Friday, December 20, 2024

Luca Gemma torna con uno splendido tributo: Modugno sulla luna

Nell'ottobre del 2022 siamo stati felici di dare il bentornato ad un artista a noi molto caro, che abbiamo portato a suonare a Lussemburgo ed intervistato più volte, la precedente quasi cinque anni prima.

Luca Gemma
si è fatto conoscere negli anni '90 creando con Pacifico i Rosso Maltese, con cui ha pubblicato due album fondendo rock, folk e canzone d’autore e suonato oltre 350 concerti in Italia e Francia. Allo scioglimento della band, ha iniziato a lavorare come autore per altri cantanti, come Fiorella Mannoia, Malika Ayane e Bobo Rondelli, ma anche per tv, radio, cinema e teatro. Ha partecipato a molti progetti di musica e parole, in studio e dal vivo, collaborando con artisti quali Steve Piccolo dei newyorkesi Lounge Lizards o Emidio Clementi dei Massimo Volume. Da solista, insieme ad ottimi musicisti e con la costante collaborazione di Paolo Iafelice (sound engineer e produttore già al lavoro con De André, Pfm, Silvestri, Casino Royale e molti altri), Luca "insegue la sua idea di canzone, mischiando indie pop, soul, rock sbilenco e canzone d’autore, come Modugno suonato da Paul Weller al compleanno di David Byrne". Ha pubblicato sei album fra il 2004 ed il 2017, accompagnati da un’intensa attività live in Italia ed all’estero, incluse un paio di tappe lussemburghesi organizzate da noi. Nel 2020 ha fatto uscire due singoli, realizzati uno con Edda e Volwo e l’altro con i suoi figli in periodo di lockdown, cui è seguito nel 2022 il suo settimo album da solista: Fantastiche visioni è il risultato di un lavoro completamente solitario, che come suo solito unisce unisce bellezza, eleganza e semplicità, confermando il suo grande talento di autore ed interprete.

Torniamo a parlare di lui perché il 13 dicembre Adesiva Discografica ha pubblicato un suo disco omaggio a Domenico Modugno, a trent'anni dalla scomparsa.
Modugno sulla Luna prende spunto da Sacre radici - La maestà del legno, uno spettacolo multidisciplinare di Koreoproject di cui Luca Gamma cura le musiche e le canzoni, suonandole in scena. Lo spettacolo, che sarà in scena per tutto il 2025, "affonda le sue radici nel Salento ed è l’occasione per far ascoltare al pubblico un repertorio di canzoni di Modugno scritte nei primi anni Cinquanta in dialetto salentino. Già, in dialetto salentino! Legato alla tradizione dei cantastorie del sud, Modugno infatti inizia a scrivere canzoni nel dialetto di San Pietro Vernotico in provincia di Brindisi, dove si era trasferito da bambino, pur essendo nato a Polignano a Mare, in provincia di Bari. Ed ecco il punto: tutte quelle canzoni dei primi anni sono scritte in salentino e non in siciliano, come lui stesso aveva contribuito a far credere per poter esordire in un programma radiofonico della Rai. Una trasformazione peraltro non difficile in quanto il dialetto salentino è quasi uguale al dialetto siciliano che si parla a Messina."
Un progetto in cui Luca si è lanciato con passione, come racconta: "Perché mi piace la sua visione poetica, il modo in cui osserva e racconta il mondo, con quel canto confidenziale, senza troppi abbellimenti. Mi piace la sua prepotente capacità espressiva, mi piace il modo in cui si accompagna alla chitarra. Mi piace il modo in cui si accompagna alla malinconia. E poi perché è il primo cantautore moderno, l’uomo che ha spinto la canzone italiana verso la canzone d’autore, che per primo ha scritto musica e parole e le ha cantate mettendoci dentro una verità che al tempo nella canzone italiana non c’era. Perché Domenico Modugno è stato un artista capace di mischiare il sentimento popolare con la cultura, Sanremo con il Premio Tenco - che ha vinto nel 1974 alla sua prima edizione - il festival della canzone di Napoli con Eduardo De Filippo, la commedia musicale di Garinei e Giovannini con il teatro di Strehler, tra Brecht e Pirandello, la televisione con la poesia di Pasolini e Quasimodo."

Modugno sulla luna contiene otto canzoni suonate e arrangiate da Luca Gemma e prodotte insieme a Paolo Iafelice, che le ha mixate e masterizzate. Quattro brani in dialetto e quattro in italiano, alcune quasi sconosciute altre famosissime e, come dice Luca, "quindi più pericolose. Raccontano l’amore, la sua terra, il lavoro duro, talvolta la morte, il sogno, la meraviglia per la vita e la natura, riuscendo a unire luci e ombre, sole a picco e bagliore lunare. Il disco si chiude con una versione scura, notturna e rarefatta di Nel blu, dipinto di blu, un racconto onirico in cui si aggiunge la voce di un altro grande extraterrestre della canzone d’autore italiana, Eugenio Finardi, e sono felice e grato che abbia accettato l’invito a cantare con me la terra vista dal cielo infinito."
Uno splendido lavoro, di cui parleremo dopo le feste anche in trasmissione, ma che vi invitiamo fin d'ora a scoprire: enjoy!!


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