Si fanno chiamare Cazale, in omaggio all’attore hollywoodiano John Cazale, e si sono formati nel 2018 intorno al sassofonista cesenate Paolo Gradari (ex Amycanbe). Suonano "musica strumentale, in bilico tra post-rock, jazz e suggestioni cinematiche", ed il 14 ottobre Open Productions ha pubblicato il loro nuovo album, intitolato The Aunt’s House. Otto tracce per trenta minuti, che possono fare pensare a band come Morphine, Zu e Tortoise, ma che al contempo dimostrano personalità ed originalità.
Un lavoro affascinante come il concept alla sua base, che lo stesso Gradari spiega così: "Questo album vuole essere un dono fatto a persone che non ci sono più e alla loro memoria. Vite lontane, segnate da episodi singolari o di semplicissima quotidianità. 8 brani che sono la colonna sonora di ricordi e memorie di una famiglia, tramandati verbalmente, scritti e scolpiti negli oggetti, chiusi nei cassetti e tra le stanze di una casa bellissima e indimenticabile. Ricordare quelle vite fa bene al cuore e questo me lo ha insegnato mia zia, una persona che ringrazio e a cui è dedicato questo lavoro."
Vi invitiamo a scoprirlo proponendovene i primi due singoli, Dream in color e Rex: enjoy!!
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