Marco Iacampo è un veterano della scena indipendente italiana, dalle varie incarnazioni: a metà degli anni '90 come leader e frontman degli Elle, a metà degli anni '00 come GoodMorningBoy, fino ad arrivare all'inizio degli anni '10 al disco a suo nome, che ne ha segnato il ritorno alla scrittura in italiano. Tre anni e tanti concerti dopo lo splendido Valetudo, ha pubblicato nell'ottobre 2015 Flores, che avevamo presentato con una bella intervista (qui il podcast). Un lavoro che confermava le sue grandi doti autorali, attraverso una manciata di splendidi brani magistralmente interpretati dalla sua inconfondibile voce, e che nel maggio 2018 ha trovato un degno successore, fin dal titolo: Fructus è un altro splendido lavoro, emozionante e raffinato, per il quale "attinge ad una nuova tavolozza di colori esotici e tropical mediterranei portando a piena maturazione le sue intuizioni melodiche e affinando la sua scrittura che però rimane volutamente semplice ed essenziale. Dalle atmosfere calypso al tango, dalla ballata folk al soul pop, Iacampo cerca da sempre di semplificare la complessità dei linguaggi dei nostri tempi, praticandoli tutti e mischiandoli in un frullato vitaminico e universale, fluido ed elegante."
Tre anni fa ha pubblicato Rua Sararé 133, EP registrato in Brasile con Gui Amabis, ed ora è in attesa che il suo nuovo disco "trovi casa". Un album di grande valore, che speriamo possa uscire in tempi brevi, del quale nel frattempo ci ha voluto regalare una bellissima anteprima acustica, tre brani (Faro, Mondo Parallelo ed Anima piena) che lasciamo presentare dalle sue parole: "Le canzoni sono canzoni già prima di vedere la luce nella discografia. C’è chi dice che esistano ancora prima di arrivare tra le mani di chi le firma. Quello che so è che non appartengono ad un tempo preciso, come non vi appartengono tutte le cose reali, ma è sempre un tempo frammentato, in cui passato, presente e futuro sono acqua dello stesso fiume. Pezzi della stessa canzone si muovono, si mescolano e si assemblano di volta in volta e quando toccano terra diventano canzoni d’amore, di resistenza, di redenzione, di speranza o addirittura visionarie. E quando toccano terra, atterrano in tempo, dove servono. E quando sono anche delle preghiere servono innanzitutto a chi le ha ricevute. E io avevo voglia di pregare, ma non con le solite parole. Anch’io, come questo tempo, ho bisogno di nuove tradizioni, nuovi modi di celebrare l’appartenenza alla vita. Ecco 3 preghiere contemporanee, 3 salmi, 3 invocazioni che mi trovo a cantare spesso per quello che portano con sé. Fanno parte di un disco che ho già registrato e che ancora non trova una casa, ma le sto già suonando nei miei concerti. Ho deciso di consegnarle a voi in questa versione chitarra e voce." Enjoy!!
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