Friday, March 22, 2019

Vegaenduro, anteprima del secondo video dal nuovo disco: Leave

Ci lanciamo verso il weekend presentando in anteprima assoluta il secondo singolo e video estratto dal disco che ha segnato il ritorno di uno dei mille progetti di un artista cui siamo particolarmente legati, al punto che dieci anni fa un suo album uscì per Pocket Heaven, l'etichetta che nacque da una costola della nostra associazione, Panoplie.

Parliamo di Giovanni Ferrario, musicista, autore e produttore molto eclettico, che negli anni ha lavorato con un gran numero artisti, italiani e non, fra cui ricordiamo PJ Harvey, John Parish, Scisma, Le Luci della Centrale Elettrica, Sepiatone, Hugo Race e Rokia Traoré. La sua ultima partecipazione alla nostra trasmissione risale all'ottobre di tre anni fa (qui il link al podcast), per presentare Places Names Numbers, disco a nome Giovanni Ferrario Alliance che abbiamo incluso nelle Sentieri Sonori Picks 2016.

Torniamo a parlare di lui per presentare il nuovo singolo estratto dal recente disco della band formata alla fine degli anni '90 da vecchie conoscenze provenienti dai Views, il suo storico gruppo. L'attività dei Vegaenduro inizia in una cascina di Montichiari, dove i brani nati dalla penna di Vittorio Carli (voce e chitarra) vengono sviluppati ed arrangiati dalla band, dando vita ad un sound di matrice garage e psichedelica; registrazioni e produzione sono opera proprio di Ferrario, membro attivo del progetto e produttore di tutti i lavori. Nel 2002 Urtovox pubblica il primo album Vegaenduro, che include alcune canzoni composte nel '99 ed è seguito nel 2005 da Big Time 25.33PM, pubblicato da Macao Records e Desvelos. Ad accompagnare Vittorio è il nucleo originario dei Views al completo: Giovanni Ferrario (chitarra), Nico Meteo (basso), Livio Ruggenenti (chitarra) e Dario Pironi (batteria). 
Il percorso live si limita negli anni a qualche uscita in Italia, ma il ritrovo in sala prove rimane l'appuntamento fisso, e la cascina degli inizi si fa quartier generale dell'attività della band, che non cessa di dedicarsi alla produzione di nuovi brani.
Nella seconda metà del 2017, a dodici anni di distanza dal precedente lavoro, Vittorio Carli ritrova il fratello Sandro ed insieme a Giovanni al mixer e alla produzione cominciano a lavorare ad un nuovo disco; in corso d'opera, l'idea iniziale di fissare su nastro alcune idee di Vittorio rimaste incompiute si arricchisce della collaborazione dei vecchi amici, fino a diventare un lavoro completo.

Sexter Abbey è il loro terzo album, registrato, prodotto e mixato da Giovanni Ferrario con Davide Mahony, masterizzato da Daniele Salodini al Woodpecker studio ed uscito nel mese di novembre per la Kandinsky Records. "Dieci brani nei quali si possono assaporare le sonorità garage e psichedeliche che caratterizzano la band fin dagli esordi. Un disco con un forte richiamo al passato, quello dell'underground e della tradizione americana degli anni '80, ma anche quello di musicisti che nonostante gli anni hanno ancora la voglia di mettersi in gioco ed "accettare la sfida". Nei testi di Sexter Abbey, Vittorio (autore di tutte le liriche), unisce il sacro e il profano con una obliqua ed autoironica leggerezza, nel tentativo di dare un senso attuale al proprio personalissimo, a tratti volutamente autoreferenziale, percorso di ricerca iniziato molto tempo fa. È la celebrazione nel presente di percorsi individuali ma anche comuni, una specie di manuale di sopravvivenza, un taccuino di appunti rivolto a chi conosce l'arte del sapersi prendere in giro."

Oggi siamo felici di presentare, come dicevo in anteprima, il secondo video estratto dall'album, per il brano di chiusura dal disco, Leave, che nelle loro parole "parla di quando in cui si vuole lasciare una cosa per cercarne un'altra. Il dialogo surreale che si svolge al tavolino del bar, oggetto del video, è sottotitolato in due lingue: italiano e inglese, i protagonisti ne parlano una terza." Enjoy!!



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