Si avvicina il sabato, e con esso il vostro appuntamento con Sentieri Sonori!!
Per la ventesima puntata della ventiseiesima stagione abbiamo preparato una scaletta molto varia, ricca di tante novità interessanti, incluso un ospite particolarmente gradito. Ascolteremo e parleremo di Calibro 35, La Batteria, Sick Tamburo, The Niro, Sasso, Vera Di Lecce, Sans Soucis, Rareș, Gaube, 43.nove e Fosco17.
L'intervista della settimana sarà dedicata a quella che non esitiamo a definire la più bella sorpresa di questo inizio di anno.
Si tratta del disco di esordio di Checco Curci, cantautore nato e cresciuto a Noci, in provincia di Bari, che si è in seguito trasferito prima a Venezia per studiare architettura, poi a Milano per specializzarsi in urbanistica, materia che oggi insegna al Politecnico. In questi anni ha militato in vari gruppi, ed ha anche fondato l’associazione BucoBum e curato per 10 anni la direzione artistica dell’omonimo festival, portando a Noci una lunga lista di ottimi artisti italiani (Dente, Dimartino, Giovanni Truppi, Motta, Edda e tanti altri).
Lo scorso 27 gennaio l’etichetta-collettivo Dischi Uappissimi (con distribuzione ArtistFirst) ha pubblicato il suo primo album, Anche solo per un saluto: undici canzoni che "penetrano nelle pieghe nascoste dei pensieri e dei comportamenti umani per provare a svelare i significati complessi e profondi che si celano dietro azioni e fatti apparentemente semplici o scontati". Suoi sono i testi, le musiche e gli arrangiamenti, mentre la produzione è di Giacomo Carlone con la partecipazione di Leo Steeds. Last, but not least, il disco si pregia della supervisione artistica di quello che ci piace definire un vecchio amico della trasmissione, Riccardo Sinigallia, che già prima di entrare nel progetto aveva più volte descritto il lavoro di Checco Curci come una delle novità più interessanti e originali nel panorama della canzone italiana.
Un disco ricco e vario, ma mai sovraccarico o sfocato, profondo e complesso, ma mai ostico o pretenzioso, che sorprende e conquista per maturità e personalità. Canzoni che "più che attraversare i generi e gli stili, li scavalcano e si presentano come tessere di un grande mosaico, articolato e complesso, ma al tempo stesso compatto e lineare, astratto eppure incredibilmente realistico. Che siano imperniati sul suono solitario di un pianoforte verticale o su ricchi incastri armonici e timbrici, i brani di Checco Curci trasudano contemporaneità senza mai tradire la forma canzone. L’anima del cantautore, l’acume del compositore, il gusto del musicista, il coraggio dello sperimentatore si conciliano nello spazio finito di una canzone."
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