Parliamo di Kento, rapper reggino che abbiamo già intervistato (qui l'ultimo podcast) per i due album che ha registrato con una sorta di super-band, The Voodoo Brothers, che includeva fra gli altri nomi a noi noti come Federico JolkiPalki Camici, già bassista di Honeybird & the Birdies, e Cesare Petulicchio, batterista dei Bud Spencer Blues Explosion. Due dischi che, partendo da rap, blues e rock esploravano territori ed epoche musicali anche molto lontane fra di loro, come in una sorta di viaggio nella storia della musica afroamericana, che hanno fatto parte delle nostre Picks 2014 e Picks 2016.
Poco più di un anno fa lo abbiamo ritrovato accompagnato da un producer e DJ che amiamo molto, DJ Fastcut, per un bel singolo, Mia (ode alla cultura hip-hop), che nei giorni scorsi ha trovato finalmente un seguito.
Il 5 giugno è stato infatti pubblicato Tutto e subito, brano che "inaugura un nuovo corso del progetto Kento, uno spartiacque della sua carriera che porta il rapper verso una nuova dimensione che unisce passato, presente e futuro. Un deciso cambio di sound, la collaborazione con Glory Hole e un disco in cantiere sono gli elementi che gradualmente stanno tracciando la nuova rotta intrapresa oggi dall’MC. Mettersi nuovamente in gioco senza scendere a compromessi è l’obiettivo che Kento sta portando avanti in questa nuova fase del suo percorso umano e artistico con il ritorno a una dimensione più personale, dove le parole diventano ancor di più la cifra stilistica della sua produzione. La scelta di Kento è quella di associare la sensibilità verso il sociale aprendosi a sonorità moderne, dove testi profondi possano comunque far saltare e ballare il pubblico. Un rap impegnato e maturo, senza incatenare il pubblico alle nostalgie del passato. La produzione di Matteo Peight Vitagliano è ricca di elettronica, beat contemporanei e una ritmica up dall’inizio alla fine del pezzo."
Le liriche citano Nanni Balestrini, poeta e scrittore che lo ha molto influenzato, per "accendere un fuoco sotterraneo che si espande per tutta la città prima di esplodere", un fuoco di controcultura ed antifascismo. Il video, firmato da Stefano Pedretti, parte dall’inquadratura dalla celebre Minerva, statua simbolo dell’università La Sapienza di Roma, per poi alternare immagini di un concerto e di "un’azione di writing e street art antifascista. Le immagini del concerto sono state raccolte durante uno degli eventi autogestiti presso l’ateneo romano, descritti dalla stampa come rave illegali." Enjoy!!
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