Tuesday, December 10, 2024

Francesca Bono, bel video dal vivo: Bitten Tongue (@ MountEcho')

Due mesi fa, la prima intervista della ventottesima stagione di Sentieri Sonori (qui il podcast) ci ha permesso di presentare quello che è un gradito ritorno, ma anche un bell'esordio.

Francesca Bono era stata infatti con noi già nell'aprile del 2017 come frontwoman degli Ofeliadorme, in occasione dell'uscita del loro terzo LP, Secret Fires, che aveva confermato una forte evoluzione nel sound della band, decisamente virato verso l’elettronica, anche per l’incontro con un grande produttore e musicista come Howie B (Bjork, Tricky, U2), con cui lo avevano registrato, prodotto e pubblicato.
Nel febbraio dell'anno scorso le abbiamo dato il bentornato, questa volta in compagnia di Vittoria Burattini, nota in primo luogo come batterista di una delle band del nostro cuore, che abbiamo già ospitato più volte, ed anche portato in concerto a Lussemburgo, ovvero i Massimo Volume. Ci hanno presentato Suono in un tempo trasfigurato, un disco molto bello ed affascinante che "presenta una sintesi perfetta tra wave sperimentale, groove alieni, elettronica contemporanea e soundtracks sci-f, composto quasi esclusivamente con un vecchio synth Juno 60 e una batteria organica".

Lo scorso 27 settembre, We Were Never Being Boring Collective ha pubblicato il suo primo album da solista, Crumpled Canvas, che lasciamo presentare dalle parole di Francesca: "Nel 2017, dopo qualche scambio di email, ho incontrato Mick Harvey a un concerto di PJ Harvey a Torino. Conosceva e apprezzava già il lavoro degli Ofeliadorme, tanto che nel suo nuovo disco solista, uscito per Mute Records, ha inserito una cover di Alone With The Stars, traccia che apriva l'ultimo album degli Ofelia, Secret Fires. Nel frattempo, sono stati anni intensi: sono nati i miei due figli, il mondo ha attraversato il Covid, mio padre è morto all’improvviso, la mia band ha deciso di fermarsi. Io continuavo a scrivere e registrare in casa, senza un piano preciso ma sentendomi libera come non mi succedeva da tempo. Nel 2020 ho chiesto a Mick di ascoltare questi demo in apparenza classici, ma in realtà inusuali (molti brani non hanno ritornello), in cui si insinua sempre un elemento imprevisto, diventando quella tela stropicciata da cui prende il titolo l’album. Una suggestione che mi arrivava da un quadro di Frida Kahlo che avevo visto anni fa, ad una mostra a Genova. Mick è rimasto colpito: la prima parola che ha usato è stata idiosyncratic, e si è offerto di aiutarmi. Lavorare con lui e la band che ho radunato è stata un’esperienza straordinaria. L'album è quasi per intero suonato dal vivo, volevamo mantenesse un sapore raw, di lavoro artigianale, non troppo pensato o rifinito."
La band in questione, oltre allo stesso Harvey, la vede affiancata da Vittoria Burattini alla batteria ed Egle Sommacal (anche lui nei Massimo Volume) alla chitarra, per un lavoro affascinante quanto vario, che abbiamo presentato anche come CD-tipp, disco della settimana di Radio ARA.

Torniamo a parlarne per presentarvi una splendida versione di uno dei brani del disco, Bitten Tongue, eseguita dal vivo al MountEcho', con l'accompagnamento di Francesca Baccolini: enjoy!!


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