Prima delle feste, e delle due settimane dedicate alle tradizionali Sentieri Sonori Picks, abbiamo iniziato a parlare di una delle più belle novità dell'inizio del 2024, un esordio (quanto meno da solista) veramente sorprendente.
Sara Parigi è una giovane artista pratese, che si era fatta conoscere con Lady in the Radiator, band che ha vinto nel 2019 il Rock Contest di Controradio. Lo scorso 1° dicembre Viceversa Records ha pubblicato la prima anticipazione da Stanza, il suo album in uscita il prossimo 26 gennaio. Un lavoro che segna una profonda svolta nel suo percorso, dall'alt-rock in inglese della band ad "un compiuto songwriting art-pop in lingua italiana, sostenuta da una vocalità peculiare ed elegante, divenuta di pari passo più diretta, in simbiosi con la spontanea teatralità della sua presenza scenica. Sebbene permangano tanto suggestioni prettamente internazionali quanto un’inevitabile inquietudine di fondo, nei dieci brani di Stanza subentrano atmosfere coraggiosamente intimiste e melodie irregolari sospese tra passato e futuro, cioè tra strumenti tradizionali ed elettronica."
Al suo fianco, un artista che non ha bisogno di presentazioni per il nostro pubblico, quell'Alessandro Fiori che per noi è senza dubbio uno dei cantautori italiani di maggior talento degli ultimi decenni, che ha suonato con lei ed ha prodotto il disco, come racconta la stessa Sara: "La nostra collaborazione mi ha fatto tornare alla dimensione del gioco e dell’istinto visionario, il che mi ricorda perché faccio musica. Di questi tempi, penso sia un approccio sempre più raro, da custodire con cura. Semplicemente, non ci siamo posti limiti per l’elaborazione di questo disco e lui ha colto i miei semi creativi portandoli a sbocciare in un’accezione tutta loro."
Il risultato è un lavoro come detto sorprendente, originale ed affascinante, che saremo lieti e fieri di presentare in anteprima la prossima settimana con una bella intervista.
Nell'attesa, vogliamo proporvi il secondo singolo, uscito proprio oggi e presentato così: "Il pensiero che sta alla base di questo brano è che, come individui, siamo essenzialmente il nostro migliore amico e il nostro peggiore nemico allo stesso tempo. Mi piace l’idea che, mentre la voce esprime una certa amarezza per una ciclicità da cui sembra che non si possa uscire, la musica mi trasporta su un livello più incline alla leggerezza: da qualche parte, queste due tendenze si incontrano in Animale."
Come il precedente, il video è opera di John Snellinberg, collettivo attivo anche nella realizzazione di film e dischi (Sogni di Gloria, La Band del Brasiliano): enjoy!!
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