Wednesday, January 10, 2024

Stagioni, uno splendido omaggio ai Massimo Volume

Lo scorso anno ci ha regalato molti dischi interessanti, che abbiamo ripercorso nelle ultime due settimane proponendovi le nostre tradizionali Sentieri Sonori Picks. Come sempre, però, queste includevano unicamente album "originali", escludendo quindi EP, dischi dal vivo o di cover. È rimasto quindi fuori un lavoro molto bello, uscito giusto prima delle feste, di cui vogliamo parlarvi quest'oggi.

Si tratta di uno splendido tributo ad una delle band del nostro cuore, che abbiamo già ospitato più volte, ed anche portato in concerto a Lussemburgo, ormai quindici anni fa. Parliamo dei Massimo Volume, che sono stati con noi per l'ultima volta nel febbraio 2019 (qui il podcast) per Il nuotatore, quello che ad oggi è il loro ultimo album. Lo scorso 23 dicembre NOS Records ha pubblicato Stagioni. Tributo ai Massimo Volume, un disco che raccoglie dodici loro brani, reinterpretati da altrettanti artisti del panorama alternative italiano, tra i quali Mauro Ermanno Giovanardi, Cesare Basile, Max Collini, Amerigo Verardi, Bachi Da Pietra, Francesco Bianconi..
Giusto l'anno scorso ricorreva il trentennale discografico dei Massimo Volume, che avevano esordito nel 1993 con Stanze, primo LP ufficiale della band, che "a partire dall’inizio degli anni Novanta ha disegnato una originale parabola nella musica indipendente italiana, unendo alle raffinate partiture musicali di matrice post-rock, le liriche recitate di Emidio Clementi, cantore di una generazione in perenne movimento interiore, sempre in bilico tra titanismo autobiografico e minimalismo urbano".

Una band che ha lasciato un segno indelebile nella storia della musica italiana, con sette album in studio che hanno tracciato "un percorso sempre coerente, lontano dalle mode del mercato discografico e segnato da una ricerca continua e da una autorialità elegante e inconfondibile." Un percorso che ha influenzato innumerevoli altri artisti, come testimoniato dalla tracklist di questo splendido tributo, che unisce artisti della stessa generazione ad altri più giovani in un omaggio sentito e rispettoso, nato da un’idea di Mimmo Pesare, autore e producer del progetto musicale Ninotchka (il cui LP d’esordio include un pezzo interpretato da Emidio Clementi, In nessun posto), A&R della NOS Records e autore del libro Jacques Lacan spiegato dai Massimo Volume (Musicaos, 2015, con una prefazione dello stesso Clementi).
La tracklist ripercorre cronologicamente la storia dei Massimo Volume, e ci pare giusto lasciarla presentare in dettaglio dal comunicato stampa.

Il primo pezzo è infatti La processione della Madonna dei Porci, contenuto nell’ormai mitologico Demo Nero dei Massimo Volume (1992) e reinterpretato da Maverick Persona, il nuovo progetto musicale di Amerigo Verardi (che di NOS Records è anche il Direttore Artistico e che ha visto gli stessi esordi dei Massimo Volume proprio nella sua sala prove di Bologna ai tempi degli Allison Run) insieme al giovane producer brindisino Deje. A seguire, proprio da Stanze, Francesco Bianconi (Baustelle) regala una splendida e morbosa versione del classico Ronald, Tomas e io, uno dei pezzi seminali della loro prima produzione; poi è la volta di Mauro Ermanno Giovanardi (La Crus), con la celeberrima e sognante Il primo dio (con Ninotchka alla produzione musicale), contenuta nel secondo e probabilmente più fondativo LP dei MV, Lungo i bordi (1995); la voce e la chitarra di Cesare Basile, altro artista caro ai Massimo Volume, prosegue con una straziante e delicatissima interpretazione di un altro classico, La città morta, contenuta in Da qui (1997); dallo stesso album Spartiti, progetto di Max Collini (Offlaga Disco Pax) e Jukka Reverberi (Giardini di Mirò) propongono la loro suggestiva rilettura di Qualcosa sulla vita; Marco Ancona (altro fondatore e ingegnere del suono della NOS Records) e la sua band fanno esplodere tutto il rock di Privé, singolo trainante dell’album Club Privé (1999); Ninotchka (Mimmo Pesare) con un ispiratissimo featuring vocale di Giorgio Consoli (Leimotiv, Ninotchka) reinterpreta in chiave trip-hop Le nostre ore contate, ancora oggi uno dei brani più amati dei Massimo Volume, contenuto in Cattive abitudini (2010), dal quale sono anche tratte In un mondo dopo il mondo e Litio, rispettivamente di Giovanni Succi dei Bachi Da Pietra e dagli stessi Bachi Da Pietra, band legatissima artisticamente ai Massimo Volume, coi quali nel 2011 hanno pubblicato uno split/Ep dal quale è tratta questa versione di Litio. Poi, dall’album capolavoro Aspettando i barbari (2013) è tratta la rilettura quasi jazzata di Dymaxion song proposta da Vittorio Nacci (Iohosemprevoglia), coadiuvato da Raffaele Stellacci (Fabryka) e Giovanni Longo. Chiudono la compilation due brani tratti dall’ultimo LP dei Massimo Volume, Il nuotatore (2019), le bellissime versioni di Fred e di Vedremo domani, rispettivamente dei pugliesi C.F.F. e il Nomade Venerabile e Elius Inferno.

Un lavoro che vi invitiamo caldamente a scoprire, che riesce mirabilmente a rendere omaggio ad una delle band più importanti della storia della musica italiana, in costante equilibrio fra il chiaro e sentito rispetto per le opere originali e la voglia di rendere personali queste nuove versioni, emozionanti ed emozionate: enjoy!!


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