritto lo segue dai suoi esordi, ovvero da quando nel 2010 ha iniziato a far parlare di sé con due brani, I pariolini di 18 anni e Wes Anderson, pubblicati su Soundcloud, il secondo anche su YouTube. Diventato ben presto un fenomeno virale, l'allora ventiquattrenne artista romano ha inizialmente mantenuto l'anonimato, promuovendo il suo progetto unicamente con polaroid, appunto di cani: "Vediamo ogni giorno troppe band, troppi nomi, troppi servizi fotografici, troppe facce. Credo che il pubblico sia desensibilizzato all'immagine di band e alla rappresentazione classica di band, quindi conviene puntare su altro, ad esempio foto di cagnolini." Nel dicembre dello stesso anno una sua nuova canzone, Il pranzo di Santo Stefano, esce in esclusiva per la compilation natalizia A polaroid for Christmas 2010 del blog Polaroid.
Quando giunge il momento di decidere con chi firmare un contratto discografico, la scelta cade sull'etichetta indipendente 42 Records di Emiliano Colasanti, "perché ci sembravano i più attenti al modo in cui la musica viene diffusa e ascoltata al giorno d'oggi". Il 3 giugno 2011 Il sorprendente album d'esordio de I Cani viene pubblicato in formato digitale sul sito di 42 Records e su iTunes, nella cui classifica raggiunge il sedicesimo posto degli album più venduti già il giorno seguente. Viene messa in vendita anche una tiratura limitata a 500 copie del vinile, prima che il disco arrivi in tutti i negozi il 10 giugno, ottenendo ottimi riscontri anche di critica, fino alla terza posizione nella categoria Opera prima (per un cantautore) delle prestigiose Targhe Tenco dietro a L'ombra della mosca di Cristiano Angelini e Make Me a Picture of the Sun di Carlot-ta.
Un lavoro che fin dalla copertina "è un ritratto duro dell’adolescenza, di come sia difficile avere venti anni. Adesso come prima, non volevo che passasse il concetto per cui ora essere adolescenti sia più difficile di prima. Anche se, tra social network e tutto il resto, in fondo lo credo anch’io." Vi invitiamo a (ri)scoprirlo con noi questo weekend: enjoy!!
Un lavoro che fin dalla copertina "è un ritratto duro dell’adolescenza, di come sia difficile avere venti anni. Adesso come prima, non volevo che passasse il concetto per cui ora essere adolescenti sia più difficile di prima. Anche se, tra social network e tutto il resto, in fondo lo credo anch’io." Vi invitiamo a (ri)scoprirlo con noi questo weekend: enjoy!!
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