Una storia sulla quale Pino Daniele ha lasciato un segno indelebile, con la sua capacità di fondere mondi musicali all'epoca molto lontani, tradizione e modernità, radici napoletane e apertura verso i suoni del mondo. Un artista che ha saputo sperimentare ma anche arrivare al grande pubblico, con una lunghissima serie di canzoni entrate nell'immaginario collettivo.
Ho iniziato ad ascoltarlo e amarlo fin dai suoi inizi, grazie alla parte napoletana della mia famiglia che me lo fece scoprire quando il resto d'Italia ancora faticava ad apprezzarlo. Poi confesso che dall'inizio degli anni '90 le sue produzioni mi hanno raramente entusiasmato, ma riuscivo sempre a trovarci quanto meno qualche brano di assoluto valore.
In questo caso lo troviamo nel suo periodo d'oro, all'inizio degli anni '80, accompagnato dalla sua storica band, con cui ha conquistato i palchi d'Italia e del mondo. Siamo più precisamente nel marzo del 1983, quindi fra Bella 'mbriana e Musicante, negli studi della RSI (Radiotelevisione Svizzera italiana) per un concerto che è anche stato pubblicato in CD. Con lui le percussioni di Tony Esposito, il basso di Rino Zurzolo, le tastiere di Joe Amoruso e la batteria di Tullio De Piscopo (oltre al mandolino di Gennaro Petrone ed al sassofono di Elia Rosa) per più di un'ora e mezza di fantastico show, ottimo accompagnamento per la vostra domenica: enjoy!!
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