Friday, May 17, 2024

Estra, esce oggi il nuovo disco: Gli anni Venti

Nel flusso senza sosta delle nuove uscite, al quale fatichiamo a stare dietro, oggi spicca un grande ritorno, di una band a noi molto cara.

Gli Estra nascono nel 1991 a Treviso dall'incontro fra Giulio "Estremo" Casale (voce), Abe Salvadori (chitarra), Eddy Bassan (basso) e Nicola "Accio" Ghedin (batteria) e si fanno conoscere con due demo autoprodotte nei due anni successivi e con un'intensa attività live. Sono gli anni della grande esplosione della scena rock italiana, nella quale trovano un ruolo da protagonista con quattro ottimi album fra il 1996 ed il 2001, seguiti nel 2003 da un doppio dal vivo. Dopo una lunga pausa, si riuniscono per pochi concerti fra 2014 e 2015, per poi ritrovarsi altre due volte sul palco nel 2017 e nel 2020.
L'anno scorso è arrivato il lieto annuncio della loro intenzione di tornare in studio, che ha trovato subito grande sostegno in una campagna di crowdfunding che ha raccolto in breve tempo più di trentamila euro, a testimonianza del legame ancora molto forte con il loro pubblico. Li ha affiancati alla produzione un altro artista cui siamo molto legati, Giovanni Ferrario, che abbiamo ospitato più volte, in trasmissione e dal vivo, e che aveva anche pubblicato un album con Pocket Heaven, l'etichetta legata alla nostra associazione Panoplie.

Gli anni Venti esce ufficialmente oggi, e ci fa ritrovare la splendida voce e le profonde liriche di Giulio, le chitarre di Abe, armoniose e dissonanti, e la rocciosa sezione ritmica di Eddy e Accio. Una reunion ispirata ed emozionante, che si giova di ospiti come Marco Paolini e Pierpaolo Capovilla (voci recitanti), Giovanni Ferrario e Marco Olivotto.
"Nell’immagine di copertina, una bambina armata di martello si appresta ad abbattere un muro. Oltre si intravvede un cielo rosso sangue che simboleggia il disastro civile, culturale e ambientale in cui siamo intrappolati. È il simbolo di un mondo che può reagire ma deve affrontare senza esitare le sfide epocali di questi anni venti, che sono lo specchio degli anni venti del secolo passato: vigilia di devastazioni che hanno riscritto la storia occidentale e non solo. Per bocca della misteriosa Signora Jones che introduce il lavoro, si attraversano temi come la fluidità di genere, lo spettro di un passato che incautamente consideriamo risolto, i meandri della psiche e dei sentimenti più nascosti, passando per (vani?) tentativi di fuga, nuotando in mezzo a migranti che non possiamo ignorare. Il viaggio termina davanti a un’umanità in fila per sopravvivere, tra le proteste dei più piccoli e la presa di coscienza che potremmo essere gli ultimi esemplari della specie umana."
Un ottimo lavoro, di cui parleremo anche domani in trasmissione, e cui potremmo magari dedicare una bella intervista nei prossimi tempi.. stay tuned!!



No comments:

Post a Comment