Parliamo di Fadi, nome d'arte di Thomas O. Fadimiluyi, italo-nigeriano della riviera romagnola. "Un albero genealogico che è un canto meticcio. Il padre originario dell’etnia Yoruba, arriva in Italia nei primissimi anni ‘80 per imparare l’arte del design di automobili e per coltivare la sua passione verso i motori. Mette su famiglia e inizia a gestire insieme alla moglie un alberghetto a Riccione, in cui crescono Fadi e i suoi fratelli fra un Ciao ciao mare e una Romagna mia. La costa adriatica, l’eccitazione delle stagioni, quando sei travolto dal passaggio immenso delle persone, dalle contaminazioni e poi d’un tratto rimani solo a guardare sulla spiaggia quello che è rimasto. Nella tratta casa - scuola e nell’autoradio del padre suonano le canzoni di Marley, Ray Charles, Fela Kuti. In quella della madre i grandi cantautori italiani: Battisti, Dalla. Due mondi che in lui trovano una sintesi perfetta: come mettere insieme Michael Kiwanuka, Celentano e Chuck Berry, una miscela potenzialmente pericolosissima che in Fadi si traduce semplicemente in una questione di attitudine soul. Arriva l’adolescenza, il grunge, i Fugazi, i Pearl Jam, gli Afterhours, il gusto per la chitarra elettrica, l’indie romagnolo e le sonorità dei Cosmetic, il nuovo cantautorato e Brunori Sas, le discoteche sulla riviera, i motori: una passione ereditaria per l’assemblaggio e lo sporcarsi le mani da un lato e dall’altro una riflessione sul concetto della velocità, sulla sua potenza e i suoi limiti. La sua timbrica vocale è profonda, il colore inconfondibile. Non ha paura a misurarsi con la forma canzone all’italiana, con il cantautorato migliore che l’italia abbia prodotto nei decenni passati e nei duemila, conservando un gusto tutto anni ‘90 verso alcune sonorità elettriche, nel suono diretto e senza fronzoli."
Oggi vi presentiamo il video del suo secondo singolo, Se ne va, "una canzone che non gioca sui risultati ma sulla sensazione. E' un invito a vivere pienamente le relazioni, senza mezza misure, a prescindere dal finale. Godersi appieno il percorso, i fraintendimenti, le liti, il fare a botte, le persone che non si riescono a trattenere. Il brano è un susseguirsi di piccole istantanee in cui l'incontro stimola sempre l'inaspettato e fa cambiare spesso lo sguardo sulle cose, dandogli una nuova prospettiva. Non necessariamente la ricerca del lieto fine ma di certo la canzone fotografa la pienezza di chi dice: Quando ci sei va tutto meglio, non lo so come andrà a finire, però daje. Un mix meticcio tra l'Africa e il nuovo cantautorato. Da cantare a squarciagola." Un altro splendido brano, che come il primo conquista con il suo originale melting-pot di influenze anche molto lontane fra di loro, impreziosito da una voce bella ed espressiva: enjoy!!
No comments:
Post a Comment