Wednesday, December 13, 2017

Filippo Gatti ed il suo esordio con gli Elettrojoyce: Balena

Come annunciato, questo sabato avremo il piacere di accogliere Filippo Gatti per presentare il suo terzo disco da solista, in uscita venerdì, ed anche stamattina parliamo di lui.

Vi voglio infatti portare in un viaggio nel tempo con il sottoscritto, nella Roma della seconda metà degli anni '90. Un decennio come diciamo spesso fondamentale nella storia del rock italiano, che in quel periodo ebbe una vera e propria esplosione, fra band e dischi che si imposero anche al grande pubblico, ed altri che rimasero fenomeni maggiormente di nicchia.
Fra i secondi, un posto speciale nel cuore del sottoscritto è occupato dagli Elettrojoyce, band formata proprio da Filippo (basso e voce) con Andrea Salvati (chitarra e pianoforte) Stefano Romiti (chitarra) e Fabrizio D'Armini (batteria). Un gruppo capace di unire il rock d'oltremanica alla canzone d'autore italiana in modo mirabile, producendo due splendidi dischi omonimi, cui si fa di solito riferimento per il colore della copertina: quello nero nel 1996 e quello rosso nel 1998. A seguire, gli altri membri abbandonarono la band per creare gli E42, già in passato nelle nostre scalette e nelle Picks 2010, lasciando che Filippo pubblicasse un ultimo album a nome Elettrojoyce, Illumina (2000), per poi lanciarsi nella sua carriera da solista.

Un percorso che ho avuto il piacere di seguire da molto vicino, visto che erano gli anni in cui iniziavo a fare radio, proprio a Roma. Rimasi conquistato, prima a livello musicale poi anche umano, da questi ragazzi, che divennero cari amici ed habitué delle mie scalette, al punto che coniai per loro la definizione "l'orgoglio della capitale", con qualche invidia fra i loro colleghi.
Ricordo ancora quando ebbi l'onore di ricevere in anteprima il disco rosso, su una cassetta TDK (ricordi vintage..) che mi venne passata in gran segreto e che consumai, per poi scoprire con gioia ed emozione di essere per la prima volta finito nei ringraziamenti del booklet. Come ricordo, fra i tanti, un fantastico concerto al Frontiera, che li vide condividere il palco con un'altra delle nostre band del cuore, gli Scisma. Per aggiungere una nota personale, furono proprio loro, quando decisi a fine '98 di lasciare quella radio, a portarmi e presentarmi in uno dei cuori della musica dal vivo romana dell'epoca: da là iniziarono per me due indimenticabili anni al mixer del Locale, con un numero imprecisato di dj-set post-concerto, interrotti solo dalla mia partenza per Lussemburgo.

Quella degli Elettrojoyce è stata una storia breve ma molto significativa, non solo per me: i loro dischi sono ancora custoditi gelosamente ed ascoltati con piacere da molti, e fra gli appassionati sono ricordati come una delle perle nascoste del periodo. Album molto belli, ricchi sia dal punto di vista musicale che lirico, che oltretutto sembrano invecchiare molto bene, restando non solo godibili ma anche attuali, fino ai giorni nostri.
Una storia che iniziò con un demo inviato alla radio in cui stavo muovendo i miei primi passi, con una canzone che colpì un paio di illuminati dj, che ne fecero innamorare gli allora numerosissimi ascoltatori. Si intitola Balena, ed a più di vent'anni dalla prima volta che l'ho ascoltata mi emozione ancora profondamente, per un testo che sento terribilmente vicino, ed una musica che mi trascina con sé.
Oggi ve ne voglio proporre lo splendido video, realizzato da Daniele Persica con un unico piano sequenza: enjoy!!



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