Si avvicina il sabato, e con esso il vostro appuntamento con Sentieri Sonori!!
Appuntamento speciale, questa settimana, il sesto dei Sentieri Sonori estivi: come è ormai tradizione, approfittiamo delle settimane estive per proporvi una carrellata di alcune fra le più belle interviste della stagione appena conclusa, lunga, ricca e quanto mai densa di ospiti.
Questo sabato inizieremo andando al 15 maggio, quando abbiamo accolto un'artista già più volte nelle nostre scalette, in primo luogo con la sua band, ma qualche anno fa anche da solista.
Nel 2015 avevamo presentato l'esordio da solista di Rachele Bastreghi, tastierista e cantante dei Baustelle, che aveva approfittato del momento di pausa della band seguente l'uscita ed il tour di Fantasma. Un EP, ma corposo, composto da 7 brani (fra cui uno strumentale e due cover) ed intitolato Marie, nome del personaggio che Rachele aveva interpretato in un episodio della fiction RAI Questo nostro amore. Un bel lavoro, fra canzone d'autore e pop, fra Italia e Francia, il tutto con un gusto chiaramente retro, che ha finalmente trovato un seguito. Il 30 aprile Warner Music Italy ha pubblicato il suo primo LP, Psychodonna, scritto e lavorato nel corso degli ultimi due anni e co-prodotto dalla stessa Rachele insieme a Mario Conte, che conosciamo per il suo lavoro con Colapesce e Meg. Quest'ultima, insieme a Chiara Mastroianni e Silvia Calderoni, è ospite del disco, cui hanno partecipato musicisti che amiamo come Fabio Rondanini, Roberto Dellera e lo stesso Colapesce.
Un disco musicalmente multiforme, a cavallo tra electropop, electroclash e classicità, che sorprende e conquista, e che l'autrice racconta così: "È il mio viaggio fatto di fuori orario, di luna e isolamento, di poesia e distorsione, di albe illuminate e risvegli caotici. È un canto necessariamente libero, fatto di controsensi, di amore e sgomento, di dolcezza e nervi. È un ballo consapevole nel fango."
Il 22 maggio abbiamo ospitato un artista che era già stato con noi due anni fa come solista (qui il podcast), questa volta per parlare del ritorno della band in cui milita dal 2004.
Parliamo di Giovanni Succi e dei Bachi da Pietra, che ha creato con Bruno Dorella, che ben conosciamo anche per il suo lavoro con Ronin ed OvO. A sei anni dal precedente Necroide, il 7 maggio hanno pubblicato il loro settimo album, Reset, con Garrincha Dischi. Un lavoro che segna una svolta nella loro storia, a partire dall'ingresso in formazione di un terzo membro, Marcello Batelli, già con Non voglio che Clara ed il Teatro degli Orrori. Questo ha portato un allargamento degli orizzonti sonori della band, a partire dall'utilizzo dell'elettronica, senza per questo tradire la propria identità, anche grazie agli inconfondibili e taglienti testi di Succi.
"Vogliamo portarti pietra e metamorfosi, sembrano opposti, non lo sono", avevano annunciato, e l'operazione appare perfettamente riuscita, con un disco dal grande impatto, che in qualche modo riunisce le tante anime musicali di questa grande band.
Il 3 aprile abbiamo dedicato una bella intervista al nuovo progetto di un artista che apprezziamo molto, ed abbiamo anche portato a suonare a Lussemburgo, ormai quasi quindici anni fa.
Era infatti il giugno 2007 quando organizzammo la prima di quelle che sarebbero state le sei edizioni del nostro annuale festival, Panoplie Italian Nights. La prima serata, aperta da quell'Athebustop di cui abbiamo parlato lunedì per il nuovo singolo dei suoi Mighty Oaks, vedeva come headliner Songs for Ulan, band campana che aveva pubblicato due anni prima il suo splendido secondo album, You must stay out, e che ci regalò un concerto molto bello ed intenso.
Li abbiamo poi ritrovati per due dischi finiti nelle nostre Sentieri Sonori Picks, The Globe Has Spun And We're All Gone nel 2011 e Middle aged middle ages nel 2016, che abbiamo presentato anche con una bella intervista.
Cinque anni dopo, abbiamo avuto la bella sorpresa di ricevere l'annuncio di un progetto creato dal frontman della band con il chitarrista di un altro gruppo già in passato su questo blog. La cosa ha subito attirato la nostra curiosità, ripagandola fin dal primo ascolto del loro disco di esordio, affascinante ed emozionante. "Nothing but the Kids è l'album che battezza questo nuovo progetto Kusturin, nato dalla fatalità di un incontro fra due artisti di maturata esperienza underground: Pietro De Cristofaro (Songs for Ulan) e Paolo Broccoli (The Orange Beach), coadiuvati dall'ispirazione lirica e poetica di Marco Russo e dalla inventiva sonora di Peppe De Angelis (Monopattino Studios), e con il supporto fondamentale dei musicisti con cui si suona da una vita. Il risultato è una manciata di canzoni "pop", melodie lievi ma decise, spigoli armonici smussati, atmosfere crepuscolari e polverose di terra prosciugata dal sole mediterraneo. Ma potrebbe essere anche il Mojave Desert..."
Un disco di grande valore, uscito venerdì 26 marzo, di cui siamo stati fieri di poter presentare qui sul blog in anteprima assoluta la prima anticipazione, e di cui abbiamo parlato più approfonditamente ospitando Pietro e Paolo.
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