Si chiamano Train to Roots, si sono formati nel 2004 e si sono fatti conoscere non solo in Italia, ma in tutta Europa, soprattutto grazie ad un'intensa attività live. "Caratterizzati da una maturazione costante e dai live esplosivi, nei loro dischi hanno mantenuto un mix particolare di stili e lingue, in cui trovano spazio le varie sfumature della musica giamaicana e della black music con testi impegnati e divertenti in italiano, sardo e inglese." Risale ormai a cinque anni fa la pubblicazione del loro ultimo album, Declaration N° 6, distribuito globalmente dalla storica etichetta giamaicana VPAL, come già il precedente. Un ottimo lavoro, impreziosito dalla partecipazione di Bunna (Africa Unite) ed Eugenio Finardi, e che confermava il valore della band.
Nel 2019 avevamo presentato due nuovi singoli, Denaro e Oi, cui è fatalmente seguita una pausa di quasi due anni per la pandemia. Alla fine dell'anno scorso la band sarda ha ripreso il percorso di ritorno alle sue radici musicali con testi in italiano e sardo che musicalmente ricordano il reggae britannico a cui si sono ispirati dal primo momento con un singolo intitolato Pro Tie, che è stato seguito a fine aprile da un nuovo bel brano. Ancora qui è una canzone autobiografica che celebra i loro 18 anni di carriera, spiccatamente roots e con sonorità calde e avvolgenti segnate da una registrazione completamente analogica. Oggi ve ne presentiamo il video, che mescola immagini d'archivio con altre più recenti, prodotto da Roble Factory: enjoy!!
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