Quest'oggi vi vogliamo parlare di un artista che seguiamo fin dai suoi inizi, e che abbiamo ospitato già tre volte in collegamento.
Ci riferiamo di Diodato, che abbiamo intervistato una prima volta quattro anni fa per presentarvi il suo disco di esordio, E forse sono pazzo, che includemmo anche nelle Sentieri Sonori Picks 2013.
Ci riferiamo di Diodato, che abbiamo intervistato una prima volta quattro anni fa per presentarvi il suo disco di esordio, E forse sono pazzo, che includemmo anche nelle Sentieri Sonori Picks 2013.
Lo abbiamo poi accolto nuovamente in trasmissione a fine 2014 (qui il link al podcast) per parlare A ritrovar bellezza, il suo secondo lavoro, in cui reinterpretava con nuovi arrangiamenti e con la sua splendida voce una serie di brani della grande tradizione della canzone italiana.
Dopo tanti concerti, riconoscimenti, ed alcune prestigiose collaborazioni, il cantautore pugliese è tornato finalmente con un nuovo disco di inediti, Cosa siamo diventati, che è stato pubblicato il 27 gennaio da Carosello Records e che vi abbiamo presentato il giorno dopo ospitandolo nuovamente (qui il link al podcast).
Un ottimo album, che prosegue il suo percorso fra canzone d'autore e rock con sempre maggiore maturità, e che arriva al cuore anche per la sua voce, sempre più bella ed emozionante.Venerdì 26 maggio è uscito nelle radio e sulle piattaforme digitali il secondo singolo estratto dal disco, Di questa felicità, proposto in due versioni alternative, una più elettronica, l’altra completamente acustica.
Nelle parole dello stesso Diodato il brano “è un inno contro la paura d'essere felici. Le ferite del passato creano barriere invisibili che probabilmente avrebbero il compito di difenderci ma che non fanno altro che allontanarci dalle emozioni forti. La canzone originale, presente nell’album, ha due versioni alternative, che abbiamo deciso di far uscire contemporaneamente anche per tutti i fan, su Spotify. La "Red Version", che nasce dalla collaborazione con Dario Faini ed è caratterizzata da una ritmica esplosiva e da sonorità più elettroniche, e la "Blue Version", realizzata assieme ad Andrea "Fish" Pesce al pianoforte e il GnuQuartet agli archi, che riporta ad atmosfere più delicate e sospese. Le parole restano le stesse, le melodie anche ma ho trovato modi nuovi per ribadire con forza uno stesso concetto: non aver paura di questa felicità.”
Oggi ve ne presentiamo il bel video, per la regia di Roberto Tafuro: enjoy!!
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