Friday, February 28, 2025

Weekend Music: Registrazioni moderne di Antonella Ruggiero

Dopo l'apertura di venerdì scorso, torna la nuova rubrica settimanale del nostro blog, ispirata in qualche modo dalle puntate speciali mensili che vi proponiamo da un anno e mezzo, i Sentieri Sonori Mixtape. Come in quel caso, ci è infatti venuta voglia di uscire dall'incessante flusso delle nuove uscite anche qui sul blog.
Sui social network andava di moda il "throwback Thursday", ma visto che il giovedì è sempre dedicato all'annuncio della trasmissione della settimana, abbiamo deciso che vi proporremo ogni venerdì un tuffo nel passato, più o meno remoto, un disco da (ri)scoprire insieme nel weekend che sta per iniziare. Questa volta l'ispirazione dei Mixtape è doppia, perché si tratta proprio di un disco che ho messo in scaletta sabato scorso (qui il podcast), finendo per ascoltarlo a ripetizione per giorni: posso proprio dire che l'ho riscoperto, dopo svariati anni.

Ne sono passati poco più di ventisei da quando Antonella Ruggiero ha pubblicato il suo secondo disco "da solista", Registrazioni moderne, un lavoro bello e particolare, in realtà collettivo, nel senso più ampio. Era stata la voce dei Matia Bazar dalla fondazione nel 1975 al 1989, quando aveva lasciato la band per dedicarsi alla vita privata, diventando madre l'anno seguente. Era tornata sulle scene nel 1997, debuttando da solista l'anno seguente con l'album Libera.
Lo devo confessare, non sono mai stato un grande fan dei Matia Bazar, ne conoscevo ovviamente i grandi successi, ne ho sicuramente ballato qualcuno, come Ti sento, ma credo di avere solo il 45 giri di Vacanze romane, che ricordo aveva unito i gusti di tutta la famiglia, padre appassionato di jazz incluso. Avevo sempre ammirato la sua voce, ma con tutta la stima per una band dal percorso degno di rispetto mi sembrava un mondo lontano da ciò che all'epoca mi entusiasmava.

Nel 1998 debuttavo infatti con le mie trasmissioni a RadioRock, dopo qualche anno di gavetta come assistente di studio, in quello che definiamo spesso il periodo d'oro della musica indipendente italiana. Rock e dintorni stavano fiorendo, con mille band che ottenevano anche incredibili risultati commerciali, basti pensare al primo posto in classifica dei C.S.I. nel '97, con Tabula Rasa Elettrificata.
Non nascondo che fui sorpreso dall'annuncio di questo nuovo lavoro della cantante genovese, che la vedeva riprendere alcuni dei più grandi successi dei Matia Bazar con una lista di band che ben rappresentavano i tanti nuovi suoni della musica italiana. La tracklist si apre con quello che se non sbaglio fu il primo singolo, Per un'ora d'amore, che la vedeva affiancata dai Subsonica (che avevano pubblicato il loro omonimo esordio giusto sei mesi prima), per poi tuffarsi nell'hip hop, con La Pina ed Esa di O.T.R. per una Solo tu molto stilosa. Segue Vacanze romane con gli archi dei Rapsodija Trio, che anticipa i decibel di Aristocratica con i Ritmo Tribale, Ti sento con i Timoria ed Elettrochoc con i Blu Vertigo. La Band Osiris riempie di fiati e percussioni Mister Mandarino, mentre Stasera che sera resta magicamente sospesa con Ars Ludi. Si rialzano poi ritmi e volumi con Fantasia, nuovamente con i Blu Vertigo, cui segue uno dei momenti più affascinanti del lavoro, con gli Scisma per una Cavallo bianco cesellata con grazia e potenza. Tornano poi anche i Subsonica per Il video sono io ed i Timoria per C'è tutto un mondo intorno, per lasciare la chiusura alla rilettura dub di Madaski della Vacanze romane con i Rapsodija Trio.

Riassumendo, una delle più belle voci della musica italiana, dodici grandi successi degli anni '70 ed '80, con il contributo di nomi di spicco del decennio seguente, che non sono semplici ospiti ma protagonisti, portando i brani sui propri sentieri sonori. Tanto da imparare per i più giovani, o per gli altri da riascoltare: enjoy!!


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