Apriamo la settimana occupandoci di una giovanissima artista dal notevole talento e dalla splendida voce, che è stata nostra ospite prima in trasmissione nel settembre 2016 (qui il podcast), poi per un concerto alla fine dello stesso anno, alle Rotondes.
Birthh è "l’oscuro alter-ego di Alice Bisi, la coscienza di una diciannovenne che spende la maggior parte del proprio tempo a pensare a eventi apocalittici".
Ed in effetti i brani del suo disco di esordio, Born in the woods, sono permeati da quell'inquietudine che accompagna la fine dell'adolescenza, come si può intuire già dai titoli: si parte da Prelude for the loveless, per continuare fra l'altro con Interlude for the lifeless e Interlude for the Hopeless, e finire con For the heartless. Un album molto particolare ed interessante anche dal lato musicale, che riesce ad unire la sensibilità di una scrittura cantautorale, dalle evidenti radici folk, alle ricercatezze degli arrangiamenti elettronici. Elettronica usata in modo originale, ad esempio facendo a meno del basso, ed usando suoni percussivi in gran parte presi dalla quotidianità: snap, battiti di mani, acqua, porte che sbattono… Il risultato è come dicevo un disco molto affascinante, che ha ottenuto notevoli riscontri anche oltre confine, portandoli fra l'altro a suonare per due volte al prestigioso festival SXSW di Austin, USA.
Nella trasmissione di sabato (qui il podcast) abbiamo presentato il suo nuovo splendido singolo, che speriamo possa essere l'antipasto di un nuovo disco. Si intitola Supermarkets, ed oggi ve ne proponiamo il video, diretto, girato ed editato dalla stessa Alice: enjoy!!
Come ogni settimana, torna l'ormai abituale appuntamento con il concerto della domenica del nostro blog.
Continuiamo sulla scia delle settimane precedenti, quando vi abbiamo proposto i live di Paolo Conte e Premiata Forneria Marconi, restando nello stesso periodo, gli anni '80, e negli stessi studi, quelli della RSI (Radiotelevisione Svizzera italiana). È il 20 gennaio 1982, e sul palco troviamo uno dei più grandi cantautori della musica italiana, Francesco Guccini, che dopo i grandi successi degli anni '70 aveva da poco aperto il nuovo decennio pubblicando Metropolis.
Un'esibizione che è stata pubblicata poi nel 2001 in CD e DVD, con il primo che però non contiene una canzone (Venezia) e soprattutto gli immancabili intermezzi di monologhi e battute che caratterizzavano i concerti di Guccini: enjoy!!
Non avete potuto ascoltare in diretta la trasmissione di oggi, ospiti Elisa Russo e Julie's Haircut, o forse volete riascoltarla? La trovate a questo link, in streaming o download: enjoy!!
Venendo agli ospiti, avremo innanzitutto il ritorno dei nostri periodici collegamenti internazionali. Il primo della nuova stagione sarà con Elisa Russo da Trieste (fresca di ritorno in onda, anzi In Orbita, su Radio Capodistria con il fratello Ricky) che ci presenterà Irene Ghiotto e Martæ.
L’intervista della settimana sarà con una band che amiamo molto e che abbiamo più volte ospitato, sia in collegamento in trasmissione che fisicamente, portandoli a suonare a Lussemburgo.
Parliamo dei Julie's Haircut, che abbiamo fatto passare dalle nostra parti l'ultima volta nel gennaio 2015, per presentarci dal vivo il loro affascinante Ashram Equinox, che avevamo incluso nelle Sentieri Sonori Picks 2013. È seguito nel febbraio 2017 Invocation And Ritual Dance Of My Demon Twin, uscito per la celebre etichetta inglese Rocket Recordings: un altro splendido lavoro per una band sempre capace di sorprenderci, che siamo stati felici ed onorati di presentarvi in anteprima con una nuova bella intervista (qui il podcast) ed abbiamo ovviamente incluso nelle Picks 2017.
Prima dell'estate siamo tornati a parlare di loro per l'uscita della sonorizzazione di The Last Command (1928, regia di Josef Von Sternberg), che hanno composto su commissione del Museo del Cinema di Torino e Transiti Trento. Music from The Last Command è uscito 31 maggio per 35mm, la nuova collana di 42 Records dedicata al mondo del cinema.
Nelle prime trasmissioni di questa nuova stagione abbiamo invece presentato due anticipazioni del loro nuovo album, che si intitolerà In the silence electric e sarà pubblicato il 4 ottobre sempre da Rocket, che lo presenta così: "the latest record from a band with a long history of sonic otherworldliness, it is notable for its deft balance between hypnotic radiance and extrasensory intensity, between beatific calm and palpable anger. Yet it’s also a record which has arrived through a strange process of osmosis from a band confident enough to let subconscious and metaphysical aspects steer them in the appropriate directions."
READY TO TUNE IN?!!
11.30/13, suRadio ARA, 102.9 & 105.2 in FM a Lussemburgo, live streaming a questolink, podcast a seguirequi.
Come annunciato, domani avremo il piacere di dare il bentornato in trasmissione ai Julie's Haircut, per presentare in anteprima il loro nuovo disco, In the silence electric, che sarà pubblicato il 4 ottobre.
Uno splendido lavoro, che esce a 25 anni dalla creazione della band ed a 20 dal loro primo album, Fever in the funk house. Un esordio che li impose all'attenzione di pubblico ed addetti ai lavori come una delle realtà più interessanti della scena indipendente italiana e lanciò questa lunga avventura, che negli anni ha trovato tanta attenzione anche oltre frontiera.
La settimana scorsa hanno deciso (alquanto last minute, a giudicare da qualche commento) di celebrare questa ricorrenza in modo molto simpatico: hanno chiesto ad alcuni amici (giornalisti, musicisti e dintorni) di registrare un video a riguardo, per poi montarli con immagini "d'epoca" della band. Ne risulta uno splendido scorcio della musica italiana a cavallo del nuovo millennio, quando si usava il termine indie per indicare il rock indipendente, e non il cantautorato pop.
Oggi vi proponiamo questo bel video, perfetto antipasto della nuova intervista che manderemo in onda domani: enjoy!!
Venendo agli ospiti, avremo innanzitutto il ritorno dei nostri periodici collegamenti internazionali. Il primo della nuova stagione sarà con Elisa Russo da Trieste (fresca di ritorno in onda, anzi In Orbita, su Radio Capodistria con il fratello Ricky) che ci presenterà Irene Ghiotto e Martæ.
L’intervista della settimana sarà con una band che amiamo molto e che abbiamo più volte ospitato, sia in collegamento in trasmissione che fisicamente, portandoli a suonare a Lussemburgo.
Parliamo dei Julie's Haircut, che abbiamo fatto passare dalle nostra parti l'ultima volta nel gennaio 2015, per presentarci dal vivo il loro affascinante Ashram Equinox, che avevamo incluso nelle Sentieri Sonori Picks 2013. È seguito nel febbraio 2017 Invocation And Ritual Dance Of My Demon Twin, uscito per la celebre etichetta inglese Rocket Recordings: un altro splendido lavoro per una band sempre capace di sorprenderci, che siamo stati felici ed onorati di presentarvi in anteprima con una nuova bella intervista (qui il podcast) ed abbiamo ovviamente incluso nelle Picks 2017.
Prima dell'estate siamo tornati a parlare di loro per l'uscita della sonorizzazione di The Last Command (1928, regia di Josef Von Sternberg), che hanno composto su commissione del Museo del Cinema di Torino e Transiti Trento. Music from The Last Command è uscito 31 maggio per 35mm, la nuova collana di 42 Records dedicata al mondo del cinema.
Nelle prime trasmissioni di questa nuova stagione abbiamo invece presentato due anticipazioni del loro nuovo album, che si intitolerà In the silence electric e sarà pubblicato il 4 ottobre sempre da Rocket, che lo presenta così: "the latest record from a band with a long history of sonic otherworldliness, it is notable for its deft balance between hypnotic radiance and extrasensory intensity, between beatific calm and palpable anger. Yet it’s also a record which has arrived through a strange process of osmosis from a band confident enough to let subconscious and metaphysical aspects steer them in the appropriate directions."
READY TO TUNE IN?!!
Sabato 21 settembre, 11.30/13, su Radio ARA, 102.9 & 105.2 in FM a Lussemburgo, live streaming a questo link, podcast a seguire qui.
Come annunciato, giusto ieri è uscita la riedizione del debutto di una band fondamentale nella storia degli ultimi 20 anni di rock italiano, già più volte nostra ospite, in trasmissione e dal vivo.
Si tratta dei Verdena, di cui torniamo a parlare quest'oggi per diffondere l'annuncio del nuovo progetto del loro batterista. Avevamo lasciato Luca Ferrari dietro le pelli dei Dunk, che avevamo intervistato nel gennaio 2018 (qui il podcast), ed ora lo ritroviamo con una sua nuova creatura, chiamata Animatronic.
"La musica degli Animatronic nasce per gioco, senza regole.
Nel 2018, nel tempo libero e per pura voglia di suonare, si incontrano per le prime jam il batterista Luca Ferrari, il chitarrista Luca Worm Terzi e il percussionista Nico Atzori, al basso.
Da qui, l'evolversi della loro musica porta i tre a diventare gli Animatronic e a registrare (su nastro, in presa diretta) REC, il loro primo disco.
In uscita a Novembre per La Tempesta Dischi, l'album è stato registrato e mixato da Alberto Ferrari presso l'Henhouse Studio e masterizzato da Giovanni Versari presso La Maestà Studio."
Un progetto ed un disco particolarmente interessanti, che non mancheremo di presentarvi all'uscita.. chissà, magari con una bella intervista?
Nel maggio dell'anno scorso abbiamo dato il bentornato a Massimo Martellotta, sia alle Rotondes per il concerto dei suoi Calibro 35 che in trasmissione per una bella intervista su un altro tema (qui il podcast).
Lo avevamo già ospitato nel giugno 2016 (qui il podcast) per presentare il disco di un altro suo bel progetto, Il Complesso di Tadà, ed un anno dopo avevamo annunciato la pubblicazione di un suo primo EP da solista, Sintesi, contenente tre tracce e disponibile solo in digitale. Un lavoro molto interessante, che abbiamo poi scoperto essere stato solo l'antipasto di una tavola lautamente imbandita, come ha spiegato: "Qualche tempo fa ho fatto uscire in digitale tre tracce suonate solo con i sintetizzatori. Quelle tre tracce ora sono diventate sei e l'album completo Sintesi uscirà a breve in Vinile. Ed è solo il primo. Il primo di una serie di 5 album del primo progetto a mio nome che si chiama One Man Sessions. 5 Album in Vinile -si, cinque (aiuto!)- registrati e suonati in solitaria dal sottoscritto. Ogni album è figlio della mia bulimia musicale e sicuramente di una certa propensione a buttarmi senza rete. Del decidere che tenere le cose nel cassetto non ha senso mai. Sono principalmente dei documenti dell'attività in studio senza filtri, catturati nel momento in cui arriva l'ispirazione. Dai Sintetizzatori al Piano IMpreparato, passando per l'Orchestra di gusto retrò, le esplorazioni sottomarine, la batteria, le chitarre liquide e il groove all'italiana."
I cinque volumi sono stati pubblicati da Cinedelic Records fra maggio e dicembre 2018 e seguiti da un tour serrato in tutta Italia, celebrato dal video che vi presentiamo oggi. "Il concerto in solo di Massimo Martellotta è un viaggio nel processo creativo. Momenti cinematografici e minimalisti tra Satie e Ry Cooder, si mischiano con digressioni jazz/hip hop e cavalcate psichedeliche, fondendo ispirazioni à la Thom Yorke con la soundtrack d’autore." Il brano è un inedito intitolato Vetro, ed il video è stato diretto da Pietro Leone: enjoy!!
Apriamo la settimana con una band che abbiamo ospitato in trasmissione già due volte, l'ultima nello scorso mese di giugno (qui il podcast).
Si fanno chiamare The Winstons, e dietro ai nickname Rob, Enro e Linnon si "nascondono" in realtà tre musicisti ben noti dalle nostre parti: Roberto Dell'Era (Afterhours), Enrico Gabrielli (Calibro 35 e tanto altro) e Lino Gitto (alla batteria con Gianluca De Rubertis, Dario Ciffo..).
Il loro primo omonimo disco è uscito ormai quattro anni fa, ed è stato seguito nel 2016 da un singolo e da un live.
Il 10 maggio è stato pubblicato il loro nuovo album, Smith, che ce li fa ritrovare "in una nuvola fumosa di sonorità psico-jazz-garage, che con sensibilità contemporanea omaggiano il progressive rock inglese. Ed è negli acquitrini maleodoranti del prog che navigano, non curanti dello sporco che resta addosso ai vestiti. E chissenefrega, tanto lo sporco nel rock’n’roll diventa puro stile... I loro grandi templi non sono lontani dal pianeta Gong: si stagliano nell’orizzonte di una Canterbury distrutta, a destra dalla tomba di Hugh Hopper dei Soft Machine e a sinistra di quella di Kevin Ayers."
Un ottimo lavoro, che gode anche della partecipazione di alcuni ospiti di prestigio, come Nic Cester, Mick Harvey e Richard Sinclair (Caravan), che abbiamo presentato con una bella intervista alla band al completo.
Torniamo a parlare di loro per presentare Around the boat, il video che hanno pubblicato nei giorni scorsi. In realtà dovremmo forse definirlo un cortometraggio, diretto da Roberto Delvoi, che pare sarà seguito da una seconda parte, a completare la rappresentazione in immagini del mondo onirico e musicale di questa particolare band: enjoy!!
Questo weekend segna la fine dell'estate, qui a Lussemburgo anche del punto di vista meteorologico, quindi con il tradizionale concerto della domenica cerchiamo di portare un po' di sole nelle vostre case.
Lo facciamo grazie alla musica di una band dalla storia ormai trentennale, pionieri del raggamuffin italiano. I Sud Sound System sono stati fra i primi a portare nel nostro Paese queste sonorità nate dal dancehall reggae, unendole alle tradizioni della propria terra, dialetto salentino, pizzica e taranta. Hanno pubblicato nove album ed un live, ed è soprattutto sui palchi di tutta Italia che si sono fatti amare, con un numero incredibile di concerti, sempre festosi e coinvolgenti. Ve ne diamo un ottimo esempio con questa loro esibizione milanese del 2006, quasi 80 minuti di grande show e tante good vibes: enjoy!!
È arrivato il weekend, pronti come ogni sabato a seguirci su nuovi Sentieri Sonori? Per la seconda puntata della nuova stagione abbiamo preparato un programma molto denso, con parecchie novità interessanti, e due belle interviste.
La prima intervista della settimana sarà dedicata al secondo disco di inediti da solista di un musicista sulle scene da più di vent'anni.
Parliamo di (Giovanni) Succi, già nei Madrigali Magri e nei Bachi da Pietra, che, dopo il vinile per sola voce con i versi di Giorgio Caproni de Il Conte di Kevenhuller e l'album di cover di Paolo Conte Lampi per Macachi, aveva pubblicato due anni fa Con ghiaccio, all'epoca spesso nelle nostre scalette. Il suo nuovo disco, Carne cruda a colazione, è uscito ieri, 20 settembre, per La Tempesta Dischi e Dischi Soviet Studio: "10 brani fatti di crudezza e amaro realismo conditi con un pizzico di ironia e pronti per essere assaporati."
Un altro ottimo lavoro, che ci riporta l'inconfondibile stile dell'artista piemontese, che però va anche ad esplorare sentieri sonori per lui nuovi, avvalendosi come per il precedente della produzione di Ivan A. Rossi (Baustelle, The Zen Circus, Dimartino..). Nelle sue parole, "è un macinato a base di me stesso. Può contenere frammenti di Kraftwerk, Paolo Conte, Talking Heads, Snoop Doggy Dog, LCD Sound System, Tom Waits, Velvet Underground, Lupo De Lupis. Tutto questo io lo chiamo rock’n’roll."
Daremo poi il bentornato in trasmissione ad un'artista che seguiamo ed apprezziamo ormai da un decennio, di cui abbiamo presentato prima e dopo l'estate i nuovi singoli.
Si tratta di Missincat, cantautrice italiana ma berlinese di adozione da molti anni, che avevamo portato in concerto a Lussemburgo (ed in studio) nel giugno del 2008, per le Panoplie Italian Nights II. L'abbiamo poi ritrovata nel 2011 con un bel secondo album, Wow, seguito nel 2015 da Wirewalker, che vi abbiamo presentato con un'altra intervista (qui il podcast) e che confermava il suo talento nello scrivere e cantare melodie accattivanti, con arrangiamenti senza dubbio più ricchi. L'EP, Forces, presentato due anni fa, la portava ancora oltre, verso sonorità per lei non abituali e molto varie, in compagnia di una serie di ospiti.
La grande novità di questi nuovi singoli è che la vedono tornare a cantare in italiano, otto anni dopo Capita, duetto con Dente che finì più volte nelle nostre scalette. Il suo nuovo album, interamente in italiano, si intitola 10 ed è uscito il 13 settembre per Listen Collective/Uma Records: "la poliedrica artista milanese trova ancora una volta la capacità di raccontarsi attraverso le sue canzoni, con una potenza ma allo stesso una delicatezza ed eleganza che l’hanno sempre contraddistinta, fin dai suoi esordi. Il mondo sonoro e la produzione rispecchiano ancora una volta l’approccio libero e non convenzionale di Missincat, la voce inconfondibile di Caterina è ancora una volta al centro della produzione e intorno ad essa lei e Philipp Milner, insieme al quale Caterina ha prodotto il disco, hanno tessuto una sonorità magica e unica nel suo genere. 10 è stato registrato e prodotto tra lo studio dell’artista a Berlino e quello di Philipp Milner, in una cascina del Wendland, un lavoro che è durato quasi tre anni in cui si sono presi lunghissime pause tra una session e l’altra."
READY TO TUNE IN?!! 11.30/13, suRadio ARA, 102.9 & 105.2 in FM a Lussemburgo, live streaming a questolink, podcast a seguirequi.
Questa mattina torniamo a parlare di un grande cantautore che abbiamo già ospitato più volte, sia in trasmissione (qui il podcast dell'ultima) che in concerto a Lussemburgo.
Stiamo parlando di Cesare Basile, che ha pubblicato nel febbraio 2017 il suo ultimo disco, a quasi due anni di distanza da Tu prenditi l'amore che vuoi e non chiederlo più, che gli era valso una Targa Tenco per il miglior disco dialettale del 2015, e che vi avevamo presentato anch'esso con una bella intervista (qui il podcast). L'album si intitolava U fujutu su nesci chi fa?, ed era un lavoro come sempre molto intenso, sincero e sentito, che abbiamo ovviamente incluso nelle nostre Sentieri Sonori Picks 2017.
Sono passati altri due anni, ed ecco che l'artista catanese torna a pubblicare un nuovo lavoro: Cummeddia uscirà per Urtovox il prossimo 11 ottobre, ed ovviamente non mancheremo di dedicargli una nuova intervista. Nell'attesa, oggi vi presentiamo il video del primo singolo, L’Arvulo Rossu, canzone ispirata da La città e l’isola, bellissimo e amaro libro scritto da Gianfranco Goretti e Tommaso Giartosio su una storia che il comunicato presenta così: "Nel 1939, a Catania, il questore Molina ingaggia la sua personale guerra contro la pederastia. Ossessionato dai iarrusi (gli omosessuali) li perseguiterà in ogni modo fino alla deportazione alle isole Tremiti. Molti di loro sono ragazzini che, in ossequio alla difesa della mascolinità italica, vengono sottoposti a ispezioni anali, prelievi di sangue, oltraggi corporali di ogni tipo per accertare dove nasce e come si contagia la differenza. Continuiamo ad essere figli dell'infamia." Enjoy!!
La settimana sta come sempre volando via, si avvicina il weekend, e con esso il vostro appuntamento con Sentieri Sonori!! Per la seconda puntata della nuova stagione abbiamo preparato un programma molto denso, con parecchie novità interessanti, e due belle interviste.
La prima intervista della settimana sarà dedicata al secondo disco di inediti da solista di un musicista sulle scene da più di vent'anni.
Parliamo di (Giovanni) Succi, già nei Madrigali Magri e nei Bachi da Pietra, che, dopo il vinile per sola voce con i versi di Giorgio Caproni de Il Conte di Kevenhuller e l'album di cover di Paolo Conte Lampi per Macachi, aveva pubblicato due anni fa Con ghiaccio, all'epoca spesso nelle nostre scalette. Il suo nuovo disco, Carne cruda a colazione, uscirà domani, 20 settembre, per La Tempesta Dischi e Dischi Soviet Studio: "10 brani fatti di crudezza e amaro realismo conditi con un pizzico di ironia e pronti per essere assaporati."
Un altro ottimo lavoro, che ci riporta l'inconfondibile stile dell'artista piemontese, che però va anche ad esplorare sentieri sonori per lui nuovi, avvalendosi come per il precedente della produzione di Ivan A. Rossi (Baustelle, The Zen Circus, Dimartino..). Nelle sue parole, "è un macinato a base di me stesso. Può contenere frammenti di Kraftwerk, Paolo Conte, Talking Heads, Snoop Doggy Dog, LCD Sound System, Tom Waits, Velvet Underground, Lupo De Lupis. Tutto questo io lo chiamo rock’n’roll."
Daremo poi il bentornato in trasmissione ad un'artista che seguiamo ed apprezziamo ormai da un decennio, di cui abbiamo presentato prima e dopo l'estate i nuovi singoli.
Si tratta di Missincat, cantautrice italiana ma berlinese di adozione da molti anni, che avevamo portato in concerto a Lussemburgo (ed in studio) nel giugno del 2008, per le Panoplie Italian Nights II. L'abbiamo poi ritrovata nel 2011 con un bel secondo album, Wow, seguito nel 2015 da Wirewalker, che vi abbiamo presentato con un'altra intervista (qui il podcast) e che confermava il suo talento nello scrivere e cantare melodie accattivanti, con arrangiamenti senza dubbio più ricchi. L'EP, Forces, presentato due anni fa, la portava ancora oltre, verso sonorità per lei non abituali e molto varie, in compagnia di una serie di ospiti.
La grande novità di questi nuovi singoli è che la vedono tornare a cantare in italiano, otto anni dopo Capita, duetto con Dente che finì più volte nelle nostre scalette. Il suo nuovo album, interamente in italiano, si intitola 10 ed è uscito il 13 settembre per Listen Collective/Uma Records: "la poliedrica artista milanese trova ancora una volta la capacità di raccontarsi attraverso le sue canzoni, con una potenza ma allo stesso una delicatezza ed eleganza che l’hanno sempre contraddistinta, fin dai suoi esordi. Il mondo sonoro e la produzione rispecchiano ancora una volta l’approccio libero e non convenzionale di Missincat, la voce inconfondibile di Caterina è ancora una volta al centro della produzione e intorno ad essa lei e Philipp Milner, insieme al quale Caterina ha prodotto il disco, hanno tessuto una sonorità magica e unica nel suo genere. 10 è stato registrato e prodotto tra lo studio dell’artista a Berlino e quello di Philipp Milner, in una cascina del Wendland, un lavoro che è durato quasi tre anni in cui si sono presi lunghissime pause tra una session e l’altra."
READY TO TUNE IN?!!
Sabato 21 settembre, 11.30/13, su Radio ARA, 102.9 & 105.2 in FM a Lussemburgo, live streaming a questo link, podcast a seguire qui.