Si avvicina il sabato, e con esso il vostro appuntamento con Sentieri Sonori!!
Anche questa ventiseiesima puntata della ventiseiesima stagione della trasmissione sarà interamente dedicata alle nuove uscite, incluse due belle interviste. Ascolteremo e parleremo di Karma, Tenebra, lili, Laila Al Habash, Carmine Tundo, Psyché, Asado Film e Danjlo.
Venendo agli ospiti, saremo in primo luogo lieti di dare il benvenuto ad un artista molto interessante, che seguiamo ormai da più di dieci anni.
Parliamo di Andrea Poggio, che abbiamo imparato ad apprezzare come frontman ed autore dei Green Like July, band impostasi all'attenzione di molti con un ottimo folk rock di matrice americana, che avevamo incluso nelle Sentieri Sonori Picks 2011 per Four-legged fortune ed in quelle del 2013 per Build a fire. Già questo ultimo disco denotava un parziale cambiamento nelle sonorità della band, anche per la collaborazione con un altro artista che ben conosciamo, Enrico Gabrielli. Ed è sempre con Enrico che Andrea ha lavorato al suo primo album da solista, che ha segnato anche il suo passaggio all'italiano. Controluce è stato pubblicato da La Tempesta Dischi il 17 novembre 2017, ed è un disco veramente sorprendente, molto originale ed affascinante, ben presentato come "una raccolta di nove canzoni che spaziano dal pop elettronico alla tradizione italiana, dall’art rock, all’avanguardia ed alla musica sperimentale".
Il suo secondo disco da solista si intitola Il futuro ed uscirà domani, 5 maggio, sempre per La Tempesta. Al suo fianco troviamo anche stavolta Enrico Gabrielli ed una serie di validi musicisti, fra i quali citiamo Adele Altro (Any Other), Sebastiano De Gennaro, Luca Galizia (Generic Animal) e Caterina Sforza dei Nicaragua. Un lavoro molto bello, elegante ed affascinante, "allo stesso tempo classico e moderno, antico e avanguardistico, in cui l’autore si diverte, quasi si compiace, a giocare coi generi e a mescolarli, come a creare un insolito ponte tra Paolo Conte e i Dirty Projectors, tra Franco Battiato e Chassol. Il vecchio e il nuovo, il classico e il moderno, il passato e il futuro. Ed è proprio sui binari di questa apparente dicotomia che si muove un disco al cui titolo sembra mancare un punto interrogativo finale."
Abbiamo ospitato Paolo Benvegnù più volte, sia in collegamento che qui a Lussemburgo, dove lo abbiamo fatto esibire già a più riprese, l'ultima nel maggio 2016 (qui il podcast della relativa intervista). È seguito nel marzo 2017 H3+, il quinto album della sua carriera da solista, che conta anche tre EP ed un live: un lavoro che ha concluso la trilogia iniziata da Hermann e Earth Hotel, un viaggio a tre tappe all’interno dell’anima. Dopo tanti progetti, da I racconti delle nebbie con Nicholas Ciuferri a vari tour, nel marzo 2020 ha pubblicato un nuovo album, intitolato Dell'odio e dell'innocenza. Un lavoro che ci ha raccontato (qui il podcast) di aver ricevuto "via posta da un mittente sconosciuto. Dopo un sonno relativo, decido che chi ha scritto e registrato in modo rudimentale tali canzoni ne aveva la stretta necessità. La scrittura mi pare abissale e profonda, vagamente imperfetta e verbosa, vanamente protesa alle risoluzioni degli esseri umani. Quasi un campionario ideale di impossibilità." Storytelling a parte, l'ennesimo grande album di un artista fuori dal comune, che riesce sempre a toccare nel profondo.
Negli ultimi due anni lo abbiamo ritrovato per i due volumi di Delle inutili premonizioni - Venti anni di misconosciuto tascabile, in cui ha ripreso in chiave acustica alcuni gioielli del suo repertorio, ed alcune delle tracce più emblematiche della new wave degli anni ’80. Lo scorso 28 aprile abbiamo accolto con gioia l'uscita del suo nuovo EP, prima tappa verso un album in arrivo nei prossimi mesi. Un lavoro che "indugia sul gesto del porgere all'altro, nonostante le asperità e le difficoltà del tempo e delle relazioni, anche solo una piccola intuizione quotidiana, non finalizzata, senza alcuna pretesa di riconoscimento. Come donare un fiore, solo un fiore a chi si ama. Un proponimento, un gesto d'amore, di adesione. A pensarci bene, Amare senza soluzione è sovversivo, rivoluzionario, antistorico, meravigliosamente arcaico e al contempo modernissimo. Forse AMARE è ciò che servirebbe agli esseri umani per respirare meglio. Solo Fiori sono cinque brani come Ginnastica dell'Anima."
La raccomandazione è la solita: READY TO TUNE IN?!
Sabato 6 maggio, 11.30/13, su Radio ARA, 87.8, 102.9 & 105.2 in FM a Lussemburgo, live streaming a questo link, podcast a seguire qui.
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