Monday, February 27, 2017

Le luci della centrale elettrica, seconda anticipazione dal nuovo disco: Coprifuoco

Apriamo la settimana parlando di una delle uscite più attese di questo inizio 2017, che segnerà il ritorno di uno degli artisti più in vista dell'ultimo decennio.

Stiamo parlando di Vasco Brondi, aka Le luci della centrale elettrica, che pubblicherà venerdì (3 marzo) il suo quarto LP, intitolato Terra.
Come dicevamo un disco molto atteso, come del resto gli succede sempre, dopo il dirompente esordio del 2008, Canzoni da spiaggia deturpata, che seguiva un demo dell'anno precedente.
Nei due album (ed un EP) successivi l'artista ferrarese ha confermato il suo talento ed il suo particolarissimo stile, pur non rinunciando ad esplorare nuovi sentieri sonori.

Pare sia il caso anche di questo nuovo lavoro, che viene presentato così: "Terra è un disco etnico ma di un’etnia immaginaria (o per meglio dire "nuova") che è quella italiana di adesso. Dove stanno assieme la musica balcanica e i tamburi africani, le melodie arabe e quelle popolari italiane, le distorsioni e i canti religiosi, storie di fughe e di ritorni."
Nell'attesa di poterlo scoprire con voi, quest'oggi ve ne presentiamo la seconda anticipazione, Coprifuoco, lasciandola presentare dalle sue parole: enjoy!!
"E' una canzone in cui si confondono eventi epocali e fatti personali. In sottofondo c’è questa tabla elettronica, una specie di drum machine che viene dall’India che finalmente siamo riusciti a mettere in una canzone. C’è l’eco di un viaggio in Bosnia che avevo fatto con un amico una decina di anni fa: a Mostar abbiamo scoperto che campanili e minareti ormai crollati si assomigliavano tutti, dalle macerie non riuscivi a distinguere l’uno dall’altro. Al loro interno erano già cresciuti gli alberi, il tempo passato dalla fine della guerra si misurava con la loro altezza. In questa canzone c’è una ragazza che si trasferisce a Toronto per poi accorgersi che è una Varese più grande e c'è anche un uragano in arrivo a cui gli esperti hanno dato il suo stesso nome."




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