Marzo sta volando via, aprile è quasi arrivato, è quindi il momento di annunciarvi l’agenda del mese di Sentieri Sonori: un programma come sempre molto ricco, con ben cinque trasmissioni, e con cinque ospiti molto graditi.
Gli Ofeliadorme hanno esordito nel 2009 con Sometimes it’s better to wait, EP mixato e masterizzato da Francesco Donadello (Blonde Redhead, Dustin O’Halloran, Efterklang, Offlaga Disco Pax..) che ha consentito alla band di iniziare subito un’intensa attività live tra Italia e UK. Sono seguiti due album, All Harm Ends Here nel 2011 e due anni dopo Bloodroot, prodotto dalla band in collaborazione con Bruno Germano (Settlefish, Iosonouncane), e con la partecipazione di Angela Baraldi e Vittoria Burattini (Massimo Volume).
Due fattori hanno poi contribuito ad una forte evoluzione nel sound della band, che ha decisamente virato verso l’elettronica, come testimoniato dall’EP del 2014, The Tale. In primo luogo l’uscita del bassista Gianluca Modica, che ha lasciato la formazione a tre: Michele Postpischl alla batteria e Tato Izzia ai synth, ad accompagnare la splendida voce di Francesca Bono. In secondo luogo l’incontro con un grande produttore e musicista come Howie B (Bjork, Tricky, Casino Royale, U2), nato dal remix della loro Paranoid Park e sfociato nella proposta di registrare, produrre e pubblicare il loro terzo disco, per la sua neonata etichetta londinese HB Recordings.
Il risultato si intitola Secret Fires, è uscito il 17 marzo, ed è stato registrato e prodotto da Howie B con il sound engineer Joe Hirst (Four Tet, Jarvis Cocker, DJ Shadow) tra la campagna del Galles e Londra.
Uno splendido lavoro, molto curato ed affascinante, che la band ha presentato nei giorni scorsi in un'occasione prestigiosa come il festival SXSW di Austin, Texas.
Uno splendido lavoro, molto curato ed affascinante, che la band ha presentato nei giorni scorsi in un'occasione prestigiosa come il festival SXSW di Austin, Texas.
Sabato 8 aprile sarà il momento di accogliere nuovamente in trasmissione un musicista che abbiamo anche portato a suonare a Lussemburgo con la sua band, e che in questo caso ci presenterà il suo debutto solista.
Stiamo parlando di Antonio Gramentieri, chitarrista dei Sacri Cuori, protagonisti della prima Panoplie Night @ Rotondes nel gennaio 2016, poi tornato ad esibirsi nel Granducato anche nello scorso autunno con Hugo Race Fatalists.
Il 4 aprile Santeria pubblicherà l'esordio di Don Antonio, il suo progetto solista, "che si lascia il continente dietro le spalle, e suona con la faccia rivolta verso il mare, affacciato sull’ultimo lembo di Italia e di Europa. Racconta una storia vera e un viaggio a Sud."
Uno splendido lavoro, vario ed affascinante, nel quale ritroviamo l'inconfondibile mano del musicista di Modigliana, ma lo scopriamo percorrere sentieri sonori nuovi: "ci sono melodie romantiche che profumano di Sud, strappi blues, reminiscenze ambientali, twang adriatici, balli di gruppo, paesaggi cinematici, aiuole fiorite, navi al porto, personaggi misteriosi, donne eleganti. L’amore e il dolore del viaggio, del trovare e del lasciare. Con l’assoluta-poesia e l’assoluto-kitsch che, esattamente come nella vita vera, danzano abbracciati al mercato del pesce di Catania."
A Catania è stato infatti registrato, con la collaborazione di un altro nostro recente ospite, Cesare Basile, ed è in questi giorni presentato in un tour europeo con il grande Alejandro Escovedo. Questa volta non passerà purtroppo da Lussemburgo, ma saremo felici di accogliere almeno in collegamento Don Antonio.
Il weekend di Pasqua, sabato 15, avremo il ritorno del nostro appuntamento speciale, quello con lo spazio mensile che ha debuttato a fine 2015, segnando il grande ritorno di Raf, che ha creato e condotto Sentieri Sonori per 12 anni, fino al 2010, quando si è (ri)trasferito per cinque anni nella sua Roma.
Tornato a Lussemburgo, ha pensato ad un nuovo progetto da inserire nella grande "casa" della nostra trasmissione, coinvolgendo l'amico Jacopo: ecco nati i Radioracconti di Sentieri Sonori, che vanno in onda una volta al mese, riunendo canzoni, racconti ed ospiti intorno ad un tema.
I temi di questa seconda stagione sono stati il vino, la fantascienza, i treni, i doni, la fotografia, i fiumi ed il telefono.. curiosi di sapere cosa ci riserveranno stavolta?
Sabato 22 avremo il piacere e l'onore di accogliere un musicista che apprezziamo e stimiamo da tre decenni, per presentare il suo nuovo album.
Luca Madonia è stato negli anni ’80 una delle due voci dei Denovo (l'altra era Mario Venuti), band che ottenne notevoli riscontri con il suo pop di chiara matrice anglosassone. Dopo lo scioglimento del gruppo, ha avviato una carriera solista anch’essa di buon successo, che il prossimo 21 aprile lo porterà a pubblicare il suo nono album, con Viceversa Records.
Il tempo è dalla mia parte segna un notevole cambiamento rispetto al precedente disco, La monotonia dei giorni, che aveva realizzato con Carmen Consoli e che tendeva a sonorità analogiche, per lo più acustiche. In questo caso siamo invece in territori pop, con ampio uso di elettronica, seguendo “l'idea di poter riflettere con un sorriso sulle labbra, piuttosto che con le rughe sulla fronte.”
Il risultato è un lavoro molto vario e piacevole, che ruota intorno al concetto di tempo, nelle sue varie accezioni, e che ci fa ritrovare (in gran forma) il cantautore catanese, fra gli artisti di maggior garbo ed eleganza del panorama italiano.
Chiuderemo infine il mese, sabato 29, con ben due ospiti, graditi quanto prestigiosi: uno degli artisti più in vista dell’ultimo decennio, ed un pezzo di storia del rock italiano, da più di 30 anni.
Parliamo nel primo caso di Vasco Brondi, aka Le luci della centrale elettrica, che ha pubblicato venerdì 3 marzo il suo quarto LP, intitolato Terra. Un disco molto atteso, come del resto gli succede sempre, dopo il dirompente esordio del 2008, Canzoni da spiaggia deturpata, che seguiva un demo dell'anno precedente.
Nei due album (ed un EP) successivi l'artista ferrarese ha confermato il suo talento ed il suo particolarissimo stile, pur non rinunciando ad esplorare nuovi sentieri sonori.
Nei due album (ed un EP) successivi l'artista ferrarese ha confermato il suo talento ed il suo particolarissimo stile, pur non rinunciando ad esplorare nuovi sentieri sonori.
È il caso anche di questo nuovo lavoro, molto bello e sorprendente, che viene presentato così: "Terra è un disco etnico ma di un’etnia immaginaria (o per meglio dire "nuova") che è quella italiana di adesso. Dove stanno assieme la musica balcanica e i tamburi africani, le melodie arabe e quelle popolari italiane, le distorsioni e i canti religiosi, storie di fughe e di ritorni."
Il secondo ospite di sabato 29 sarà un artista che ha segnato la storia del rock italiano, ma anche una delle più belle persone che abbiamo avuto la fortuna di conoscere negli anni di Panoplie, quando suonò al d:qliq con i Marlene Kuntz e con IG, il suo progetto con Ivana Gatti.
Questa volta ci presenterà non uno ma due diversi dischi, uno addirittura triplo, usciti entrambi in questo mese di marzo.
Parleremo infatti in primo luogo di Nulla è andato perso, album dal vivo che racconta i concerti dell’omonimo tour: accompagnato da Andrea Chimenti, Antonio Aiazzi, Beppe Brotto e Simone Filippi, Marok "ha festeggiato i suoi trent’anni di musica attraversando l’Italia e portando davanti al pubblico ventitré repliche di un concerto non facile e senza compromessi."
I brani sono tratti dal disco con Claudio Rocchi e dal suo precedente progetto solista, A.C.A.U., ma anche dal repertorio di Litfiba e CSI, con ospiti come Alessandra Celletti, Ginevra Di Marco, Cristiano Godano, Francesco Magnelli.. uno spettacolo ed un disco imponente, ricco, vario e soprattutto emozionante, pubblicato da Contempo Records in una splendida edizione in triplo vinile.
Ci occuperemo poi del ritorno di Deproducers, supergruppo che lo vede unito a Max Casacci, Riccardo Sinigallia e Vittorio Cosma, di cui ci aveva già presentato il debutto nel luglio 2012.
Anche in questo caso, i quattro musicisti e produttori accompagnano con le loro composizioni le parole di un uomo di scienza: dopo aver dedicato Planetario agli astri e all’universo, con Botanica si orientano verso un mondo più vicino, la nostra Terra, con il professor Stefano Mancuso, autore di oltre 250 pubblicazioni scientifiche sulla fisiologia e sul comportamento dei vegetali.
"L’obiettivo è far percepire che, esattamente come gli esseri umani, anche le piante hanno sensi: respirano e con la loro intelligenza mettono in atto strategie complesse per sopravvivere, crescere, prosperare e persino dialogare."
Il programma del mese è come sempre denso e ricco.. non ci resta che raccomandarvi di continuare a seguirci, tutti i sabato mattina dalle 11.30 alle 13, in diretta FM (102.9 & 105.2) o live streaming su Radio ARA, o quando volete comodamente in podcast.. STAY TUNED!!
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