Si fanno chiamare Pitchtorch, e sono il chitarrista, compositore e session player Mario Evangelista (The Gutbuckets), il bassista e contrabbassista Danilo Gallo (Guano Padano) e il batterista Marco Biagiotti (The Vickers). Tre ottimi musicisti, che hanno messo i rispettivi background al servizio di una nuova creatura comune: "corde acustiche ed elettriche, banjo, mandolino, pianoforte, harmonium, percussioni ed effetti elettronici contribuiscono a delineare un disegno dalle tinte calde, fatto di Americana, folk, psichedelia e improvvisazione. Fra i riferimenti principali, ci sono songwriter-modello come Bert Jansch, Nick Drake e Ry Cooder, il blues delle origini e la musica celtica, The Allman Brothers Band, Calexico e Wilco. Ma anche influenze classiche, jazz e post-rock, oppure il vintage pop dei Beatles." Il risultato è uno splendido lavoro, che siamo stati felici di presentare in anteprima (qui il podcast) e che giusto oggi trova il suo seguito.
Il loro secondo album si intitola I Can See The Light From Here e "parla di soluzioni, o quantomeno di accettazione, con una vena in certi momenti addirittura ironica e uno sbilanciamento più deciso verso la forma-canzone. Il lato introspettivo del folk lascia qui il campo a un classic rock spazioso, che si tinge spesso di Americana e West Coast, psichedelia, blues e jazz, rievocando gli ascolti mandati a memoria di The Allman Brothers Band, Calexico e Wilco tra gli altri." Un altro ottimo lavoro, registrato in presa diretta con piccole sovraincisioni, che vi invitiamo a scoprire proponendovene il secondo singolo, Ask The Dust, dedicato al capolavoro letterario di John Fante e impreziosito dalla partecipazione di Joachim Cooder, figlio di Ry, alla mbira, un metallofono africano modificato in versione moderna. Enjoy!!
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