Per la quindicesima puntata della ventisettesima stagione avremo il piacere di dare il bentornato a due artisti già nostri ospiti, e vi proporremo varie altre novità interessanti, ascoltando e parlando di Diodato, Ghali, Otto Ohm, Her Skin, Apice, Solo Ariel e Massimo Silverio.
Venendo alle interviste, daremo in primo luogo il bentornato ad una band che abbiamo già accolto in trasmissione nel 2020, ed avevamo scoperto tre anni prima, finendo per includere il loro secondo disco nelle nostre Picks 2017.
Venendo alle interviste, daremo in primo luogo il bentornato ad una band che abbiamo già accolto in trasmissione nel 2020, ed avevamo scoperto tre anni prima, finendo per includere il loro secondo disco nelle nostre Picks 2017.
Parliamo dei Black Tail, band nata nell'ottobre 2012 dall'altra parte dell'oceano, nei boschi fuori Boston, dove Cristiano Pizzuti (voce e chitarra) si trova per lavoro. Tornato a casa, porta avanti il progetto con "un carattere sospeso tra un’americana slack e dimessa, la dimensione defilata della provincia, l’indole ritrosamente boschiva dell’alt folk". Siamo nei sentieri sonori di artisti come Wilco, Sparklehorse o Elliott Smith, percorsi con buon piglio e talento, ed indubbie capacità autoriali. Sono passati come detto quasi quattro anni da quando hanno pubblicato il loro terzo e ad oggi ultimo album, cui vanno aggiunti tre EP. You Can Dream It In Reverse è un altro ottimo disco, finito anch'esso nelle nostre Picks dell'anno, che ha confermato il valore della band laziale, che ha saputo allargare ulteriormente i propri orizzonti musicali con grande maturità.
Saremo lieti e fieri di presentare in anteprima il loro quarto LP, Wide Awake on Beds of Golden Dreams, in uscita il prossimo 23 febbraio per MiaCameretta Records. Un lavoro che parte da anni difficili, e da tante domande: "Come decidi di scrivere un disco indierock, nel frastuono di mondi che tramontano? Come racconti le persone, i sentimenti, la confusione? Come cambia il tuo rapporto con la musica mentre tutto sembra un gran casino?" Il risultato è un disco che ci riporta il loro stile e gusto per le melodie, ma che lo porta su arrangiamenti che variano di continuo, fra "chitarre oblique, piccole radure soniche e code in cui liberare incroci strumentali meno ortodossi".
Any Other è il progetto principale di Adele Altro, polistrumentista e produttrice basata a Milano che ha esordito poco più che ventenne, nel 2015, con il sorprendente Silently. Quietly. Going Away.
Tre anni dopo 42 Records ha pubblicato il meraviglioso Two, Geography, che ha confermato lo spessore e mostrato l'ulteriore maturazione di questa giovane artista, che siamo stati felici di ospitare per una bella intervista.
Due lavori (cui vanno aggiunti due EP) che l'hanno fatta conoscere non solo in Italia, portandola a suonare oltre 200 concerti all'estero, salendo sui palchi di alcuni dei festival internazionali più importanti (dal Primavera Sound di Barcellona al The Great Escape Festival di Brighton, dal Reeperbahn Festival di Amburgo all'Eurosonic Noorderslaag di Groningen), arrivando anche nel Sud Est Asiatico e in Giappone, tra cui il LUCfest di Tainan.
Oltre a questo, ha composto le musiche per il podcast di Internazionale Limoni sul G8 di Genova del 2001 (che poi è diventato il primo lavoro a suo nome, Tentativo), è diventata una delle Ragazze di Porta Venezia di M¥SS KETA, ed è stata una delle artiste italiane selezionate per il programma KeyChange2020 (come ci aveva raccontato in una nuova intervista). Dal 2017 collabora con la Infedele Orchestra di Colapesce ed ha suonato nei tour congiunti di Colapesce e Dimartino, e poi con Marco Giudici, Andrea Poggio e vari altri artisti.
Il suo terzo album, stillness, stop: you have a right to remember, è uscito il 26 gennaio, sempre per 42 Records. Un disco che unisce con gusto ed equilibrio strumenti acustici ed elettronica, con liriche particolarmente intime e toccanti. Al suo fianco ancora una volta troviamo Marco Giudici, anche in veste di co-produttore, e pochi altri musicisti, per un lavoro veramente meraviglioso.
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