Avevamo conosciuto Vera Di Lecce nel 2007 come cantante e danzatrice dei Nidi d'Arac, per poi ritrovarla negli scorsi anni alla prese con un progetto solista, nel vero senso della parola: tutti brani scritti ed arrangiati da lei, e suonati da sola, voce, chitarra e loops. Nel 2012 ha pubblicato un primo EP autoprodotto, Heavy Butterflies, e tre anni dopo ha debuttato sulla lunga distanza con 29 seconds, album realizzato a Berlino con il supporto di Martyn Heyne per gli effetti, la registrazione e poi mix e mastering, e pubblicato con l’etichetta romana Eclectic Productions.
Abbiamo parlato di lei l'anno scorso per il suo ingresso ne I Caminanti, la band di Cesare Basile, e per due singoli (usciti nel dicembre 2017) in cui spazia tra elettronica e sperimentazione, Mirror e 30 Tree, prodotti da Boris Wilsdorf presso l’AndereBaustelle Tonstudio di Berlino. Questa settimana è stato pubblicato il video del secondo, prodotto da Edoardo Petrelli e diretto da Timo Jodan: "un'improvvisazione danzata da Vera per le strade e le metro di Kreuzberg, con le maschere e gli oggetti di scena della madre Cristina Ria, scomparsa ad agosto del 2018. Danzatrice, attrice di teatro-danza e ricercatrice, Cristina Ria è, assieme a Giorgio Di Lecce (padre di Vera scomparso nel 2003), un'importantissima figura di riferimento per la tradizione salentina a partire dagli anni '80. Da qui la dedica della figlia e la performance berlinese, che continua la tradizione ma con innesti metropolitani e contemporanei, come l'arte che Vera Di Lecce porta avanti da tempo." Enjoy!!
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