Sunday, May 6, 2018

Il Concertone visto da Lussemburgo

Come avevo anche scritto qui sul blog, martedì mi sono voluto rituffare, dopo qualche anno di quasi totale distacco, nel tradizionale Concertone di Piazza San Giovanni. Un po' di giorni dopo, mi è venuta voglia di scrivere qualche riga a riguardo, con cui accompagnare la presentazione delle esibizioni che mi sono maggiormente piaciute.

In primo luogo, tengo a chiarire che voglio fare astrazione dal contenuto politico dell'evento, non perché non mi interessi, ma perché aprirebbe discorsi più lunghi e complessi di quanto abbia il tempo di sviluppare qui, e preferisco quindi concentrare l'attenzione, come sempre, sulla musica. Da quel punto di vista bisogna partire dall'assunto che si tratta di un evento per il "grande pubblico", ed in un duplice senso: da un lato la vasta platea in Piazza San Giovanni, che mi pareva ed immagino composta da molti giovani, anche molti non romani, e dall'altro quella di una televisione generalista in un giorno di festa, il tutto per nove ore di live-show open-air in diretta.
Di conseguenza, non potevo di certo attendermi un cast composto solamente da artisti che apprezzo, e del resto non è mai stato così, mutatis mutandis: ho visto come ogni anno molte cose che non mi piacciono, altre che mi lasciano indifferente, alcune che posso anche far fatica a capire.. sarà l'età? Forse non solo quella, ma voglio applicare il principio che cerchiamo di seguire sia in trasmissione che qui sul blog, ed anche più in generale nella vita: cercare di dedicare il mio tempo e le mie energie alle cose che amo, magari per diffonderle a mia volta, piuttosto che a sforzarmi di analizzare o ancor peggio denigrare ciò che non amo.

Posso quindi dire che sono stato molto felice di potermi godere da casa un certo numero di live-set (brevi ma intensi, cit. Enrico Gabrielli), alcuni interessanti altri molto belli, e soprattutto che questa manifestazione abbia permesso ad artisti che apprezzo di potersi mostrare ad un pubblico che raramente possono raggiungere.
Fra quelli interessanti citerei Wrongonyou, Maria Antonietta, La Municipàl (con Marco Ancona alla chitarra), Dardust, Ministri e Nitro, tutti in passato ed anche in futuro nelle nostre scalette. Fra i nostri preferiti, in primo luogo i nostri recenti ospiti Willie Peyote, con un set d'impatto accompagnato da un'ottima live band, e The Zen Circus, in gran forma, ormai fra le migliori rockband italiane. Poi John De Leo, già frontman dei Quintorigo, con la sua splendida voce, ed un bell'omaggio agli Skiantos da parte di una "all-star band" (con membri di Calibro 35, BlueBeaters, Ex-Otago, Fast Animals and Slow Kids..) giustamente scanzonata. Due grandi nomi, da sempre nei nostri cuori ed entrambi già nostri ospiti, Max Gazzè nella sua attuale versione orchestrale e Carmen Consoli in trio acustico con violino e violoncello.

Un discorso a parte meritano due esibizioni che siamo felici e fieri di aver contribuito più o meno direttamente a portare sui palchi di Lussemburgo in questa prima metà di 2018. In primo luogo Cosmo, che ha fatto ballare San Giovanni come ha fatto al De Gudde Wëllen a febbraio, lanciandosi anche in un crowd-surfing.. coraggioso. E soprattutto i nostri amati Calibro 35, che siamo stati orgogliosi di vedere penultimi in scaletta prima di Fatboy Slim, e come dovreste sapere riporteremo in concerto a Lussemburgo il prossimo 19 maggio (all info herepresales here)!!








 










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