Una band che siamo stati felicissimi di veder crescere di anno in anno, fra dischi, colonne sonore, programmi tv e una quantità incredibile di concerti.
Fra due settimane, il 25 gennaio, saranno esattamente dieci anni da quel famoso primo concerto, per il quale divisero il palco del d:qliq con i Lombroso, prima ancora della pubblicazione del loro esordio discografico. Una ricorrenza molto speciale, che la band festeggerà pubblicando il sesto album in studio, che si intitolerà non a caso Decade, ed uscirà il 9 febbraio come sempre per la label milanese Record Kicks (pre-order qui): "più che una celebrazione è una time capsule, in cui la band ha inserito tutti gli elementi di cui si è composta la sua storia finora, per volgere lo sguardo in avanti. Una delle poche band indipendenti italiane ad aver costruito un percorso progressivo e duraturo in ambito internazionale, i Calibro - guidati dal vincitore di un Grammy Tommaso Colliva - hanno mosso passi in molti campi e declinato il proprio stile, ormai riconoscibilissimo, su diverse forme di espressione musicale: non solo dischi e moltissimi live, ma anche colonne sonore, produzioni tv, sonorizzazioni, library music, libri e spettacoli teatrali."
Se già per il precedente S.P.A.C.E., e per il tour ed il disco dal vivo che seguirono, si erano fatti accompagnare da una sezione fiati, per la prima volta hanno registrato l'intero album allargando la formazione ad una piccola orchestra composta da archi, fiati e percussioni: "al fianco della classica band a quattro di Cavina, Gabrielli, Martellotta e Rondanini troviamo infatti gli Esecutori di Metallo su Carta, ensemble fondato dallo stesso Enrico Gabrielli con Sebastiano De Gennaro. Insieme a questo importante elemento di novità, troviamo - oltre alla strumentazione vintage a cui Calibro ci hanno progressivamente abituato come clavinet, farfisa, synth analogici, eko e chitarre fuzz - una serie di elementi nuovi come Dan Bau, Balafon e Waterphone. Ne viene fuori una creatura strana e atemporale simile alle avanguardie architettoniche degli anni ’70 come SuperStudio e ArchiZoom, non a caso omaggiati nei titoli e nella copertina del disco. Movimenti che esploravano modi diversi di osservare la realtà per creare soluzioni alternative a problemi comuni, riuscendo ad esprimersi in un linguaggio unico e personale ma comunque comprensibile e POP."

Una band che non ha mai cessato di esplorare nuovi sentieri sonori, pur restando fedele a quel sound che è ormai diventato un marchio di fabbrica. La scoperta di un loro nuovo album è sempre stata un'emozione densa di sorprese, ma in questo caso andiamo ben oltre: non vi nascondiamo di essere rimasti a bocca aperta all'ascolto di questo nuovo lavoro, che non è uscito per giorni dal nostro stereo, ed alla scoperta di quella che abbiamo definito la "Calibro 35 Arkestra".
Non abbiamo bisogno di dirvi che lo presenteremo all'uscita con una nuova bella intervista, nell'attesa oggi siamo lieti di farvene scoprire la prima anticipazione, pubblicata nei giorni scorsi ed intitolata SuperStudio: enjoy!!
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